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Era nell'aria, e così è stato: la maggioranza si è spaccata sull'emendamento della Lega al dl elezioni sul terzo mandato per i presidenti di Regione. L'emendamento targato Carroccio è stato respinto. In commissione Affari costituzionali, dove il provvedimento era all'esame, si sono espressi contro la proposta di modifica leghista, Fratelli d'Italia e Forza Italia sostenuti da Pd, M5s, Avs. Insomma, per dirla come nel calcio: Giorgia Meloni ha fatto squadra con Elly Schlein, Giuseppe Conte e Fratoianni-Bonelli.

L'accoppiata, dall'altra parte del campo, ha visto schierati i due Matteo: Salvini della Lega da una parte, Renzi di Italia Viva dall'altra. Arbitro imparziale, che non ha preso parte al voto, il partito di Carlo Calenda, Azione. In tutto sono stati quattro i voti favorevoli, 16 contrari, un astensione e uno che non ha partecipato. I quattro voti favorevoli all'emendamento sul terzo mandato per i governatori appartengono a Lega e Italia viva, mentre i 16 contrari sono di Fdi, Fi, Udc, Pd, M5S, Avs, un astenuto è di Svp mentre Azione non ha partecipato. Sul vincolo al terzo mandato per i sindaci la Lega, proprio nelle scorse ore, aveva fatto un passo indietro, per i primi cittadini che riguardano i Comune con più di 15 mila abitanti (LEGGI QUI).

Si è espresso, con toni molto duri, sul vincolo al terzo mandato, il presidente della Liguria Giovanni Toti, commentando anche la sua possibile ricandidatura per le Regionali 2025: "Non avendo possibilità divinatorie, che utilizzerei al casinò o per giocare in Borsa, non so come sarà la politica tra un anno e otto mesi, né con quale energia arriverà in fondo questo governo e questo governatore che è dieci anni che cerca di modificare al meglio la Liguria. Noi lavoriamo giorno dopo giorno per fare quello che dobbiamo per i cittadini che ci hanno eletto. Mancano ancora moltissimi mesi alle elezioni e quando sarà il momento ci interrogheremo su quale sarà il futuro, la voglia che ne abbiamo di continuare, la visione comune della coalizione".

"Se posso dire - ha aggiunto Toti -, stiamo lavorando bene e in grande armonia. Ho lavorato a lungo con Matteo Rosso (parlamentare e coordinatore ligure di Fdi, ndr) e l'altra sera abbiamo lavorato fino a tarda notte con Edoardo Rixi (viceministro e coordinatore ligure della Lega, ndr). Decideremo tutti insieme ma mi arrogo il diritto di decidere. Se ci saranno le condizioni di continuare e fare bene magari decideremo di andare avanti tutti insieme. Sennò vi assicuro che ho molte altre passioni e interessi nella vita".

Era nell'aria, e così è stato: la maggioranza si è spaccata sull'emendamento della Lega al dl elezioni sul terzo mandato per i presidenti di Regione. L'emendamento targato Carroccio è stato respinto. In commissione Affari costituzionali, dove il provvedimento era all'esame, si sono espressi contro la proposta di modifica leghista, Fratelli d'Italia e Forza Italia sostenuti da Pd, M5s, Avs. Insomma, per dirla come nel calcio: Giorgia Meloni ha fatto squadra con Elly Schlein, Giuseppe Conte e Fratoianni-Bonelli.

L'accoppiata, dall'altra parte del campo, ha visto schierati i due Matteo: Salvini della Lega da una parte, Renzi di Italia Viva dall'altra. Arbitro imparziale, che non ha preso parte al voto, il partito di Carlo Calenda, Azione. In tutto sono stati quattro i voti favorevoli, 16 contrari, un astensione e uno che non ha partecipato. I quattro voti favorevoli all'emendamento sul terzo mandato per i governatori appartengono a Lega e Italia viva, mentre i 16 contrari sono di Fdi, Fi, Udc, Pd, M5S, Avs, un astenuto è di Svp mentre Azione non ha partecipato. Sul vincolo al terzo mandato per i sindaci la Lega, proprio nelle scorse ore, aveva fatto un passo indietro, per i primi cittadini che riguardano i Comune con più di 15 mila abitanti (LEGGI QUI).

Si è espresso, con toni molto duri, sul vincolo al terzo mandato, il presidente della Liguria Giovanni Toti, commentando anche la sua possibile ricandidatura per le Regionali 2025: "Non avendo possibilità divinatorie, che utilizzerei al casinò o per giocare in Borsa, non so come sarà la politica tra un anno e otto mesi, né con quale energia arriverà in fondo questo governo e questo governatore che è dieci anni che cerca di modificare al meglio la Liguria. Noi lavoriamo giorno dopo giorno per fare quello che dobbiamo per i cittadini che ci hanno eletto. Mancano ancora moltissimi mesi alle elezioni e quando sarà il momento ci interrogheremo su quale sarà il futuro, la voglia che ne abbiamo di continuare, la visione comune della coalizione".

"Se posso dire - ha aggiunto Toti -, stiamo lavorando bene e in grande armonia. Stamattina ho lavorato a lungo con Matteo Rosso (parlamentare e coordinatore ligure di Fdi, ndr) e ieri sera abbiamo lavorato fino a tarda notte con Edoardo Rixi (viceministro e coordinatore ligure della Lega, ndr). Decideremo tutti insieme ma mi arrogo il diritto di decidere. Se ci saranno le condizioni di continuare e fare bene magari decideremo di andare avanti tutti insieme. Sennò vi assicuro che ho molte altre passioni e interessi nella vita".

Passo indietro della Lega sul terzo mandato ai sindaci, ritirato infatti l'emendamento presentato nei giorni scorsi. La proposta aveva ottenuto il parere contrario del Governo. Il documento presentato dal partito di Matteo Salvini riguarda i grandi Comuni, quelli con più di 15 mila abitanti. Al momento rimane invece sul tavolo la proposta di modifica che riguarda il terzo mandato per i presidenti di Regione, in modo particolare, sotto la lente di ingrandimento, c'è la situazione di Luca Zaia, agli sgoccioli in Veneto.

Sul futuro dei governatori invece il vicepremier del Carroccio tira dritto, come dichiarato questa mattina ad Agorà: "Vota il Parlamento, andiamo avanti". Proprio nelle scorse ore il presidente della Liguria Giovanni Toti, rispondendo a una domanda dei cronisti (posta proprio da Primocanale ndr), aveva avvertito soprattutto Fratelli d'Italia, ribadendo che "chi piega le regole poi ne resta vittima" (LEGGI QUI).

"Se non si mette ordine sul vincolo del terzo mandato rischiamo nei prossimi due-tre anni di avere un contenzioso tra governo centrale e Regioni quasi infinito" commenta durante il programma 'Mattino Cinque' il presidente della Liguria Giovanni Toti. "La Costituzione prevede che gli statuti e le leggi elettorali siano competenza esclusiva delle Regioni. Non so se vorrò fare il terzo mandato onestamente, vedremo se ci sono le condizioni per farlo, se è un vantaggio per la mia Regione e per la mia maggioranza politica. È una decisione che spetta ai territori, agli amministratori dei territori e soprattutto agli elettori" ha proseguito Toti. 

"Il vincolo del terzo mandato non esiste in nessuno Stato d'Europa. Il sindaco di Bordeaux è stato in carica per 50 anni, il sindaco di Hannover per 34 anni, nessuno si è mai posto il problema, perlopiù in un Paese come l'Italia dove ci sono ministri, parlamentari che si sono avvicendati per decenni" sottolinea il presidente Toti. E poi arriva la stoccata, il monito alla politica: "Lasciamo scegliere gli elettori" incalza il presidente della Liguria Giovanni Toti.

GENOVA - Cambiano i seggi elettorali per circa 34 mila cittadini genovesi. La modifica sarà effettiva già a partire dalle elezioni Europee dell'8 e 9 giugno prossimo. L'autorizzazione è arrivata dalla giunta comunale su proposta dell’assessore alle Politiche per l’Istruzione e ai Servizi civici Marta Brusoni. Diversi i motivi che hanno portato alla modifica. Tra i vari quello di permettere la continuità scolastica di diversi istituti.

Alla base della scelta dei trasferimenti dei seggi elettorali ci sono quattro criteri: il ripristino della coerenza territoriale, il miglioramento dell’accessibilità quindi anche per elettori con difficoltà motorie, la risposta ad alcune istanze di altre istituzioni e la continuità.

"Questa decisione – spiega l’assessore Brusoni – è stata presa seguendo prima di tutto i principi di razionalizzazione e di semplificazione delle operazioni di voto, tenendo conto anche dell’accessibilità. Abbiamo scelto alcuni trasferimenti per garantire la continuità didattica, altri sono stati richiesti dalle scuole e da altre istituzioni, andando anche a ripristinare la coerenza territoriale delle sezioni elettorali, precedentemente situate in sedi fuori dal Municipio. Infine, alcune scuole, in questo momento, sono oggetto di importanti operazioni di manutenzione straordinaria e pertanto non utilizzabili come seggio. Nelle prossime settimane gli uffici comunali attiveranno azioni di comunicazione per informare i cittadini residenti".

ECCO QUALI SONO I SEGGI INTERESSATI DAL CAMBIO - Leggi qui