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GENOVA - In poco più di un mese era diventato il terrore dei commercianti di Sestri Ponente a cui spaccava le vetrine per razziare poi quanto trovava. A una farmacia aveva preso 20 mila euro in contanti, mentre in altri negozi aveva preso soldi, ma anche telefoni e tablet.

Gli investigatori del commissariato di Sestri Ponente, guidati dal primo dirigente Fabio Occhi, hanno arrestato l'autore: si tratta di un ragazzo di 19 anni, albanese. I furti sono iniziati la sera del 31 dicembre e sono andati avanti fino al 10 febbraio, tanto che se ne era parlato anche in una riunione Municipio.

I poliziotti, grazie all'esame delle telecamere di videosorveglianza e all'analisi dei tabulati dei traffici telefonici, hanno identificato il diciannovenne che nel frattempo era andato in Toscana dove è stato arrestato. In totale sono cinque gli episodi contestati ma secondo gli inquirenti il giovane potrebbe essere l'autore di almeno altri tre furti in altre parti della città.

GENOVA - Hanno abusato di una giovane donna che faceva la barista in preda a "istinti brutali e violenti" e le hanno causato anche lesioni permanenti. Per questo i carabinieri hanno arrestato due uomini sudamericani di 47 e 29 anni con l'accusa di stupro di gruppo e lesioni gravissime.

Il giudice Silvia Carpanini ai primi di marzo ha disposto gli arresti domiciliari per i due ma il pubblico ministero Federico Panichi ha impugnato e fatto ricorso. Il Riesame, nel giorni scorsi, ha accolto la richiesta del pm disponendo il carcere perché potrebbero commettere altre violenze e per la gravità del gesto. L'inasprimento non è ancora esecutivo e i difensori dei due, gli avvocati Igor Dante e Pierpaolo Bottino, hanno deciso di impugnare.

I fatti risalgono a settembre. La vittima, una barista di 25 anni, litiga con il fidanzato che è venuto a trovarla da fuori Genova. Lui se ne torna indietro e lei decide di passare la serata in un locale dove incontra i due. Prima si mettono a chiacchierare, poi bevono insieme. Da quel momento i ricordi si fanno più confusi. La donna si risveglia in una casa a Sampierdarena, con la sensazione che sia successo qualcosa di grave.

Quattro giorni dopo i dolori sono sempre più forti e decide di andare all'ospedale Galliera dove scatta il protocollo per gli abusi. I carabinieri iniziano le indagini e riescono a trovare delle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza: si vede un uomo andare e venire. I due vengono identificati e in un primo momento solo denunciati. Nel frattempo, però, la vittima (assistita dall'avvocato Elisabetta Gaibisso) viene sottoposta ad accertamenti medici che stabiliscono come da quella violenza abbia subito lesioni permanenti. Nel frattempo uno dei due aguzzini si presenta sul posto di lavoro della ragazza e la minaccia, cerca di farle ritirare la querela. Il pubblico ministero, una volta ottenuti i risultati medici e i riscontri sull'identità dei due, chiede l'arresto.

"I due hanno agito con istinti brutali - scrive il gip - compiendo atti di inaudita violenza sulla vittima. E potrebbero commettere nuovi comportamenti violenti e incontrollabili. Nonostante la gravità della condotta possono stare ai domiciliari". Per i giudici del Riesame, invece, il carcere è la misura cautelare più adeguata.

GENOVA - Ha estorto soldi al titolare del circolo ricreativo di Albaro per andare a giocare alle macchinette in un altro locale. Per questo un ragazzo di 27 anni è stato arrestato dalla polizia.

Secondo quanto ricostruito il ragazzo è entrato dentro il locale dove sti stava tenendo un torneo di carte e, mentre il suo amico aspettava fuori, ha minacciato il gestore e i dipendenti facendosi consegnare 250 euro.

Dopo avere preso i soldi è scappato ma gli agenti delle volanti lo hanno rintracciato dentro la sala Bingo di piazza Dante e quando sono entrati lo hanno trovano seduto davanti ad una slot machine intento a giocare i soldi poco prima rubati.

GENOVA - Un sogno che si realizza, un inaspettato colpo di fortuna, una benedizione in tempi di crisi. Questo è ciò che deve aver pensato una cinquantenne della Val Bormida quando le è stato comunicato di essere beneficiaria dell'eredità di un principe africano.

Come e perché la donna, savonese di nascita e residente in Val Bormida, avrebbe avuto diritto al lascito di un nobile di un lontano paese, non è dato sapere. E evidentemente non se l'è chiesto nemmeno la vittima di una truffa considerata ormai 'antica'.

Così la donna, che ha effettuato una serie di bonifici su una money transfert a lei intestata, ma della quale si era fatta convincere a dare i codici ai cosiddetti curatori dell'eredità, si è dovuta rivolgere ai carabinieri. Proprio seguendo la scia di quei 17 mila euro, frutto dei risparmi della donna savonese, i militari savonesi sono riusciti a ricostruire l'intricata rete messa in piedi dai malviventi, che sono risultati essere, alla chiusura dell'attività investigativa nei giorni scorsi, due donne di 44 e 45 anni residenti in due regioni del sud Italia che non avrebbero agito da sole, come testimoniano i vari smistamenti delle somme sottratte con la truffa. Le due donne sono state denunciate per truffa, riciclaggio e favoreggiamento in concorso.

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GENOVA - Manifestazione degli abitanti di Oregina, San Teodoro e Lagaccio contro l'ipotesi di una maxi isola ecologica dietro il campo del Lagaccio, contro le funivie per i forti e per dire basta ai fumi delle navi che inquinano l'aria.


L'iniziativa  è stata organizzata dal Coordinamento delle Associazioni di Oregina: circa un centinaio di abitati dalle 10 hanno camminato lungo i marciapiedi con tanto di banda musicale tra via Napoli, via Boine, via Bari, largo San Francesco da Paola e via del Lagaccio, per poi arrivare nell'ex caserma Gavoglio.

"Oregina, Lagaccio, San Teodoro sono tre quartieri con gravi problemi - riferisce Sergio Margini, fra gli organizzatori della manifestazione -. Oregina potrebbe subire i disagi e il traffico di mezzi pesanti per l'apertura dell'isola ecologica più grande di Genova tra campi di pallone, hockey e parchi gioco per bambini. Lagaccio rischia di essere oppresso dalla funivia più inutile e costosa d'Italia, gli abitanti di San Teodoro invece sono costretti a respirare i fumi delle navi attraccate in porto".

L'assessore comunale all’Ambiente e Transizione Ecologica Matteo Campora, interpellato sull'isola Ecologica, ha rassicurato: "Non sarà un'attività inquinante né impattante ma invece il più moderno centro di educazione ambientale d'Italia, un'isola del riciclo con tanto di biblioteca e spazio didattico per i bambini, un esempio di economia circolare. Un progetto avviato nel 2017 dopo lo sgombero del centro sociale Terra di Nessuno in accordo con il Municipio Centro Est e tutte le associazioni del territorio, che hanno collaborato con noi, non capisco perché questa protesta fra l'altro fuori tempo massimo".

In linea con Campora è Andrea Carratù, il presidente del Municipio Centro Est, che però sposa anche la richiesta dei manifestanti di creare un'isola ecologica in ogni Municipio per non gravare troppo sul Lagaccio.

Sui fumi delle navi invece Francesco Maresca, assessore al Porto del Comune di Genova ribadisce che dal prossimo anno anche i moli del porto davanti a San Teodoro e Granarolo saranno elettrificati come quelli del ponente e delle riparazioni navali, "servono però anche incentivi fiscali del governo per aiutare le compagnie navali a dotarsi della tecnologia necessaria per usufruire dell'elettrificazione e utilizzare carburanti green con meno zolfo. Per rappresentare i problemi dei cittadini come Comune abbiamo ottenuto di fare parte con Autorità Portuale e Capitaneria di Porto del comitato che ogni due mesi fa il punto su questa transizione ecologica con tanto di report sui dati sulla qualità dell'aria dell'Arpal, l'agenzia regionale per l'Ambiente, dunque capiamo la proteste degli abitanti, ma l'amministrazione comunale è più che mai impegnata nella tutela della salute degli abitanti più esposti ai fumi delle navi".