Politica

Torna alla homepage
2 minuti e 35 secondi di lettura
di r.p.

E' accolta positivamente anche in Liguria l'accordo trovato tra Hamas e Israele.

 “La notizia dell’accordo raggiunto tra Israele e Hamas è il segnale di speranza che tutti aspettavamo da tempo. Il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e l’avvio di un percorso condiviso verso la stabilità rappresentano passi fondamentali per restituire pace e sicurezza a milioni di persone”. Così il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, in merito alla notizia dell’accordo raggiunto.

“Un ringraziamento doveroso agli Stati Uniti, e a tutti coloro che hanno collaborato, che con coraggio, pazienza e diplomazia hanno assunto un ruolo determinante nel rendere possibile questo storico risultato – continua il presidente -. Ora è il momento di consolidare la fiducia e costruire, insieme, un futuro di convivenza e sviluppo. La Liguria, come sempre, è vicina a chi lavora per la pace”.

"Accogliamo con grande speranza e sollievo la notizia dell'accordo per un cessate il fuoco permanente in Medio Oriente. È un momento che speriamo possa essere ricordato nei libri di storia come una pietra miliare nel lungo e difficile cammino verso una pace giusta e duratura tra Israele e Palestina" dichiara all'Ansa la sindaca di Genova, Silvia Salis. "Questo risultato - prosegue - è senza dubbio frutto degli sforzi diplomatici portati avanti in questi mesi di atroce conflitto. Ma un contributo irrinunciabile è arrivato anche dalla mobilitazione popolare che ha attraversato tutte le città del mondo, con milioni di cittadine e cittadini che hanno chiesto a gran voce la fine del massacro del popolo palestinese e la liberazione degli ostaggi israeliani". Salis aggiunge che "Genova, con il suo spirito solidale, non è stata da meno e ha scelto di stare ancora una volta dalla parte giusta della storia, facendo sentire forte la sua voce per la pace, per la difesa dei diritti umani e per la giustizia. Sono convinta che anche la nostra partecipazione attiva abbia contribuito a tenere accesi i riflettori sull'urgenza di una soluzione politica. Genova continuerà a essere una città che promuove la pace, il dialogo e la solidarietà internazionale".

"Ora - prosegue la sindaca - è fondamentale che l'accordo venga rispettato da tutte le parti e che si continui a lavorare per la soluzione dei due popoli e due Stati, con la liberazione di tutti gli ostaggi, il pieno riconoscimento dello Stato di Palestina e la fine dell'occupazione in Cisgiordania. È l'unico percorso possibile per costruire un futuro di pace, convivenza, sicurezza e dignità per entrambe le popolazioni. Spiace - conclude Salis - che alcuni esponenti del centrodestra genovese e ligure abbiano sentito la necessità di polemizzare vergognosamente contro chi in questi mesi non ha mai fatto mancare una parola di sostegno alle mobilitazioni che chiedevano una pace giusta e la fine di un genocidio. E faccio sommessamente notare che se il presidente Trump va certamente ringraziato per essere stato tra i principali protagonisti di questo accordo, assieme ad altri Paesi come Qatar, Egitto e Turchia, è anche lo stesso che immaginava la pace a Gaza come un resort"

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook

ARTICOLI CORRELATI

Mercoledì 08 Ottobre 2025

Genova, manifestazione in piazza per la Palestina. Queirolo Palmas: "Picchiati dai militari israeliani, ho avuto paura"

Nuova manifestazione in piazza a Caricamento dopo il blocco subito dalla nuova Flotilla con a bordo aiuti umanitari. Venerdì possibile nuovo blocco dei varchi portuali a Genova
Mercoledì 08 Ottobre 2025

Gaza, anche Salis da Francesca Albanese. La relatrice dell'Onu ai Luzzati: "Dai portuali genovesi un'onda lunga"

“Vorrei che nessuno si sentisse offeso nel portare una riflessione al centro di questa città” ha continuato, riferendosi alle polemiche nate dopo l’annuncio del suo intervento proprio il 7 ottobre
Lunedì 29 Settembre 2025

La nuova frontiera del boicottaggio: smartphone e app contro i legami con Israele

Conta già più di sette milioni di download