
Mentre uno distraeva la vittima ottantenne con domande simulate, l’altro buttava a terra una parte dei soldi per poi appropriarsi dell'intera somma. Ventimila euro in tutto gli hanno portato via ma ieri, più di un anno dopo, due dei tre malviventi sono stati identificati all'estero e arrestati.
Banda specializzata in furti con destrezza
La Procura di Genova ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due membri di una banda specializzata in furti con destrezza ai danni di persone ai sportelli bancomat. I due indagati, Javier Francisco Castro Gutierrez e Octavio Perdomo, entrambi di nazionalità colombiana e con precedenti per reati simili, sono stati arrestati per un colpo messo a segno il 15 aprile del 2024, all’interno di una filiale della Banca Intesa Sanpaolo in via Fieschi, nel centro della città.
"Le sono caduti i soldi" e derubano l'anziano al bancomat
Come detto, il fatto risale al15 aprile 2024 a mezzogiono quando un 82enne genovese si è trovato vittima di un’azione coordinata e spregiudicata. Secondo quanto ricostruito dalla Procura sulla base delle immagini di videosorveglianza e delle annotazioni della squadra mobile, i due malviventi hanno agito con un piano ben orchestrato. L'anziano, intento a versare contanti in una cassa automatica, è stato avvicinato da Castro Gutierrez, che ha finto di trovarsi in difficoltà con lo sportello adiacente, distraendo l’anziano con domande e gesti simulati, un altro ha buttato a terra una parte dei soldi. Nel frattempo, Perdomo ha approfittato del momento per appropriarsi del sacchetto contenente i soldi che l'uomo stava maneggiando.
Le immagini che incastrano i due
Le indagini, partite immediatamente dopo l’episodio, hanno confermato l’identità dei due attraverso un’attenta analisi dei filmati. Castro Gutierrez, nato il 5 dicembre 1963 a Cimitarra (Colombia) e irregolare sul territorio italiano con domicilio a Pioltello (Milano), è stato riconosciuto per la sua somiglianza con profili fotografici già noti alle forze dell’ordine. Nato in Italia ma con legami colombiani, ha precedenti per analoghi reati. Perdomo, nato il 19 luglio 1983 in Colombia e anch’egli irregolare, è stato identificato grazie a un confronto con immagini di arresti pregressi: un fotogramma dell’evento delittuoso lo ritrae mentre fugge con il sacchetto, in corrispondenza con una foto del suo arresto del 24 aprile 2024.
I reati consistono nel distrarre la persona offesa facendole credere di aver perduto denaro o altro oggetto, mentre un complice si impossessa del denaro altrui. In questo caso, l’aggravante è data dal fatto che il delitto è stato commesso con destrezza nei confronti di una persona anziana (82 anni) e all’interno di un istituto di credito, durante l’esercizio del servizio, con profitto e danno patrimoniale (importante della persona offesa). Le indagini hanno evidenziato un comportamento reiterato: solo nove giorni dopo il furto, il 24 aprile 2024, Perdomo è stato arrestato in flagranza per un analogo episodio in un’altra banca milanese, dove ha utilizzato le stesse tecniche di distrazione.
La squadra mobile di Genova, diretta dal dirigente Rodolfo Guarnieri, ha raccolto prove schiaccianti attraverso la visione dei video, che mostrano chiaramente i due uomini in azione. Un testimone oculare, una cliente, ha confermato l’identità di Castro Gutierrez, descrivendolo come l’uomo che l’ha avvicinata con una scusa per distrarla, mentre Perdomo si impossessava del denaro. Ulteriori elementi derivano da un album fotografico predisposto per il riconoscimento, contenente otto immagini estrapolate da cartellini segnaletici, che ha portato a una identificazione con buona probabilità.
A marzo 2024, la polizia postale aveva già acquisito foto-segnatamente di due complici, ma le indagini si sono concentrate sui due arrestati principali. Il gip ha accolto la richiesta di custodia cautelare, motivandola con il concreto pericolo di reiterazione del reato, data la pericolosità sociale dei soggetti e le circostanze del fatto. Entrambi gli indagati, difesi dagli avvocati di ufficio, non hanno rilasciato dichiarazioni al momento dell’interrogatorio di garanzia. Le indagini proseguono per verificare eventuali complici, inclusa la figura di una donna vista nei video, e per quantificare eventuali danni ulteriori alla banca.
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