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CAMOGLI - Le sonorità blues della prima fase del nascente jazz in New Orleans saranno la compagnia perfetta per l'aperitivo al Teatro Sociale di Camogli di venerdì: divenuto ormai appuntamento fisso per gli amanti del genere, nel levante ligure e non solo, alle 19:30 questa volta suonerà il gruppo musicale Small Factory. Per far addentrare il pubblico nel contesto storico in cui si muovono i brani in scaletta, l'ideatore dell'ensemble Claudio Lugo a Primocanale ha spiegato come questo genere sia "nato come forma molto popolare tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento sul Delta del Mississippi, ad opera soprattutto dei poeti cantori girovaghi e solitari".

"Ma non abbiamo tracce di quello perché le incisioni di questi primi blues vengono dopo una grande stagione che fu governata artisticamente e intellettualmente dalle donne. Perché  furono loro le prime grandi interpreti dei Blues: il primo disco di blues fu registrato da Smith nel 1909 e vendette 75.000 copie che a quell'epoca con l'industria discografica nascente è qualcosa di strepitoso"

"E raccontiamo un po' questa stagione al femminile, partendo da un testo di Angela Davis, del 1998, "Blues e femminismo nero", recentemente pubblicato in italiano dalle Edizioni Alegre". Un bel viaggio musicale portato sul palco da giovani musicisti e musiciste che hanno giovato durante la preparazione del sostegno da parte del trio Esperanto alla ritmica, composto da Luca Falomi, Riccardo Barbera e Rodolfo Cervetto. "Abbiamo raggruppato ex studenti del liceo musicale Pertini, che ora stanno frequentando i primi anni di conservatorio, in un bel progetto formativo".

Oggi torniamo indietro al 2006, al 56esimo Festival di Sanremo che si svolse dal 27 febbraio al 4 marzo 2006, eccezionalmente dal lunedì al sabato perché mercoledì 1 marzo si interruppe per la partita della nazionale italiana di calcio contro la Germania. Presentatore e Direttore artistico fu Giorgio Panariello, 18 i cantanti nella sezione Campioni e alla fine vinse Povia con il brano 'Vorrei avere il becco'.

Come sempre non mancarono le polemiche, una delle quali coinvolse Loredana Bertè che venne esclusa dalla gara a causa di un vizio di forma (non presentò in tempo utile la conferma di accettazione del regolamento). Salì comunque sul palco dell'Ariston come ospite nella serata dedicata ai duetti assieme a Ron Tosca

La pillola di oggi è relativa al servizio in cui Panariello presentò le due donne che lo avrebbero accompagnato nella conduzione: Ilary Blasi e Victoria Cabello.

GENOVA - Lo spettacolo teatrale “Fantozzi. Una tragedia”, in programma all’Ivo Chiesa fino all’11 febbraio, è andata in scena oggi nella sala di somministrazione della chemioterapia dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, condividendo insieme ai pazienti un momento di spensieratezza, in un luogo di dolore ma anche di speranza, e portando uno spunto di riflessione sui più celebri personaggi ideati dall’indimenticato Paolo Villaggio. Grazie alle immagini di Primocanale Production, Regione Liguria e il Teatro Nazionale di Genova hanno infatti lasciato l’iniziativa “prima diffusa”, pensata per coinvolgere i lavoratori e gli ospiti di ospedali, Rsa, carceri e Rems in omaggio alla figura del ragioniere più famoso d’Italia e alle altre maschere nate dalla penna di Villaggio. Grazie a questo progetto, curato dalla coordinatrice delle politiche culturali di Regione Liguria Jessica Nicolini, lo spettacolo sarà visto in oltre 50 strutture assistenziali, ospedaliere e carcerarie che hanno già fatto richiesta per il video, dopo il successo di  "A Midsummer Night's Dream" del Teatro Carlo Felice.

“La cultura è un diritto di tutti, partendo da questo presupposto abbiamo deciso di diffondere i nostri spettacoli nei luoghi dove ci sono persone che non possono andare a teatro"  spiega la coordinatrice alle politiche culturali di Regione Liguria Jessica Nicolini: negli ospedali, nelle carceri e nelle Rsa. Un modo per regalare un momento di conforto grazie all'arte. Per questo oggi siamo al Cancer Center del San Martino di Genova, un luogo di dolore ma anche di speranza, dove è stato diffuso lo spettacolo di Davide Livermore, “Fantozzi. Una tragedia”, e speriamo di aver regalato almeno un sorriso ai pazienti in cura in un momento così difficile. Ne basta anche uno per ritenerci soddisfatti. Grazie alle oltre cinquanta realtà della Liguria che hanno aderito a questa iniziativa, grazie al San Martino di Genova e a tutti i suoi lavoratori per aver permesso la realizzazione di questo progetto che sicuramente continuerà”. A ripagare sono le reazioni dei pazienti e degli anziani che ringraziano ogni volta per questo bel regalo

"La scorsa volta ero stata in una rsa, dove c'erano le signore che si volevano vestire bene come se fossero pronte per andare a teatro. C'era una signora che si ricordava di quando andavo al teatro col papà, un'altra che addirittura non era mai stata all'opera e quindi, quasi con gli occhi lucidi, si è goduta l'opera lirica" 

E Fantozzi ben si presta per portare qualche attimo di spensieratezza nelle corsie di ospedale, una sorta di teatroterapia che fa bene al cuore delle persone, come ribadito anche dall'assessore alla sanità di Regione Liguria Angelo Gratarola. "Portare l'arte, in questo caso il teatro, anche nei luoghi in cui c'è sofferenza, dolore e necessità di cure, è importante. Intanto perché la medicina non è fatta solo di farmaci, interventi chirurgici e visite, ma anche di cura della parte psichica e più intima della persona. E se durante le terapie si ha la possibilità di ascoltare un'opera o di vedere uno spettacolo di prosa, si allieta l'animo delle persone e si migliora il processo di cura. Mutuando le parole di Fantozzi, portato in scena grazie a una brillante intuizione di Davide Livermore, si potrebbe dire 'come è umano' perché anche questa, di fatto, è umanizzazione delle cure".

LA SPEZIA -La suggestiva novità quest'anno saranno gli ospiti in arrivo dalla Sardegna e dal Trentino Alto Adige, con le loro maschere e le loro tradizioni che si confonderanno e  contamineranno  con quelle altrettanto particolari della Val di Vara.
Ci saranno i caratteristici “S’Urtzu e Sos Bardianos” dalla Sardegna e “Alfagor Krampus” da Merano, dall'Alto Adige. Insomma l'isola più grande e il Nord, che si uniscono a Suvero, frazione di Rocchetta Vara, alla Spezia, dove sabato prossimo, 10 febbraio, torna l'appuntamento con il carnevale dei Belli e dei Brutti, una festa carnevalesca che non ha eguali in Liguria, legata a tradizioni che si perdono nei secoli passati. La tradizione che vuole che i ragazzi indossino le stesse maschere e gli stessi costumi usati un tempo dai papà e dai nonni.

Da una parte i belli con indossano vestiti dai colori vivaci e floreali, ricchi di trine, fiocchi e campanelli e in testa cappelli rivestiti di stessa stoffa, ornati da lunghi nastri variopinti, pizzi, perline e campanellini.
Dall'altra parte, i Brutti, rudi, con vestiti fatti di pelli di capra e pecora, sulla testa lunghe e grosse corna e il loro viso tinto di nero o ricoperto da bautte, le maschere originarie del Veneto dai tratti cupi ed arcigni. Brutti che si potranno distinguere anche dai grossi campanacci delle mucche della Val di Vara.

La grande festa di Carnevale inizierà alle tre del pomeriggio con la sfilata delle maschere nelle vie del paese, ma tappe ad ogni abitazione per assaggiare le specialità preparate appositamente per loro dai padroni, come per indurli a non fargli del male, rabbonirli. I belli faranno ballare le donne delle famiglie, mentre i brutti non risparmieranno scherzi e burle. La sera belli e brutti si riuniranno per diventare un'unica comunità, come a suggellare l'amicizia e l'affetto che contraddistingue da sempre gli abitanti della Val di Vara, che possono essere diversi, anche all'opposto, appunto belli e brutti, ma sempre uniti con tanto di cena serale a rinsaldare questa naturale amicizia.

CHIAVARI - Nuova puntata di Presa diretta su Primocanale, dedicata alla storia e agli arredi, ai quadri e ai pezzi provenienti da tutto il mondo di palazzo Rocca a Chiavari, con la guida di Barbara Bernabò, dell'ufficio cultura del Comune. Ospitò un Papa, ad esempio, racchiude pezzi preziosi delle mitiche sedie di Chiavari, quadri, affreschi e altri gioielli. Particolarmente curiosa la cucina, tipica degli inizi del '900, e il bagno, dotato di ogni comfort dell'epoca