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GENOVA - Una lezione sullo stato di salute dell’economia italiana ed europea, con un grado di attenzione alto, con domande non banali e che celano una forte preoccupazione per il futuro. Così Carlo Cottarelli ha incontrato gli studenti dell'Istituto superiore Vittorio Emanuele-Ruffini per parlare non solo di economia ma anche di intelligenza artificiale, editoria, riscaldamento globale, elezioni europee. Perché se è vero che esiste il presente, le nuove generazioni non possono non pensare a cosa li attende da qui ai prossimi anni.

"L’economia europea è più o meno piatta, non siamo in recessione e l’Italia non è in recessione, cresce negli ultimi sei trimestri dello 0,1-0,15% - spiega a Primocanale l’economista Carlo Cottarelli -. È necessario però adesso che la Banca Centrale Europea riduca i tassi di interesse abbastanza rapidamente, perché secondo me l’inflazione è quasi sconfitta e tenendo conto dei ritardi tra aumenti passati e impatto sulla domanda bisognerebbe già iniziare adesso ad abbassare i tassi. Se così non sarà allora c’è il rischio di una recessione".

Dai tassi di interesse alle proteste degli agricoltori, che stanno interessando diversi Paesi europei compresa l’Italia. "Non è un settore che sta particolarmente bene, si sa che investire nella terra non dia rendimenti particolarmente alti, nonostante i sussidi che già l’Europa concede al settore. È una scelta che dev’essere fatta, io credo che l’agricoltura sia molto importante ma bisogna essere consapevoli che nel mondo attuale tenere in piedi un’azienda agricola temo che richieda sussidi e bisogna vedere se ogni collettività nazionale sia disposta a darli" ha spiegato Cottarelli.

L’economista, oramai ex senatore della Repubblica, eletto nel Partito democratico, ha lasciato a giugno dell’anno scorso in disaccordo con la nuova gestione “troppo a sinistra” di Elly Schlein. Ma in questi mesi non sono mancati gli attestati di stima dei partiti cosiddetti di centro, da Azione a Italia Viva. Quante telefonate ha ricevuto in questo periodo per farla rientrare in politica? "La giacchetta me l’hanno tirata ma per ora non ho preso nessuna decisione, vediamo nelle prossime settimane che fare" ride Carlo Cottarelli. Come a dire, l’editorialista è pronto a candidarsi alle Europee dell’8 e 9 giugno.

RAPALLO - Giorni roventi, e non per le temperature, quelli che stanno scorrendo ai piedi del castello rapallino, dove l'8 e il 9 giugno si voterà per rinnovare il consiglio comunale e scegliere il nuovo, o la nuova, sindaco. E se al momento risultano esserci già tre candidati, pronti a sfidarsi, all'elenco manca però quello di centrodestra, chiamato a sostituire l'uscente Carlo Bagnasco.

Nel 2019 il coordinatore regionale di Forza Italia avevo vinto con il 78% dei voti. Un vero e proprio endorsement da parte dei suoi concittadini, che hanno votato per due tornate consecutive Bagnasco. "C'è orgoglio, il desiderio di trovare un successore che sia più bravo di me". Un successore che tutti avrebbero scommesso poter essere un uomo, mentre invece il primo cittadino ha rimescolato le carte, ipotizzando che possa essere una donna.

"Ma guardi, io sto lavorando tanto. In primis io sono profondamente convinto che ci sia bisogno di cambiamento e sono profondamente convinto che sia giusto che un sindaco dopo due mandati si fermi e si fermi in tutti i sensi. Si tratta di una scelta che deve rappresentare il bene della città" ha commentato Carlo Bagnasco.

Bagnasco mi conferma che quindi riuscirà a tenere tutti insieme? Io metto dentro tutti: da Forza Italia alla Lega, passando per Fratelli d'Italia. E ovviamente, anche il movimento arancione del presidente Giovanni Toti. Al momento ci sono due nomi che circolano (Giorgio Costa e Mentore Campodonico ndr), immagino che lei voglio convergere su uno solo.

Sarebbe un errore strategico politico enorme andare con due nomi, per questo nulla toglie che si debba arrivare alla condivisione. E questo è l'obiettivo. Un buon politico unisce e non divide, è troppo facile dividere. E infatti mi arrivano tantissimi messaggi, un sacco di messaggi. Perché non ti ricandidi? Mi chiedono. Perché io non mi candiderei più, assolutamente. E poi oggi c'è bisogno, ripeto, di un candidato condiviso e c'è bisogno di tenere il centrodestra unito.

Lei è sicuro di riuscire in questa "mission"?

Io sono sicuro di essere in grado di farlo.

Al momento ci sono situazioni che secondo lei stanno in parte allontanando le forze di centrodestra? Lei viene dalla scuola di Berlusconi, con la sua capacità di tenere insieme più anime di una coalizione abbastanza ampia. Come pensa di riuscirci?

Non ho assolutamente problemi con i miei colleghi perché io in questo caso ho una figura un po' particolare, sono il sindaco uscente ma anche il coordinatore regionale di Forza Italia. Questo è significativo perché noi abbiamo la palla in mano e abbiamo il dovere morale e non solo di restare uniti. Io vado d'accordo con Edoardo Rixi, non ho nessun problema con la Lega a Rapallo, e vado d'accordo con Matteo Rosso, politico, un grande signore della politica con il quale non ho nessun tipo di problema. Questo è quanto. Mi piace essere trasparente. Forse gli unici problemi che ho sono su delle giuste ambizioni personali, di personaggi importanti nella vita locale che giustamente, e lo sottolineo giustamente, si sentono protagonisti. Vedono uno spazio politico quindi credo che l'ambizione sia anche positiva. Finché non diventa un'ossessione, perché un conto è un'ambizione e un altro conto è un'ossessione. Quindi, finché rimane ambizione, c'è un'ambizione politica dietro un disegno politico ed è tutto positivo. Quando diventa un'ossessione, questo diventa un problema.

GENOVA - Tra le prime tappe del tour di Sinistra e Verdi c'è la Liguria, con un incontro prima a Genova e poi a Savona, per parlare di rigassificatore e dire "no" alla nave Golar Tundra a Vado Ligure. Alla porta ci sono le Europee, dove SI ed Europa Verde si presenteranno con la loro lista, in un percorso definito in "crescita" da parte dei due leader Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.

All'attacco del governo di Giorgia Meloni, Bonelli e Fratoianni commentano la protesta dei trattori, partita in Europa e arrivata anche in Italia. Gli agricoltori erano pronti a solcare il palco dell'Ariston ma sono stati bloccati dagli organizzatori del Festival di Sanremo. Questa sera infatti, a leggere una lettera con le istanze dei lavoratori, sarà lo stesso conduttore e direttore artistico Amadeus.

"Colgo l'occasione per dire che il ministro Lollobrigida dovrebbe rassegnare le dimissioni perché ha dimostrato di essere inadeguato a svolgere questa funzione, non riceve gli agricoltori e fugge da loro - commenta il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli -. Loro pongono un tema importante che riguarda la concorrenza sleale, ovvero la grande distribuzione che mette sul mercato prodotti a basso costo o sottocosto di produzione mentre la crisi climatica determina danni ingentissimi. Nel 2022 abbiamo avuto sei miliardi di euro di danni e questa destra dà la colpa alla transizione ecologica, stanno fuori dal mondo ed è inaccettabile la loro posizione".

Non le manda a dire nemmeno il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni che difende le energie rinnovabili, definendole un contributo all'economia della filiera agricola. "Il mondo dell'agricoltura ha problemi legati al reddito: si produce e quello che si produce si vende a un costo inferiore rispetto a quello di produzione. Questo accade perché sono strangolati dalle multinazionali a monte dalla grande distribuzione organizzata a valle. La Pac (Politica Agricola Comune) è sbagliata perché dà l'80% delle risorse al 20% delle aziende, ma quelle grandi, che penalizzano i piccoli agricoltori" spiega il segretario nazionale di Sinistra Italia Nicola Fratoianni.

Sullo sfondo non solo le Europee ma anche le Regionali 2025, dove l'alleanza Verdi Sinistra punta al confronto con i partiti di centrosinistra per un'alleanza allargata. "Prima delle persone bisogna costruire un'alternativa alla destra basata sui programmi, e non può non essere quella all'opposto di Toti - attacca Bonelli -. Vogliamo costruirla per ridare le spiagge ai cittadini liguri, rilanciare il lavoro, far capire che la transizione è amica degli italiani e contribuisce a costruire un Paese migliore".

Insomma, mano tesa a Partito democratico, Movimento Cinque Stelle e, perché no, anche ai partiti più di centro. E forse, è proprio ai partiti di minoranza (nazionali) che arriva la stoccata da parte di Nicola Fratoianni: "Noi siamo i più coerenti, non solo per le nostre idee che non mutano, ma per l'intenzione e la convinzione che si debba lavorare a una coalizione stabile e larga per battere la destra".

GENOVA - Se il buongiorno si vede dal mattino la 74esima edizione del Festival di Sanremo si è aperta con il botto, con oltre il 60% di share. E il bello, potrebbe dire qualcuno, deve ancora venire. Perché tra le novità di quest'anno c'è anche la protesta dei trattori e della mucca Ercolina 2 nella città dei fiori, per manifestare contro le politiche dell'Unione europea.

Il presidente della Liguria Giovanni Toti plaude ad Amadeus per il successo degli ultimi tre giorni di festa e musica e poi sottolinea: "Mi permetto di sottolineare che gli agricoltori non hanno una rappresentanza sindacale unitaria. Hanno problemi diversi da regione a regione, spesso da coltivazione a coltivazione".

Sono tante, ricorda Toti, "i settori in difficoltà, le crisi come l'Ilva, la Piaggio Aerospace, tante rappresentanze che protestano, tante onlus che vorrebbero uno spazio. Ma un programma tv non può essere lo Speakers' Corner di Hyde Park. C'è stata un'ampia disponibilità da parte della Rai, se si organizzano è facile verificare le loro rivendicazioni e inserirle in scaletta".

 

 

GENOVA - Il presidente di Regione Giovanni Toti risponde alle domande del momento: dall'impegno della Liguria al festival di Sanremo per promuovere il turismo sul nostro territorio, ai temi economici legati a Ilva e Piaggio fino al futuro dell'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova.