Vai all'articolo sul sito completo

LIGURIA - "Non possiamo pensare che a livello dell'Unione europea ci siano paesi dove ci sono norme diverse rispetto alla tolleranza dell'inquinamento. Non possiamo pensare di competere con i porti del Nord quando in determinati Paesi danno incentivi alle aziende per avere carburanti a basso inquinamento o altro" così l'assessore ai Porti del Comune di Genova Francesco Maresca.

L'assessore di Palazzo Tursi sottolinea come sia necessaria "una serie e concreta azione politica di incentivi verso l'elettrico e i carburanti a basso inquinamento" e per questo chiama in causa il governo. Il nodo della questione riguarda gli incentivi da destinare alle realtà che operano nel settore: crociere, trasporti navali di merci e persone. Il problema è che questi aiuti potrebbero essere valutati come aiuti di stato e quindi capaci di rompere le regole del libero mercato. Ma in altri paesi del Nord Europa altre tipologie di incentivi per avere dei porti 'green' già ci sono e questo secondo l'assessore Maresca rappresenta un danno per la competitività del porto genovese. "Bisogna discutere con la Comunità europea e bisogna spiegare che si tratta non di aiuti di stato, ma di incentivi per andare incontro alle richieste della stessa Ue per tutelare la salute dei cittadini" precisa Maresca.

La settimana scorsa il Difensore civico della Regione Liguria, l'ex procuratore capo di Genova Francesco Cozzi, ha inviato una lettere all'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale per chiedere il punto della situazione per quanto riguarda il percorso di elettrificazione delle banchine dei porti di Genova e Savona (leggi qui).

"Il garante ha fatto bene - prosegue l'assessore ai Porti -. Il Comune di Genova per la prima volta entrerà nel patto del Blue Flag, si tratta di un accordo che prevede il cambio del carburante per le navi che entrano in porto in modo da avere un basso impatto ambientale. Un accorso siglato insieme alla capitaneria di porto e agli altri enti competenti, questo per invogliare gli armatori ad arrivare un emissione non dico zero ma quasi" precisa l'assessore Maresca. L'obiettivo del Blue Flag è quello di portare il livello di zolfo non oltre allo 0,10 in massa non solo all’ormeggio, ma anche in fase di manovra e avvicinamento al porto.

A Genova tra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025 dovrebbe essere elettrificato anche il Terminal Crociere Traghetti di Genova completando così il percorso di elettrificazione delle banchine. Nel mentre sono stati già eseguiti gli interventi a Genova Pra' (rimorchiatori 7 accosti), nel polo Fincantieri di Genova-Sestri Ponente, nel cantiere navale di Genova (un accosto), alle Riparazioni navali di Genova (14 accosti) e nel terminal Traghetti di Savona-Vado (2 accosti). Nel 2024 è prevista la realizzazione dei percorsi di elettrificazione nelle aree container di Genova (4 accosti), nel Terminal Crociere di Genova (3 accosti) e nel 2025 al Terminal Crociere di Savona (2 accosti).

Lavori in corso anche nel porto di Savona come spiega l'assessore alla Transizione ecologica Francesco Rossello: "In corso Ricci si sta procedendo alla costruzione della cabina elettrica che servirà la prima delle tre banchine del porto, quella più vicina alla città. Si tratta di un lavoro molto invasivo perché riguarda alcune vie centrali per Savona come via Mazzini ma rappresenta un passo in avanti fondamentale nella tutela ambientale. Da noi le abitazioni sono molto vicine al porto. La progettazione è in capo a Enel sotto finanziamento dell'Autorità portuale". Nel frattempo l'obiettivo è arrivare rapidamente anche all'elettrificazione della seconda banchina del porto di Savona. Anche a Savona c'è l'accordo sui carburanti che riguarda tutte le tipologie di navi (portacontainers, petroliere, portarinfuse, general cargo, ecc).

I dati Arpal segnalano che i valori di inquinamento a Savona nel corso degli ultimi anni sono sempre rimasti al di sotto dei limiti mentre a Genova nel 2023 per due volte il dato minimo di biossido di azoto è stato superato a Genova.

"Il porto di Savona - spiega ancora l'assessore Rossello - sta procedendo inoltre a un processo di autonomia elettrica attraverso pannelli solari o pale eoliche o altri sistemi da inserire nel porto stesso. Tutto finanziato dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) quindi con scadenza entro il 2026. L'obiettivo è avvicinarsi il più possibile a un porto autonomo da un punto di vista elettrico" precisa l'assessore alla Transizione ecologica di Savona Rossello.

Anche alla Spezia si lavora all'elettrificazione delle banchine del porto. Il Comune della Spezia fa parte di un tavolo tecnico che sigla la collaborazione tra istituzioni, enti tecnici e terminal crociere, per tenere costantemente sotto controllo il fenomeno ed avere un punto di contatto con le Compagnie. L'obiettivo dell'Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale che gestisce il porto spezzino è quello di arrivare all'elettrificazione delle banchine entro il 2025 per il Garibaldi Ovest. Anche il nuovo Molo Crociere, realizzato dall'Autorità portuale sarà dotato di infrastrutture per il cold ironing. In questo caso l’appalto vale 47,9 milioni di euro ed è cofinanziato dal fondo complementare Pnrr per 30 milioni di euro. I lavori sono iniziati ai primi di marzo di quest'anno e dureranno due anni.

MOCONESI - La Camera di Commercio di Genova è uno dei soggetti che da sempre fanno pressione perchè il tunnel della Valfontanabuona sia realizzato. Alla confluenza tra i tre Comuni della valle interessati dall'opera (e dalla lista degli espropri, unitamente a Rapallo), cioè Cicagna, Moconesi e Tribogna, incontriamo Paolo Corsiglia, membro della Camera.

Che spiega così le ragioni del sì all'opera, che come abbiamo visto è accolta a braccia aperte dalla Valfontanabuona (GUARDA QUI) (GUARDA QUI(GUARDA QUI), e osteggiata invece da una fetta di Rapallo, interessata dagli espropri (GUARDA QUI) (GUARDA QUI). "È una delle infrastrutture del libro bianco che abbiamo presentato di nuovo un mese fa circa, è un’infrastruttura fondamentale per tutto il territorio, non solo per la Fontanabuona ma anche per tutto l’entroterra perché qua confluiscono tante valli e anche la Val d’Aveto può giovarne per avere un collegamento più veloce. E poi serve anche per scaricare il flusso di traffico dal casello di Lavagna.

Potrebbe salvare le aziende presenti e magari favorire l'insediamento di nuove. Le infrastrutture sono fondamentali, quelle stradali e digitali, perché le aziende e le famiglie possono impiantarsi sul territorio e tutto questo porta anche alla rivalutazione degli immobili, altro aspetto importante perché il presidio del territorio fa sì che si possa salvare anche il dal dissesto idrogeologico". 

"E la frana di venerdì sulla strada statale 45 per Bargagli, che ha isolato 400 persone, è la dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, della necessità del tunnel, anche per casi di emergenza come questo".

GENOVA - La firma della concessione novantennale alla società Hennebique Srl è solo il primo passo verso la riqualificazione dell'edificio: non sarà infatti il raggruppamento temporaneo di imprese composto da Vitali e Roncello Capital a portare a termine il progetto.

La concessione sarà infatti ceduta, secondo i piani entro la fine del mese di aprile: ad accaparrarsi l'opera sarà Cassa depositi e prestiti attraverso una società veicolo ad hoc che deve ancora essere creata e che sarà partecipata al 60% dal socio pubblico e per il restante 40% con fondi provenienti dal mercato. Cdp, a sua volta, sottoscriverà un accordo per affittare parte della nuova struttura a sue due partecipate, Fincantieri e Autostrade per l'Italia, che firmeranno un patto della durata di 50 anni. 

Fincantieri sposterà a Hennebique il suo quartier generale, Autostrade insedierà nell'ex silos una serie di uffici collegati ai diversi progetti che sono attualmente in corso a Genova e nel resto della Liguria. 

Un terzo dell'immobile resterà invece in mano all'Autorità di sistema portuale che lo metterà a disposizione di Stazioni marittime per l'ampliamento del terminal, già previsto nel progetto originale.

Hennebique srl, prima di volturare la concessione, dovrà provvedere alle bonifiche e per questo il cantiere inizierà ad operare prima che il passaggio a Cdp diventi effettivo: il valore di questa prima parte di intervento è stimato in 10 milioni di Euro che sono quello che Vitali e Roncello Capital hanno versato a suo tempo quando vinsero il bando per la riqualificazione del sito. 

Resta da definire il soggetto che porterà materialmente avanti i lavori: in linea del tutto teorica potrebbe essere la stessa Vitali, che è già nell'orbita degli appalti di Autostrade per l'Italia, ma questa è una speculazione ancora prematura. 

RAPALLO - Una lista di 153 espropriati, solo a Rapallo: Andrea Carannante, portavoce del comitato del no al tunnel della Valfontabuona, che trova adesioni solo a Rapallo, per ora nessuna nella valle dove l'opera è invece fortemente voluta (GUARDA QUI) (GUARDA QUI) (GUARDA QUI), ci accompagna in frazione Santa Maria, dove diverse case e villette si affacciano laddove sorgeranno le rampe di accesso al tunnel (GUARDA QUI), che si infilerà nel monte all'altezza del posteggio Caravaggio, sulla A12, per poi sbucare a Tribogna e allacciarsi alla strada statale 225 a cavallo tra Moconesi e  Cicagna. 

"Intanto preciso che le adesioni sono tutte a Rapallo - spiega Carannante, anche candidato sindaco di Rapallo, che proprio sul no a questa opera ha impostato la campagna elettorale - perchè è qui che devasterà questa parte di collina e le frazioni, verranno gettati un milione di metri cubi di cemento per costruire una collinetta di 12 metri, abbattendo alberi, asciugando sorgenti d'acqua e rovinando questa parte di Rapallo.

Inoltre contestiamo anche il fatto che si tratti di un'opera voluta, progettata e realizzata da Autostrade senza gara d'appalto e dato in concessione ad Autostrade sfruttando i fondi dell'accordo sul crollo di ponte Morandi. Noi cittadini dovremo pagare l'extracosto dell'opera, che sarà anche molto elevato (LEGGI QUI), con un aumento dei pedaggi su scala nazionale". 

Ma quali armi ci sono per sperare ancora di bloccare tutto? "Noi come comitato stiamo cercando di raccogliere adesioni e denari per presentare un ricorso al Tar, ma il Comune stesso avrebbe gli strumenti per opporsi, attraverso l'opposizione agli atti e usando gli atti urbaistici per bloccarlo, ci sarebbe ancora possibilità". 

GENOVA - Raccontare ai giovani la professione e le funzioni dello spedizioniere internazionale è un compito molto importante.
Luca Spallarossa, consigliere d’Amministrazione Spediform, ha illustrato le attività svolte da chi lavora in questo settore ai ragazzi di tre classi dell’Istituto Scolastico Superiore Einaudi Casaregis Galilei, ospiti dell’Autorità di Sistema Portuale nella sede di Palazzo San Giorgio a Genova.

Una mattinata interessante, con Spallarossa che ha sottolineato gli aspetti più significativi di questa professione che riveste un ruolo nel cruciale nello sviluppo e nel successo della supply chain. Un settore in continua evoluzione e atteso da nuove sfide, in particolare legate a tecnologia e digitalizzazione, temi sui quali i giovani sono particolarmente sensibili.

Peraltro incontri con gli studenti, come quello che ha visto protagonisti i ragazzi dell’Einaudi Casaregis Galilei, sono parte integrante del progetto Spediform, la società partecipata da Spediporto che, dal 2021, si occupa di formazione per chi cerca una prima occupazione nel mondo della logistica e dei trasporti o per coloro che già operano nel settore e vogliono crescere professionalmente.