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GENOVA - Si è chiuso alle 12.25 del 22 novembre, dopo 25 ore e mezza, la discussione in consiglio regionale sul piano socio sanitario che è stato approvato con 19 voti favorevoli e 12 contrari. Un lungo dibattito andato avanti tra polemiche e momenti di tensioni tra maggioranza e opposizione. La maggioranza ha sempre votato compatta, come chiesto dal presidente della giunta Giovanni Toti.

Il consiglio iniziato martedì mattina è proseguito a oltranza per tutta la notte, con la discussione degli emendamenti presentati dalla minoranza. La giornata consueta del consiglio, del martedì, si era aperta con l'attacco e l'ostruzionismo dell'opposizione, che ha accusato la giunta Toti di aver presentato al ministero un piano diverso da quello presentato in consiglio regionale (LEGGI QUI).  

La chiusura è spettata al presidente Giovanni Toti: "Possiamo dire che abbiamo passato una notte insieme, non è stata la migliore ma è stato un serrato confronto e nessuno è andato oltre. Spero che la notte porti consiglio, ma il buio non mi cancella le convinzioni che mi sono fatto e parte della condotta della maggioranza di cui mi assumo tutta la responsabilità. Sono certo che all’interno dei provvedimenti presentati c’era roba che avesse senso e roba meno, ma quando sono 250 emendamenti su 180 pagine di testo vuol dire che si vuole sostituire e aggiungerne, per di più, un'altra cinquantina. Il volume doppia il testo in discussione e mi suona come provocatorio. Sappiamo bene quali sono le dinamiche, alcune so che vi stavano a cuore, mi spiace non aver aperto a un confronto, altri ripetuti e non centrati. È una tecnica d’aula, l’ostruzionismo, non c’è nulla di male ma questa è stata la nostra risposta. Già vi avevo letto nelle conferenze precedenti e si sapeva che cosa volevate fare. Voglio ringraziare l'assessore Gratarola per il compito straordinario e complesso fatto inserendosi in corsa nell’assessorato. Grazie anche alla maggioranza che è stata qui tutta la notte, per il segno di compattezza, ma qui in silenzio per proteggere un piano socio sanitario su cui abbiamo lavorato, si sono presi la responsabilità per proteggere un testo che era la cosa migliore in quel momento. Se andassimo a scavare, quando governavate voi, le difficoltà del governo c’erano come ci sono adesso, non le vogliamo nascondere e non nascondiamo le difficoltà del paese acuite dal covid. Noi abbiamo fatto l’interesse dei pazienti e dei cittadini, dicendo quello che potremo fare e quello che non potremo mai fare”.

Sempre nella notte, è stato approvato un maxiemendamento che sostituisce il piano, con la protesta da parte della minoranza. A presentare il maxiemendamento, che annulla gli emendamenti già presentati sul testo precedente, il presidente della II Commissione Salute e Sicurezza sociale Brunello Brunetto. La mossa del consigliere della Lega ha sollevato le furiose proteste di tutti i partiti dell'opposizione (Partito democratico, Lista Sansa, Movimento Cinque Stelle, Azione e Linea Condivisa). L'accusa è stata che nel frattempo si è conclusa la discussione generale e secondo il regolamento del consiglio regionale non era più possibile da parte dei consiglieri presentare subemendamenti al nuovo testo del piano.

Il presidente della giunta Giovanni Toti ha replicato accusando i consiglieri di minoranza di non avere voluto un vero confronto, nel merito, sul piano socio sanitario e ha ribattuto alle accuse assicurando che la maggioranza cerca di governare e di portare avanti un provvedimento importante per la Liguria. Il presidente ha concluso assicurando che la maggioranza, per raggiungere questo importante obbiettivo, ha rispettato il regolamento consiliare. Il maxiemendamento è stato approvato con 19 voti a favore (maggioranza) e 12 (minoranza) contrari. La maggioranza ha votato compatta. Nel corso della mattinata la maggioranza ha bocciato tutti gli ordini del giorno presentati dall'opposizione

SANREMO - Si avvicinano le elezioni di Sanremo e Primocanale, come sempre, dedicherà ampio spazio a tutte quelle che saranno le dinamiche politiche della città dei Fiori sino alla chiamata alle urne.

Approfondimenti, interviste, pareri, opinioni ma, soprattutto, massima attenzione agli elettori, l'ago della bilancia. Le elezioni si svolgeranno insieme alle europee, previste tra il 6 e il 9 giugno 2024. Da qui a maggio un lungo viaggio di Primocanale per scoprire e informare su quello che sarà il futuro di Sanremo. 

Elezioni Sanremo: istruzioni per l'uso - IL COMMENTO 

Sanremo risulta infatti fondamentale. L'editore di Primocanale Maurizio Rossi, già ad agosto sottolineava l'importanza di queste elezioni:

"Di fatto, stiamo parlando della seconda città della Liguria per potere economico e mediatico: basti pensare al Festival, al Casinò, ai rapporti con la Rai, la Milano-Sanremo, il turismo, il comparto florovivaistico che rappresentano uno straordinario potere economico. Quanto appena citato, dipende molto da Palazzo Bellevue. Molti sindaci, nel passato, hanno visto inchieste e anche arresti, molte giunte sono cadute nei decenni per poi rinascere con alleanze diverse per gestire denaro e potere. Le elezioni di Sanremo non sono solo un affare interno. Se dovessi creare un partito a Sanremo per le prossime elezioni, oltre a quelli già in corsa come Andiamo!, fondato da Maurizio Zoccarato e sostenuto da parte del centro destra e, per il momento, anche da Giorgio Giuffra, sindaco di Riva Ligure, Anima, fondato da Sergio Tommasini e dall'avvocato Alessandro Mager e ai partiti tradizionali, farei una lista civica che chiamerei Apriamoci. Questo è quello di cui Sanremo ha realmente bisogno per il proprio interesse e per quello dell'intera Liguria perché Sanremo...non è solo Sanremo!"

GENOVA - Il Pd presenta “Genova Futura”, un programma di cinque tappe che precederanno la conferenza programmatica del 13 e 14 aprile: due giorni di lavoro sui temi per un nuovo modello di sviluppo di Genova che il Partito democratico di Genova, insieme al Gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, metterà al centro della propria agenda politica. Ogni tappa rappresenterà un momento di ascolto, confronto e riflessione che coinvolgerà persone, circoli territoriali e comunità esterne "per ripensare il futuro della città".

Vogliamo raccogliere la profonda esigenza di rilancio, di ascolto e di una nuova e credibile rappresentanza. Di fronte a un’amministrazione che sempre più spesso rinuncia a perseguire gli interessi generali della comunità in favore di interessi di parte, siamo convinti che il Partito Democratico a Genova possa proseguire il percorso per tornare a rappresentare quei soggetti sociali dai quali si è allontanato, a partire da quel mondo del lavoro che è stato per molti anni il suo punto di forza. C’è bisogno di un progetto organico e di ampio respiro per una città che possa riuscire a dare piena cittadinanza a chi la abita, garantendo lavoro di qualità, opportunità di formazione, servizi, accessibilità, spazi verdi e una strategia per uno sviluppo sostenibile che permetta di crescere senza lasciare indietro nessuno. “Genova Futura” vuole essere questo: un percorso democratico e partecipativo per dare a Genova un’alternativa necessaria”, afferma Simone D’Angelo, segretario metropolitano del Pd di Genova.

Pensiamo a una città che ridia forza al suo porto, che ne è da sempre il motore principale del suo sviluppo senza tralasciare l’industria che si avvia a trasformazioni sempre più innovative e digitali. Vogliamo consolidare la nuova frontiera del turismo e del commercio, ormai componenti importanti della crescita economica di Genova, e che a essa va integrata in maniera sempre più stretta un’offerta culturale che valorizzi le sue specificità e non le scimmiotti. Questi tre asset pongono il problema storico dell’accessibilità alla città: la mobilità di persone e merci ha bisogno di collegamenti moderni, veloci, ragionati e sempre più rapidi con il resto d’Italia e d’Europa. A tutto questo va aggiunto un ragionamento ponderato su Genova e la sua demografia, necessario per sviluppare proposte efficaci sul piano socioassistenziale e di sviluppo di servizi alla persona. “Genova Futura” non è un momento, è un percorso e uno spazio di confronto e ideazione con le cittadine e i cittadini sulla città che verrà e che vogliamo” spiega Vittoria Canessa Cerchi, responsabile della conferenza programmatica e Agenda per il Pd genovese.

 

GENOVA - Sarà una vera e propria battaglia quella che si consumerà in consiglio regionale (martedì 21 novembre ndr) per la discussione del piano socio sanitario proposta dalla Regione. Si tratta del documento di programmazione delle attività territoriali e ospedaliere per quello che attiene gli aspetti sanitari e socio sanitari per tutta la Liguria.

Rappresenta lo strumento di programmazione strategica e di definizione degli obiettivi della sanità pubblica e costituisce, insieme ai Piani Organizzativi Aziendali (Poa) e i documenti di interlocuzione con il ministro della Salute sul decreto ministeriale 70 e 77, il pilastro dell’architettura del sistema sanitario regionale.

Dai pronto soccorso ai punti nascita, passando per le case di comunità, fino ad arrivare alle centrali operative territoriali. Questi e molti altri i temi al centro del piano che verrà presentato da Regione Liguria. In consiglio regionale saranno centinaia gli emendamenti che verranno presentati dall'opposizione, ogni partito con le proprie proposte e i propri interventi, per questo quello che si prevede è un consiglio a oltranza che partirà alle 10 e proseguirà fino a tarda sera/notte. Solo il Partito democratico ne presenterà, da solo, un centinaio (LEGGI QUI).

E che sarà un consiglio regionale infuocato lo dicono anche i fatti di oggi, ovvero le immagini circolate dei pronto soccorso sovraffollati, con le foto dei pazienti sdraiati a terra sulle barelle al Ps del Galliera (LEGGI QUI).