Vai all'articolo sul sito completo

OSPEDALETTI - Blindati lungomare e tennis club di Ospedaletti per la registrazione di un spot che vede protagonista il campione di tennis, fresco di vittoria dell'Atp 1000 di Miami Jannick Sinner. 

In poco tempo si è sparsa la voce della presenza di Sinner al punto che gli agenti della polizia municipale sono stati costretti a transennare l'area per garantire la privacy alla troupe giunta sul posto a metà mattinata.

Il tuo browser è obsoleto.

BORDIGHERA - Più o meno una trentina di metri il fronte franoso che ha interessato lo scorso lunedì, complice l’allerta gialla per piogge e rischio idrogeologico, via Giambranche nell’immediato entroterra di Bordighera, causando l’isolamento di 4 famiglie.

Il sindaco Vittorio Ingenito, a termine di un sopralluogo, spera che nel giro delle prossime ore venga realizzato un percorso carrabile alternativo in attesa della situazione definitiva che verrà studiata solo dopo le verifiche da parte di un geologo incaricato.

Le quattro famiglie coinvolte, in totale 14 persone, al momento sono obbligate a lasciare l’auto a poco meno di un chilometro di distanza dalle loro abitazioni. Il ripristino del muro dovrà comunque essere fatto da privato, ovvero il proprietario del muro franato, mentre la causa dello smottamento potrebbe essere l’eccessivo peso di alcuni gabbioni, ovvero di sacchi di pietre ingabbiati in una rete metallica, utilizzati per rinforzare i muri e appoggiati sul muro di contenimento.

Fumo da un palazzo in via XX Settembre nel cuore del centro di Genova. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno trovato l'origine del problema: una canna fumaria forse difettosa.  La Polizia Locale ha chiuso la strada per una ventina di minuti fino alle 10.10 quando la situazione è tornata alla normalità.

GENOVA - Paura questa mattina in un cantiere navale di Sestri Ponente dove una bombola di acetilene, gas usato per le saldature, ha preso fuoco. A incendiarsi l'ugello della bombola, che si trovava su un gruppo da saldatura composto da diverse bombole su carrello.

Sul posto, in via Cibrario, i vigili del fuoco hanno lavorato per evacuare circa 100 persone via mare: per evitare il passaggio vicino alla struttura dove la bombola ha bruciato, in collaborazione con i sommozzatori dei vigili del fuoco, la Nautica ha provveduto all'imbarco e all'evacuazione del personale di cantiere, con una motobarca che ha fatto avanti e indietro per portare in zona sicura le persone divise per gruppetti.

Non si registrano feriti. Siamo vicino all'aeroporto di Genova. Sul posto anche la Capitaneria di Porto.

Genova, scoppia bombola in area cantiere: un ferito - LA NOTIZIA 

Solo l'anno scorso, a giugno, una bombola di acetilene era esplosa in un cantiere in piazza Adriatico. In quel caso erano stati due i feriti.

 

 

GENOVA - Il bilancio è di 20 arresti tra Liguria, Calabria e l'estero per traffico di internazionale di cocaina e detenzione illegale di armi. L'operazione è stata svolta dai ros (Raggruppamento operativo speciale) dei carabinieri di Genova supportati dai militari dell'arma territoriale. Gli arrestati sono stati trasferiti in carcere sulla base di un'ordinanza emessa dal gip di Genova.

Tra le armi rinvenute durante le perquisizioni anche materiale bellico. La maxi operazione è frutto della cooperazione giudiziaria e di polizia a livello europeo da Eurojust ed Europol. Alcune delle persone fermate dai carabinieri sono state portate in carcere a Marassi.

L'indagine è una costola dell'operazione del 2015 che aveva coinvolto Giuseppe Bellocco, figlio del boss Gregorio Bellocco dell'omonima 'ndrina di Rosarno. Oltre a lui erano stati arrestati Gabriele Puleo e Igor Cerasa per l'importazione di 150 chili di cocaina dal Sudamerica. Gli investigatori hanno scoperto che il gruppo aveva organizzato due importazioni di droga che dalla Calabria erano destinate alla Liguria.

Gli arrestati avevano la disponibilità di armi comuni ma anche mitragliatrici da guerra.

L'organizzazione smantellata dai carabinieri del Ros e dalla Dda di Genova e dedita al traffico di stupefacenti era diretta da Gabriele Puleo, un immobiliarista genovese da anni trapiantato in Colombia e arrestato nel 2016. L'uomo avrebbe gestito il traffico di droga dal carcere di Marassi grazie ad alcuni criptotelefonini. Da Marassi, Puleo, sarebbe riuscito a organizzare nuovi carichi di cocaina dalla Colombia e dalla Repubblica Dominicana destinati all'Italia, tramite il porto di Genova e gli aeroporti di Parigi e di Amsterdam.

Il pagamento della droga avveniva in contanti: il denaro veniva consegnato a un intermediario in Italia, indicato dai fornitori, che si occupava della rimessa a questi ultimi, tramite canali extrabancari e poi consegnando ricevuta agli acquirenti. Agli indagati vengono contestati nove episodi di importazione di cocaina per circa 670 chili e un valore commerciale di 25 milioni oltre a 38 episodi di detenzione e cessione di droga. Per due di questi viene contestata l'aggravante dell'associazione mafiosa, per avere agevolato agevolato la cosca dei Bellocco.

Secondo i carabinieri gli episodi erano compiuti in autonomia sia da appartenenti all'organizzazione che da altri soggetti legati alla banda che, a loro volta, distribuivano cocaina, hashish e marijuana alle proprie filiere di spaccio. All'organizzazione è stata contestata la detenzione di due Smith & Wesson 357 magnum e 38 special, una bomba a mano M75, una pistol machine Zastava Tokarev, due fucili d'assalto Zastava, riproduzioni del Kalašnikov, semiautomatiche e revolver. Per quanto riguarda l'importazione dall'America Latina di cocaina, caricata su navi dirette al porto di Genova, secondo gli investigatori veniva recuperata grazie alla collaborazione di lavoratori operanti negli scali portuali cittadini. L'organizzazione, per il recupero, si faceva ricompensare con una percentuale in denaro o in cocaina variabile, circa il 20% del prodotto importato.