La gip Campagna ha convalidato l'arresto del 35enneDopo averla sequestrata e violentata per un'ora le ha strappato il cellulare dalle mani e ha eliminato la loro chat su Whatsapp. È l'ultimo gesto di violenza che la procura contesta al 35enne, di nazionalità marocchina, che è stato posto in custodia cautelare in carcere con l’accusa di aver sequestrato, stuprato e picchiato una ragazza di 25 anni, conosciuta attraverso un annuncio di lavoro pubblicato dalla vittima su Facebook a settembre. La gip Elisa Campagna ha convalidato il fermo nella mattinata di oggi, definendo il quadro indiziario "molto grave" e disponendo la misura restrittiva.
L'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere
L'uomo, che si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio, è accusato anche di una precedente violenza sessuale ai danni della stessa vittima, avvenuta circa una settimana prima ottobre. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Chiavari, sulla base della denuncia presentata dalla giovane martedì 20 ottobre, l’incubo è iniziato dopo che il 35enne ha risposto all’annuncio lavorativo della ragazza. Offrendole un impiego, che lei ha rifiutato, l’uomo ha iniziato a contattarla insistentemente, cercando di instaurare una relazione sentimentale nonostante il netto rifiuto della vittima.
La procura contesta due episodi di violenza sessuale
Nella prima occasione, i due si sarebbero incontrati casualmente a Chiavari – anche se gli inquirenti non escludono che l’uomo stesse già pedinando la giovane. Dopo aver preso un caffè insieme, lui l’avrebbe convinta a salire nella sua auto e l’avrebbe portata a casa propria, dove avrebbe abusato di lei. La ragazza, terrorizzata dalle minacce di morte ricevute, non aveva denunciato immediatamente l’accaduto.Il calvario è proseguito tre giorni fa, il 20 ottobre, quando l’uomo si è presentato sul posto di lavoro che la 25enne aveva trovato nel frattempo. Con la forza, l’ha costretta a salire sulla sua auto, bloccando le portiere, colpendola con un pugno in faccia e tirandole i capelli. Portata nuovamente nel suo appartamento, la giovane è stata vittima di un secondo stupro. Le urla della ragazza, che cercava disperatamente di fuggire, hanno spinto l’aggressore ad aprire la porta, ma l’incubo non è finito: l’uomo l’ha seguita, le ha sottratto il cellulare e ha tentato di caricarla nuovamente in macchina. La vittima, con uno scatto di coraggio, è riuscita a scappare, ha contattato un amico e si è diretta dai carabinieri per denunciare tutto. Il racconto della giovane, assistita dall’avvocato Cristiano Mancuso, è stato ritenuto "pienamente attendibile" dalla gip Campagna. I referti medici, che riportano "ecchimosi di colore rosso vivo" compatibili con le violenze subite, e i filmati delle telecamere di sorveglianza, che confermano i movimenti dell’auto del 35enne nei luoghi e orari indicati, costituiscono prove schiaccianti. L’identificazione dell’uomo da parte della vittima non lascia dubbi, mentre il telefono dell’indagato, intestato al fratello è stato sequestrato per ulteriori accertamenti.
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