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GENOVA - Ha segnato il suo dodicesimo gol in questo campionato regalando al Genoa la vittoria a Verona. È un Albert Gudmundsson soddisfatto quello che Dazn commenta la partita del Bentegodi. "Devo essere onesto: non è stata la mia miglior partita - spiega l'islandese - Credo di aver toccato pochi palloni nel primo tempo e che tutta la squadra non stava facendo una grande gara. Poi, però, siamo riusciti a pareggiare a fine primo tempo e questo ci ha permesso di trovare spazi nella ripresa fino al gol della vittoria che mi ha regalato una bella soddisfazione. Guardando la classifica, potremmo dire che siamo salvi e che abbiamo raggiunto con anticipo e con merito il nostro obiettivo".

Con questa vittoria il Genoa sale a quota 38 punti in classifica distanziando di 12 punti il Frosinone oggi terz'ultimo: "Questo non vuol dire che dalla prossima partita scenderemo in campo con minori motivazioni - aggiunge Gudmundsson -. Siamo il Genoa e abbiamo l'obbligo di dare sempre il massimo per provare a scalare sempre di più la classifica. Il mio futuro? Non mi sono fatto condizionare dalle voci di mercato. Vedremo cosa accadrà". 

 

 

Dopo quattro turni di astinenza il Genoa torna a vincere in campionato battendo l'Hellas Verona in trasferta e salendo a 38 punti conquista di fatto la salvezza. Dopo essere passato in svantaggio dopo pochi minuti anche per via di un'ingenuità collettiva e di un errore di Martinez, la squadra di Gilardino è riuscita a pareggiare nel finale del primo tempo per poi operare il sorpasso nella ripresa. Gli uomini di Baroni rimediano un ko pesante in chiave lotta salvezza, restando fermi al quartultimo posto solamente a +1 sulla zona retrocessione.

IL TABELLINO

VERONA 1
GENOA 2

RETI: 7' Bonazzoli, 45' Ekuban, 58' Gudmundsson
Verona (4-2-3-1): Montipò; Centonze, Coppola, Dawidowicz, Cabal; Serdar (83' Folorunsho), Duda (46' Silva); Noslin , Suslov (61' Mitrovic), Lazovic (61' Swiderski); Bonazzoli (73' Henry)
Genoa (3-5-2): Martinez; De Winter, Bani, Vasquez; Sabelli (78' Spence), Messias, Badelj (66' Bohinen), Frendrup, Haps; Gudmundsson (88' Ankeye), Ekuban (66' Thorsby)

Arbitro: Manganiello di Pinerolo
Note: ammoniti Centonze, Gudmundsson, Duda, Serdar

Dopo i primi minuti di studio il Verona passa. All'8 errore in fase offensiva dei rossoblù, Lazovic lancia in profondità Bonazzoli che controlla bene e supera Martinez, uscito fuori dall'area, e appoggia agevolmente in rete.  
La squadra di Gilardino prova a reagire e al 20' va vicina al pareggio di testa con Vasquez da azione di calcio d'angolo, per lui è il sesto legno colpito in campionato.
Il primo giallo della partita al 24' è per Centonze, in netto ritardo su Frendrup e un minuito dopo sulla lista dei cattivi finisce Gudmundsson.
Genoa pericoloso con una bellissima imbucata di Badelj in verticale per Ekuban la palla è leggermente lunga e così Montipò può anticipare in uscita l'attaccante rossoblù.
In pieno recupero il Genoa la pareggia grazie ad una bellissima azione Gudmundsson e Messias, traversone basso di Haps per Ekuban che si inserisce molto bene e batte a rete. 
 
INIZIO SECONDO TEMPO
Baroni fa subito un cambio esce Duda, già ammonito, entra Dani Silva. Al 58' il Genoa passa. Ekuban tiene palla in area e serve Vasquez bravo a seminare il panico nella difesa e poi a calciare, sulla ribattuta di Montipò arriva Gudmundsson che facile facile la mette dentro.
Al 68' doppio cambio per il Grifone. Dentro Thorsby per Ekuban, fuori Badelj per Bohinen.
E proprio il neo entrato Thorsby va vicinissimo al gol in tuffo di testa (70') ma Montipò gli dice di no. Al 72' il Verona trova il pareggio con Swiderski ma l'azione è viziata da fuorigioco e quindi dopo un richiamo del Var l'arbitro annulla la rete.
Il Verona preme ma il Genoa ribatte colpo su colpo e al minuto 80 si rende pericoloso con Messias che da buona posizione prova il pallonetto con Montipò che si allunga e blocca.
Il Genoa fallisce l'occasione per chiudere la partita dopo una bella ripartenza di Ankeye che serve Messias tutto solo davanti al portiere non ha la freddezza per battere a rete.
Cinque minuti di recupero poi arriva il fischio finale con la squadra di Gilardino che a fare festa sotto il settore occupato da 1.500 tifosi rossoblù.

 

LA SPEZIA - Nella conferenza stampa post partita di Spezia - Lecco è intervenuto Rachid Kouda, chiamato ad analizzare il match. Il centrocampista è finalmente rientrato in campo dopo i due mesi di infortunio.

"E' stata dura stare lontano dal campo, spero di dare il mio contributo da qui alla fine della stagione - dice Kouda - Il secondo tempo è stato un po' strano, ci abbiamo provato fino alla fine ma la palla non è entrata. Ci portiamo a casa un punto che serve".

Si sofferma in seguito sulla condizione fisica: "Oggi mi sono sentito bene, ero emozionato dal rientro con la curva che ci dava tanto sostegno, non vedevo l'ora di entrare. Siamo una squadra forte, speriamo di salvarci in fretta - e sulla posizione in campo - Dove mi mette il mister gioco, mi piace comunque il ruolo tra le linee a rifinire per gli attaccanti".

GENOVA - Il pareggio di Palermo per la Sampdoria è stato un punto guadagnato o un'occasione persa? La verità probabilmente sta nel mezzo. In senso assoluto fermare in trasferta la squadra che - almeno a inizio stagione - era considerata come la grande favorita per la vittoria del campionato è un dato positivo. Però bisogna anche sottolineare come il Palermo di oggi (e anche quello visto contro i blucerchiati al Barbera) sia senz'altro una squadra in difficoltà, con tanti limiti al netto del cambio in panchina da Corini a Mignani.

Viceversa la Samp arrivava da quattro vittorie di fila, ha portato a casa un 2-2 alla fine arrivato in rimonta grazie al bel gol di Darboe ma è parsa al di sotto delle ultime prestazioni: una gara non certo senza volontà ma con minore ritmo (forse è stato accusato il primo vero caldo di stagione) e anche prestazioni non brillanti da parte di parecchi singoli, da Kasami a Verre fino a Ghilardi e Stojanovic. Evitabilissimi i due gol subiti oltre tutto dopo un episodio - il gol rocambolesco di Leoni - di cui la Sampdoria non ha saputo approfittare, facendo rientrare in partita un Palermo che avrebbe potuto andare maggiormente in difficoltà.

Stavolta poi - va detto - i cambi di Pirlo non hanno cambiato in meglio ma probabilmente hanno peggiorato la Samp. Una volta uscito De Luca - sempre generoso anche se stavolta non è arrivato il gol - Borini ha fatto fatica nei panni di prima punta e la Sampdoria ha concesso via via sempre più campo ai rosanero che nell'ultima mezz'ora avrebbero potuto vincere colpendo anche un incrocio dei pali con Di Mariano. Male anche Giordano che si è rivisto al posto di Barreca (che comunque era ammonito), unica vera nota lieta il ritorno di Pedrola (era assente da ottobre) che non è ancora in condizione per fare la differenza e che probabilmente avrebbe bisogno di un altro modulo - quello col tridente offensivo - per rendere al meglio.

Nessuna croce addosso a Pirlo che ha sempre avuto il merito di tenere la squadra unita anche nei momenti più difficili della stagione, ma questo pari a Palermo - gara che alla vigilia era considerata come un grande esame di maturità per i blucerchiati - lascia qualche rimpianto pur con la soddisfazione per un altro risultato positivo peraltro non scontato. Certo, ora la Sampdoria sembra allontanarsi dalla corsa per il sesto posto, visti i 6 punti di distacco dal Palermo e gli 8 di ritardo dal Catanzaro a 6 giornate dalla fine, pur con lo scontro diretto da giocare contro i calabresi (ancora in trasferta) il prossimo 10 maggio. Prosegue comunque la striscia di risultati positivi e - in vista della gara di sabato col Sudtirol a Marassi (ore 14) - è il dato più confortante.

Altro fattore importante - ma questa non è una novità - quello legato ai tifosi doriani presenti in gran numero (circa 1000 presenze) anche nella trasferta siciliana. Un aspetto che ha sottolineato anche il presidente della Samp Matteo Manfredi, ieri presente al fianco della squadra alla Favorita: "Era importante entrare con l'atteggiamento giusto. Buona prova dei ragazzi in rimonta. Un pareggio fondamentale per proseguire la nostra corsa, ora testa alla prossima partita. L'obiettivo è lo stesso dalla prima giornata, dobbiamo pensare a lavorare. Siamo sempre in dodici, anche nelle isole. Sicuramente è encomiabile la partecipazione dei tifosi, li ringrazio personalmente. So quanto è faticoso seguirci in trasferta. La passione che dimostrano è fondamentale. Ora abbiamo bisogno di punti. Il primo uomo sono loro. Col Sudtirol tutti allo stadio". 

Significativa - va rimarcato - anche la presenza a Palermo di Matteo Manfredi: il neo presidente blucerchiato è sempre più vicino - dopo la ripartenza societaria - anche alla squadra, ai calciatori e all'allenatore Pirlo. Un segnale importante per dare maggiori certezze anche all'intero ambiente Samp.

LA SPEZIA - Le parole del tecnico dello Spezia Luca D'Angelo al termine di Spezia - Lecco, match terminato sul punteggio di 1-1 al Picco.

Un pari che lascia sicuramente un po' di rimpianti:

"Noi abbiamo fatto molto bene fino al pari del Lecco, sicuramente avremmo meritato un vantaggio più ampio, ma anche il loro portiere è stato molto bravo in più occasioni, come ad esempio su Verde e Vignali. Dopo il gol fatto abbiamo fatica mentalmente, anche con il Lecco in 10 ci abbiamo provato, mettendo tanti palloni in area, ma non siamo risulti a segnare. Il rammarico è non aver raddoppiato nel primo tempo dove non abbiamo rischiato praticamente nulla ed eravamo sempre pericolosissimi. Dobbiamo pensare che se Zoet non esce tempestivamente nel finale rischiamo addirittura di perdere. Alla fine un punto guadagnato, inutile recriminare sui due punti persi".

Spezia che ha accusato il pari:

"La squadra ha accusato il pareggio. Era sicura di se, giocava bene, veniva tutto quanto preparato, con Vignali e Verde da una parte, Elia e Bandinelli dall'altra. C'era la possibilità di far male al Lecco ma eravamo preoccupati e non abbiamo sviluppato bene le azioni. Negli ultimi 20 tante mischie, non siamo riusciti a far gol".

Partita che si è sviluppata sugli esterni:

"Sapevamo che difendendo a 4 avrebbero faticato a scivolare sugli esterni. Abbiamo messo tanti cross con Elia, Verde e Vignali, visto che loro davano più densità al centro, per questo Falcinelli più marcato. Primo tempo fino al pareggio avevamo fatto bene, meritavamo di fare più gol ma alla prima azione lo abbiamo subito. Nel secondo tempo la squadra è andata in campo preoccupata, sapevamo dell'importanza della partita e abbiamo faticato".

Su Nikolaou e Falcinelli:

"Nikolaou ha avuto un problema all'adduttore durante la partita, mentre Falcinelli è stato male tutta la settimana. Abbiamo deciso questa mattina di rischiarlo ma sapevamo non avrebbe potuto giocare per più di un ora".

Su Kouda:

"Kouda si è allenato tutta la settimana con noi, la prossima può avere minutaggio maggiore. Giocatore di gamba, fisico, porta freschezza, può fare bene".

Tanta confusione nel finale:

"Abbiamo fatto confusione nel finale, rischiato perché hanno tirato due palloni in avanti, ma per fortuna Zoet è un portiere sveglio. Noi non siamo riusciti a mettere sotto pressione la squadra perchè abbiamo giocato con poca calma e, specie in questi momenti, ce ne vuole di più. Da Bisogna ragionare di più, far arrivare palla ai giocatori che hanno più spunto. Qualche volta è stato fatto ma si poteva sfruttare di più. Potevamo arrivare più puliti ma c'era troppa preoccupazione che non va bene, anche se assolutamente comprensibile. Paghiamo il passato, anche se stiamo facendo bene a livello di risultati. Con l'Ascoli siamo stati più freddi, oggi, invece, abbiamo avuto meno calma di quella che serviva".

Manca un po' di tranquillità in campo:

"Non voglio dar colpa ai ragazzi, bene che la preoccupazione ci sia. Bisogna affrontare con un po' più di tranquillità le partite, passaggio che dobbiamo fare perché se giochiamo più liberi possiamo rendere decisamente meglio".

Su Di Serio:

"Di Serio da giovedì sarà in gruppo".

Sulla prossima sfida contro il Parma:

"Più sfortuna dell'andata è dura, ma la giocammo bene. Squadra più forte del campionato ma possiamo giocarcela. La difficoltà è naturale, ma credo che noi possiamo avere la possibilità di vincere la partita".