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La mostra nel Sottoporticato fino al 6 aprile 2026
2 minuti e 38 secondi di lettura
di Dario Vassallo

“È stato un uomo veramente complesso, difficile da descrivere: ha fatto il fotografo per quindici anni, poi ha abbandonato drasticamente la fotografia per ritornare ai suoi studi filosofici e di ricerca storica e non ne ha mai più parlato fino a quando non ho scoperto casualmente il suo archivio, oltre 200.000 scatti, mentre ero il liceo. Ha mostrato le proprie foto per la prima volta soltanto cinque anni fa. Nel maggio 2023 l'università della Sapienza di Roma gli conferì la Laura Honoris Causa celebrandolo come il più grande fotografo italiano del Novecento. Morì a 98 anni un mese dopo”: a raccontare in questo modo Paolo Di Paolo è la figlia Silvia che ha fatto del catalogare l'opera del padre al sua ragione di vita e che insieme a Giovanna Calvenzi è la curatrice della mostra Paolo Di Paolo - Fotografie ritrovate ospitata fino al 6 aprile 2026 nel Sottoporticato di Palazzo Ducale.

Il padre della sposa, fotografia di Paolo Di Paolo

Uno sguardo importante sull'Italia del secolo scorso

“E' una mostra che rappresenta uno sguardo importante sull'Italia del secolo scorso – sottolinea la presidente di Palazzo Ducale Sara Armella -. per cui credo che sappia parlare veramente a tanti livelli diversi. Siamo molto contenti, buona parte di queste foto sono totalmente inedite ed è un regalo che viene fatto dalla famiglia Di Paolo a Genova. Li ringrazio per la curatela di questa iniziativa e credo che tutta la squadra del Ducale abbia lavorato al meglio per rendere giustizia a una serie di foto che erano state per troppo tempo dimenticate”.

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"Qualcuno che lavora per diletto"

L'esposizione rende omaggio a un grande narratore che si considerò sempre “qualcuno che lavora per diletto” e che ha saputo raccontare con delicatezza e profondità l’Italia della rinascita nel secondo dopoguerra, quel paese che cambiò radicalmente negli anni Cinquanta e Sessanta, tra la entusiasmo della ricostruzione e la voglia di riscatto dalla povertà. Fu il fotografo più amato da Mario Pannunzio, storico direttore del settimanale Il Mondo, dove pubblicò 573 fotografie in 14 anni, e collaboratore assiduo del Tempo. Attraverso i suoi reportage ha narrato l’Italia, documentando volti comuni e celebrità - da Anna Magnani a Giorgio de Chirico, da Sophia Loren a Marcello Mastroianni, da Kim Novak a Faye Dunaway – ma anche accompagnando Pier Paolo Pasolini in un viaggio lungo le coste italiane, da Ventimiglia a Trieste, che fu una sorta di inchiesta sociologica per raccontare nel 1959 l'Italia del miracolo economico.

In mostra 300 fotografie, molte inedite

A comporre l'itinerario della mostra sono 300 fotografie – tra le quali per la prima volta alcune anche a colori - insieme a materiali d’archivio, video, riviste d’epoca e documenti originali che abbracciano l’intera parabola artistica di Di Paolo con un focus speciale e inedito su Genova e la Liguria, territori più volte raccontati dallo sguardo elegante e poetico del fotografo che – sottolinea la figlia - “è riuscito a mettere a fuoco le due anime di Genova, la parte estiva e vacanziera e la vita nei cantieri Navali e all'Ansaldo”.

 

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