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GENOVA -Ubriaco alla guida di una bicicletta procedeva a zig e zag in piena notte nelle vie di Marassi: un venticinquenne è stato subito notato per la sua incerta e pericolosa andatura dai poliziotti delle volanti che dopo averlo raggiunto gli hanno intimato di fermarsi. Ma è stato inutile: l'uomo, un ecuadoriano di 25 anni reduce da una fiesta con alcuni connazionali, ha cercato di allontanarsi allungando la pedalata, e con il rischio di cadere.

Gli agenti lo hanno bloccato subito dopo e denunciato per una serie di infrazioni al codice della strada, che ovviamente nelle strade pubbliche valgono anche per chi conduce una bicicletta: guida un stato di ebrezza e il fatto di non essersi fermato all'alt degli agenti.

 

SANREMO - I sindacati lanciano l'ennesimo allarme: "È necessaria un'urgenza di interventi nel carcere di Sanremo, una bomba ad orologeria". Lo ha detto il Segretario Regionale UilPa Polizia Penitenziaria, Fabio Pagani, in seguito a due gravi incidenti avvenuti oggi.

Questa mattina intorno alle 11, un detenuto di origini rumene, ha causato ingenti danni nel carcere di Sanremo, distruggendo i corridoi del reparto di isolamento in cui era ristretto. Successivamente, si è autoinflitto delle lesioni, procurandosi tagli anche sul volto con una lametta, rendendo necessario il suo trasporto d'urgenza all'ospedale cittadino.

Ma questo non è stato l'unico episodio verificatosi in carcere negli ultimi giorni. Un altro detenuto, di origini magrebine, ha appiccato il fuoco alla sua cella. Solo grazie all'intervento tempestivo della polizia penitenziaria si è evitato che le fiamme e il fumo si diffondessero ulteriormente nel reparto. Anche questo detenuto è stato trasportato d'urgenza al reparto di psichiatria dell'ospedale di Sanremo.

Purtroppo, casi come questi non sono isolati, come un vero e proprio "bollettino di guerra" ogni giorno nelle carceri si registrano feriti e talvolta vittime.

"I detenuti sono di fatto vittime dell’inefficienza del sistema, abbandonati a sé stessi al pari degli operatori - denuncia il segretario regionale della UilPa Fabio Pagani- servono dunque interventi urgenti ed equilibrati, quanto tangibili, nei maggiori penitenziari che consentano di affermare la presenza dello Stato. È necessario un decreto carceri per affrontare l'emergenza, che comprenda la mancanza di personale della Polizia Penitenziaria, il sovraffollamento detentivo (con 278 detenuti a Sanremo su 220 previsti) e la mancanza di attrezzature, strumentazioni e tecnologie adeguate, oltre alla disorganizzazione generale. L'obbiettivo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria è quindi l'attivazione di una strategia urgente, inclusa l'ipotesi di impiego del Gruppo Operativo Mobile (GOM), poiche non si potrà più tollerare lo stato attuale di degrado e pericolo nelle carceri" conclude Pagani.

 

 

CHIAVARI - "Rinnoviamo il sentimento di vicinanza alla famiglia del giovane Andrea Demattei, colpita dal grave lutto nel gennaio 2023". Così in una nota il comando dei vigili del fuoco di Genova dopo aver appreso la notizia del coinvolgimento di 9 vigili del fuoco nelle indagini sulla morte del ragazzo.

Giovane morto in canoa, indagati due istruttori e 9 vigili del fuoco - LA NOTIZIA 

Il comando dei vigili del fuoco di Genova esprime "fiducia incondizionata nell'operato della magistratura per l'accertamento di eventuali responsabilità dei soccorritori. Nel contempo, i vigili del fuoco continueranno a garantire la complessa e incessante opera di soccorso tecnico per la salvaguardia della popolazione genovese, dando il massimo come hanno sempre fatto".

GENOVA - Sono stati condannati a sette anni di carcere dalla Corte d'assise di Genova Yaseen Tahir e Alì Moshin, i principali imputati della presunta cellula terroristica pakistana con base in Italia, sgominata dalla Digos di Genova, nota come il gruppo 'Gabar'.

Il pm Monica Abbatecola per Tahir aveva chiesto 8 anni e 6 mesi perché gli contestava l'aggravante di essere il promotore della cellulare ma sul punto la richiesta non è stata accolta. Altri sette membri della cellula erano stati tutti tranne uno condannati a 4 anni e 6 mesi di reclusione in abbreviato nell'ottobre scorso e a maggio per loro si terrà il processo d'appello. Il reato è per tutti associazione per delinquere con la finalità di terrorismo internazionale.

Secondo quanto ricostruito dalla Digos il gruppo aveva una delle basi principali a Genova, nel quartiere di San Benigno e si stava organizzando per trovare sede e armi. Il capo della cellula italiana, con lo status di rifugiato politico dal 2015, era stato arrestato in Francia nel febbraio 2022 perché trovato mentre girava per strada con un coltello. Dopo due mesi era tornato a Chiavari da dove poi era partito per l'Emilia Romagna.

Due mesi prima dell'attentato sotto l'ex sede di Charlie Hebdo, alcuni degli arrestati si erano fatti una foto con la torre Eiffel sullo sfondo e con l'attentatore e l'avevano postata sui social scrivendo "abbiate un po' di pazienza... ci vediamo sui campi di battaglia".

Nella giornata di ieri i Carabinieri della Stazione di Diano Marina e della Sezione Operativa della Compagnia di Imperia hanno arrestato con l'accusa di detenzione e spaccio di stupefacente un trentanovenne di origini albanesi residente nella città degli aranci.

Il fermo segue una segnalazione da parte di un Ufficiale Giudiziario che doveva eseguire un decreto di sfratto coatto in un appartamento di Diano Marina, in passato occupato dallo straniero, che risultava da tempo disabitato. Una volta entrato nell'immobile, il funzionario ha però constatato che probabilmente qualcuno ancora viveva in quei locali ma soprattutto ha notato degli strani involucri in cellophane, contenenti una sostanza che poteva sembrare cocaina, riposti all’interno di un cassetto nella camera da letto.

Giunti sul posto i Carabinieri hanno constatato che effettivamente si trattava di involucri contenenti cocaina e l’esito di un’accurata perquisizione dell’abitazione ha permesso di rinvenire nel complesso ottanta grammi di cocaina, bilancini e materiale per il confezionamento dello stupefacente e circa millenovecento euro ritenuti verosimilmente provento dell’attività illecita.


Individuato mentre stava tornando al proprio domicilio, probabilmente proprio per prendere lo stupefacente e il denaro, lo straniero è stato condotto in caserma in stato di fermo di indiziato di delitto, sussistendo gravi indizi nei suoi confronti per detenzione illecita di stupefacenti, nonché il fondato pericolo che potesse rendersi irreperibile, avendo perso anche quel domicilio a seguito dello sfratto esecutivo in atto.
Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato condotto alla casa circondariale di Imperia, dove attualmente permane in custodia cautelare a Disposizione dell’Autorità Giudiziaria.