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GENOVA - Si erano conosciuti su un sito di incontri dove poi si erano dati appuntamento in un'abitazione: lì però, l'uomo l'ha bloccata impedendole di uscire e ha iniziato a violentarla.

Nella notte tra il 13 ed il 14 marzo 2024, i carabinieri della Stazione di Genova Sampierdarena hanno arrestato per violenza sessuale e sequestro di persona un rumeno di 21 anni dopo averlo trovato all'interno del suo appartamento insieme a una donna che lo accusava di averla stuprata.

La chiamata d'aiuto è arrivata da un'amica della donna, 30enne dell'Est, che raccontava la situazione e di avere la posizione Gps della sua amica in pericolo.

Immediato l’invio di pattuglie da parte della Centrale Operativa del Comando Provinciale, che hanno verificato quale fosse lo stabile da cui proveniva il segnale del cellulare della giovane per poi, indirizzati dalle urla della ragazza, individuare l’appartamento irrompendo all’interno.

Dentro c'erano la vittima e l'uomo. Dagli accertamenti esperiti sul posto, emergeva che i due entravano in contatto su un sito di incontri per poi darsi appuntamento nell’appartamento dell’uomo. Qui, presumibilmente a seguito di un diverbio, l’uomo le impediva di uscire ed intraprendeva un approccio sessuale contro la sua volontà strappandole di dosso i vestiti.

La ragazza è riuscita comunque a inviare una richiesta di aiuto alla sua amica, rendendo possibile il tracciamento. L’uomo è stato tratto in arresto e l’A.G. ne ha disposta la reclusione presso la Casa Circondariale di Genova Pontedecimo in attesa della convalida.

GENOVA - Resta alta la tensione nelle carceri della Liguria. A Genova, nella Casa circondariale di piazzale Marassi,  si sono vissute ore di allarme per una serie di gravi eventi critici, come segnala Vincenzo Tristaino, segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

"Nelle ultime ore sono state condotte dalla Polizia Penitenziaria di Marassi due importanti e distinte attività di servizio”, spiega. “Prima è stata fermata una donna che, ammessa in carcere col congiunto detenuto, originario del Sudamerica aveva occultato un telefonino e della droga per poi cederli all’uomo. Gli attenti e scrupolosi controlli dei Baschi Azzurri hanno però portato a scongiurare la commissione del reato. Dalla perquisizione poi proseguito al domicilio della donna, gli Agenti di Polizia Penitenziaria hanno scoperto altra droga e la donna è stata quindi associata, du disposizione dell’Autorità giudiziaria, al carcere di Pontedecimo”.

“Tempestivo e provvidenziale è stato anche un altro intervento dei Baschi Azzurri”, prosegue il sindacalista del SAPPE. “Un detenuto ristretto nella II Sezione del carcere che si era auto lesionato il corpo, si era provocato un brutto taglio al braccio, tagliandosi addirittura una vena. Gli Agenti, prontamente intervenuti seppur a fatica (l’uomo si era chiuso nel bagno della cella), lo hanno tempestivamente aiutato e sono riusciti a fermare la copiosa perdita di sangue, sino al successivo intervento dei sanitari. Ancora una volta, bravi ed eroici i nostri Agenti, a cui va tutto l’apprezzamento del SAPPE per il loro prezioso e spesso sconosciuto lavoro quotidiano”.  

“La sintesi di quanto avvenuto nel carcere di Marassiè molto semplice”, commenta Donato Capece, Segretario generale del SAPPE, che esprime la solidarietà del primo Sindacato del Corpo al Reparto di Polizia Penitenziaria: “la situazione delle carceri della Nazione è costantemente incandescente e non si può chiedere alla Polizia Penitenziaria di gestire quotidianamente queste situazioni, che per altro provocano grande stress, senza avere gli strumenti idonei a fronteggiarli: nella prima linea delle Sezioni detentive, dove le donne e gli uomini del Corpo lavorano 24 ore al giorno 365 giorni all’anno, servirebbe la dotazione di nuovi strumenti di operatività come il taser, kit antiaggressione, guanti antitaglio, telecamere portatili. Ed invece i nostri eroici Agenti hanno a disposizione solamente la loro preparazione (talvolta persino “arrugginita” perché anche sulla formazione e l’aggiornamento professionale l’Amministrazione penitenziaria è drammaticamente carente), la loro professionalità operativa, l’abnegazione ed il senso dovere, con la triste consapevolezza che spesso, per contrastare gli eventi critici di cui si rende protagonista la frangia violenta dei detenuti, posso contare solamente sull’esperienza, l’abnegazione e sul senso di appartenenza e di comunità dei poliziotti penitenziari. È triste dirlo, ma è la pura realtà: che piaccia o meno”, conclude, amareggiato, il leader del SAPPE.

 

GENOVA - I lavori nel cantiere dello scolmatore per il momento non si fermano ma rischiano uno stop fino a 8 mesi. È questa la notizia che emerge dalla conferenza stampa tenuta da Regione Liguria, raccontata in diretta da Primocanale, dove il governatore Giovanni Toti ha fatto il punto sulla situazione dopo il ricorso al Consiglio di Stato presentato dai ministeri competenti e dalla Prefettura di Salerno contro la decisione dello  scorso luglio del Tar di Salerno che annullò l’interdittiva antimafia disposta nei confronti del “colosso” delle costruzioni.

SANREMO - È stato arrestato il sanremese 37enne, Fabio Rinaldi, l'uomo che lo scorso 1 febbraio Rinaldi, in via Lamarmora, aveva esploso dei colpi di arma da fuoco indirizzati a un uomo dandosi poi alla fuga a bordo di un motorino.

Il 37enne è stato arrestato per lesioni aggravate, porto abusivo di arma da fuoco e falso materiale.

Sanremo, esplosi quattro colpi di pistola a San Martino - CLICCA QUI

Nell'ambito dei controlli del territorio, già intensificati in occasione dell’inizio del Festival, gli agenti hanno trovato sull'asfalto alcuni bossoli oltre ad un proiettile inesploso. Le indagini hanno consentito di risalire al colpevole che, perquisito, è stato trovato in possesso di un caricatore per pistola con 13 proiettili compatibili con quelli rivenuti sull’asfalto, oltre ad una patente di guida falsa.

Rinaldi, ora è rinchiuso nel carcere di Valle Armea a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.

 “In merito al sequestro di documentazione avvenuto questa mattina in alcuni uffici della Provincia, disposto dalla Procura della Repubblica di Imperia, per quanto comunicato agli interessati voglio precisare  che si tratta di un sequestro relativo esclusivamente - e sottolineo esclusivamente - all’acquisizione da parte dell’Ente del compendio immobiliare dell’ex bocciofila Pietro Salvo in corso. Roosevelt a Imperia”.
Con queste parole il Presidente della Provincia Claudio Scajola interviene su quanto avvenuto oggi in alcuni uffici provinciali. “ Sono verifiche che la Procura ha ritenuto di svolgere e che mi auguro non comportino rallentamenti dell'attività amministrativa. Ribadisco la mia piena fiducia nell'operato dei dirigenti e dei funzionari della Provincia e delle procedure seguite”.
 
Abuso di ufficio e falso sono le ipotesi di reato a carico della segretaria generale della Provincia Rosa Puglia, del dirigente Manolo Crocetta, del suo vice Fulvio Modugno e del funzionario Pier Carlo Gandolfo legate alla vicenda dell'ormai ex bocciofila di corso Roosevelt ,sequestrata e ora dissequestrata, al posto della quale dovrebbero sorgere dei parcheggi.