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GENOVA - "Quando la causa è la stessa, si può collaborare anche mettendo da parte le differenze", commenta così il risultato elettorale di Uniti per la Costituzione che alle amministrative di Genova ha portato il senatore Mattia Crucioli a sedere nell'aula rossa di Palazzo Tursi il coordinatore ligure di Italexit Fabio Montorro. Ma quello che è successo a Genova è stato un unicum, dato che a livello nazionale ci saranno due coalizioni ben distinte: da una parte Italexit con l'Alternativa C'è e dall'altra parte il Partito Comunista, Conquistare l'Italia, Ancora Italia e gli altri, che si uniranno in un simbolo che si chiamerà Italia Sovrana e Popolare". 

"Chiaramente non sono loro i nostri avversari da battere, sarebbe molto importante per il paese magari non adesso, ma più avanti vederci insieme all'opposizione per il paese"

Italexit punta almeno al 4% con Gianluigi Paragone e sta preparando un ventaglio di candidati tra cui rientrerà anche Stefano Puzzer, il leader della protesta dei lavoratori portuali di Trieste e poi divenuto leader dei No Green Pass. Il movimento del senatore Paragone, fuoriuscito dal Movimento 5 Stelle, è nato nel 2020 con l'obbiettivo di portare l'Italia fuori dall'Europa e ha come ideologie principali l'euroscetticismo, il sovranismo, ed in ambito commerciale ed economico è vicino al mercantilismo e alla forte difesa del made in Italy. Ma è durante il 2021 che in molti si sono avvicinati al movimento politico per le sue posizioni contro il Green Pass e il vaccino anti Covid obbligatorio. E per Montorro saranno i candidati a fare la differenza. "Le persone che presenteremo abbatteranno tutte le barriere tra Italexit e l'inclusione che avvicineranno moltissimi nuovi elettori".

 

GENOVA - Una lunga giornata per il Partito Democratico quella di lunedì primo agosto e non solo a Roma: sono ore di continui contatti e incontri tra la direzione nazionale, le segreterie regionali e i sindaci per esporre e definire i punti del programma, per capire tutti insieme chi schierare sui singoli territori per la corsa elettorale del 25 di settembre e per decidere il perimetro di quella coalizione "anti destra" che il Pd vuole creare attorno a sé. Lungo pomeriggio di riunioni per Enrico Letta che hanno visto anche coinvolta la segretaria regionale Valentina Ghio e che hanno fatto slittare alla serata la direzione regionale. Nel corso dell'importante riunione, è stato espresso un giudizio positivo nei confronti del ministro Andrea Orlando e degli altri uscenti senatori, Roberta Pinotti e Vito Vattuone, oltre che per il deputato Franco Vazio. 

Sono stati confermati alcuni nomi già usciti sui giornali da candidare per rappresentare la Liguria a Roma: a Imperia Anna Russo, a Savona Gianluca Nasuti, sindaco di Albissola Marina, che essendo ampliamente al di sotto dei 20 mila abitanti non costringerà il primo cittadino a dimettersi dal suo incarico, Aurora Lessi e Mattina Zunino. Per il Tigullio la segretaria regionale Valentina Ghio - nonché sindaco di Sestri Levante - è apparsa la più adatta. Per lo spezzino, spiccano altri tre sindaci Daniele Montebello, sindaco Castelnuovo Magra, Emanuele Moggia, sindaco di Monterosso al Mare e Fabrizia Pecunia, sindaco di Riomaggiore, a cui si aggiungono il giornalista Leonardo D'Imporzano, Brando Benifei e Massimo Caleo. 

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GENOVA - Nessun fronte compatto dei partiti 'anti-sistema' in vista delle elezioni politiche, il senatore di l'Alternativa C'è, Mattia Crucioli, non si ricandiderà. Lo ha svelato ai microfoni di Primocanale dopo aver fotografato la situazione in vista del voto del 25 settembre. "Come sapete avevo cercato di mettere insieme tutte le forze antisistema sul territorio nazionale, come a Genova dove è stato l'unico caso in cui i partiti si sono coalizzati per dare vita a 'Uniti per la Costituzione', che aveva poi superato la soglia di sbarramento di qualche mese fa. La speranza era che si unissero anche per le elezioni politiche, ma purtroppo a livello nazionale si divideranno in due filoni: Italexit con l'Alternativa C'è e dall'altra parte il Partito Comunista, Conquistare l'Italia, Ancora Italia e gli altri, che si uniranno in un simbolo che si chiamerà Italia Sovrana e Popolare". 

Elezioni politiche, il partito comunista italiano: "Come a Genova, mai più con la finta sinistra del Pd" - LA NOTIZIA

Le elezioni politiche indette per il 25 settembre creeranno uno sconquasso di potere in Italia ma con riflessi nelle amministrazioni locali e regionali del Paese. Non esiste nulla di certo ormai e i giochi sono totalmente aperti. Lo sconquasso ha raggiunto anche i partiti anti-sistema: "Questa scissione, questa mancata unità se vogliamo, ha fatto si che io rinunciassi alla candidatura, nonostante mi fosse stata richiesta da entrambe le fazioni, non mi sembrava corretto. Non mi ripresenterò, mi concentrerò sul consiglio comunale. Spero che entrambi riescano a raccogliere le firme". Crucioli coglie l'occasione per spiegare la difficoltà dei partiti più piccoli a presentarsi in tutta Italia però è che servono molte firme anche solo per potersi presentare: per presentarsi in tutta Italia servirebbero almeno 73.500 firme, dato ora modificato in vista delle elezioni anticipate di oltre quattro mesi rispetto al normale termine della legislatura.

Fantapolitica Nazionale e conseguenze Regionali - LA SPEIGAZIONE

Il numero delle firme necessarie è infatti dimezzato: saranno almeno 750 le firme necessario per ogni collegio plurinominale. In totale, per presentarsi alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, in tutta Italia, partiti e coalizioni dovrebbero raccogliere almeno 36.750 firme per la Camera e 19.500 per il Senato, il tutte autenticate da un pubblico ufficiale presente al momento della sigla. "Auspico che riescano a superare questo scoglio - continua Crucioli -, davvero difficile, per poter avere delle voci libere in Parlamento".

ROMA - Sono ore determinanti per costruire alleanze e coalizioni chiare in vista delle elezioni anticipate al 25 di settembre. Per questo motivo anche il presidente di Regione Liguria e leader di Italia al Centro si trova a Roma, per dialogare con tutti gli interlocutori che lo vorranno. Giovanni Toti ha nuovamente ribadito durante la trasmissione L'Aria che Tira che l'appoggio al centrodestra non è scontato, anche se non dovesse trovarsi un accordo con Azione di Carlo Calenda. "Se non troveremo accordi con nessuno non abbiamo alcun problema ad andare alle elezioni politiche per conto nostro e difendere la nostra bandiera".

"Vorrei dialogare senza pregiudizi con tutti sapendo che la mia storia è di centrodestra, ma un centrodestra in cui mi devo riconoscere"

"Più volte ho chiesto agli amici del centrodestra in questi anni una modifica sostanziale agli equilibri politici di coalizione e un'apertura alle forze civiche. Al momento Italia al Centro è una forza 'terza' rispetto al centrodestra, non è mai stata invitata a un tavolo di coalizione, così come certamente posso dire che non andremo con il Pd e il M5S. Il nostro programma è composto da dodici punti a cui non intendiamo rinunciare. Questa settimana senza pregiudizio ci rimetteremo ad ascoltare che cosa succede per poi decidere a chi dare il nostro appoggio".

Forze civiche come Azione di Carlo Calenda, con cui Toti condivide diversi punti vista anche la reciproca partecipazione alle rispettive convention, e come Italia Viva di Matteo Renzi, con cui in Liguria ha avviato qualcosa di più di un dialogo, visto l'appoggio del movimento al sindaco di Genova Marco Bucci. Ma in questa definizione non rientra altrettanto la ribattezzata forza politica di Luigi Di Maio che a meno di un mese dalla scissione con il Movimento 5 Stelle oggi a Roma ha presentato "Impegno civico", con Bruno Tabacci e Vincenzo Spadafora. I fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle inizialmente si erano riuniti sotto il nominativo di Insieme per il futuro, oggi questo movimento cambia già nome e sembrerebbe doversi alleare con il Partito Democratico. Forse anche per questo motivo, il governatore ligure storce il naso. 

"Sentire Di Maio parlare dell'abolizione del reato d'abuso d'ufficio, su cui sono assolutamente d'accordo, quando da leader di partito ci ha regalato la Legge Bonafede e il giustizialismo degli ultimi 5 anni, è qualcosa di piuttosto surreale"

GENOVA - Altra giornata chiave per sciogliere i nodi delle alleanze in vista delle elezioni politiche di fine settembre. Il governatore ligure e leader di Italia al centro Giovanni Toti incontra a Roma i vertici nazionali dei principali partiti del centrodestra. Venerdì scorso il partito ha presentato il programma incentrato su alcuni punti cardine.

Da qui parte il discorso per eventuali coalizioni così come annunciato dallo stesso Toti e da Quagliariello in conferenza a Montecitorio. Il rientro tra le file del centrodestra è una delle opzioni. L'altra percorribile sembra quella di un'intesa con Azione di Carlo Calenda che sembra aver del tutto rotto con il Pd.

E proprio per il Pd ligure quella di oggi è un'altra giornata chiave con la segreteria regionale che dovrebbe sciogliere i dubbi sui nomi dei candidati per la Camera dei Deputati e per il Senato in Liguria.