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CANNES – Venti minuti in perfetto inglese davanti a una platea di investitori internazionali e partner italiani: la performance di Marco Bucci al Mipim di Cannes è stata molto convincente. In piedi davanti al plastico (che sarà ora esposto a Palazzo Tursi) il primo cittadino ha illustrato tutte le novità che ha in mente da qui al 2030 e ha ribadito che l'obiettivo dell'amministrazione è quello di rendere Genova una città con un'alta qualità di vita dove vivere, lavorare e divertirsi.

Sindaco questa fiera, il Mipim, è davvero molto importante per il settore immobiliare: quest'anno, con un vostro stand e questo plastico, avete deciso di fare le cose in grande.
“Si è vero, questa volta Genova ha fatto un gran lavoro: il plastco è stato apprezzato da tutti perché non mostra solo la parte dello sviluppo immobiliare ma descrive tutta la città; qui si vede tutto il nostro verde e il nostro blu, le colline boscose e il mare. Mostra inoltre una città multicentrica, così diversa da altre città molto più noiose, e questo risulta molto interessante e apprezzato”

Nel plastico ci sono i progetti ma anche i sogni. La Gronda per esempio, difficile possa essere pronta entro il 2030
“Può darsi ma le altre opere dovranno certamente essere pronte entro il 2030, non ci sono ragioni perché non lo siano. Poi ci sono anche progetti allo stato embrionale, non finanziati. Per certi versi queste sono suggestioni e c'è spazio per molto altro. La nostra visione deve essere considerata il punto di partenza non quello di arrivo”

Lei ha detto “c'è spazio per altri investimenti”. Dove esattamente?
“A dire la verità abbastanza ovunque, in ogni struttura di business c''è possobilità di attrarre nuovi investimenti. Ad esempio nelle strutture alberghiere o nello student hiusing, così importante per la nostra Università. Sulle infrastrutture le possibilità sono enormi, potremmo raddoppiare l'autostrada A7 o la ferrovia tra Finale e Andora. In questo plastico vediamo il comune di Genova ma la città va messa in connessione con il resto del nord Italia e con la Francia”.

Lei ora sta ragionando da ministro dei trasporti...
“Certo, molte cose possono essere fatte solo se il Governo aiuta ma qualcuno deve mettere i semi. Poi qualcosa non fiorirà, ci sta, ma qualcosa si. E' così che si fa”.

La seconda pista dell'aeroporto a cosa serve, visto che i voli oggi sono pochissimi?
“Intanto serve a far venire più voli, che quando verranno ci porteranno a utilizzarla. E poi ci permette di spostare il cono aereo verso mare, dando più libertà alle attività del porto. Inoltre sono metri quadrati in più, cosa che arricchisce la città che ha sempre una tremenda fame di spazi”.

La Sopraelevata dov'è in questo progetto? Nel plastico e nelle foto quasi non si vede.
“Questa è solo un'idea progettuale che ha trovato molti consensi. La sopraelevata, come la immaginiamo noi, arriverà fino al porto, collegandolo rapidamente con l'autostrada e regalando a chi arriva la stupenda immagine ad arco della nostra città. Poi il resto vedremo: pensiamo che potrebbe essere abbattuta nella parte centrale, così ne potrebbero beneficiare i palazzi di via Gramsci anche solo in termini di valutazione degli immobili. Infine tra il mercato del pesce e il Waterfront immaginiamo un percorso ciclabile e pedonale per collegare queste due aree ludiche della città. Sono solo idee che andranno valutate attentamente”.

Tra i pezzi in bianco, quelli che nel plastico indicano le novità, c'è anche lo stadio Ferraris. Come procede il dialogo con Genoa e Sampdoria?
“Direi bene, non vedo segnali di ritiro e dunque andiamo avanti. Non è facile mettere insieme le due società? Direi che i matrimoni si fanno in due, anzi questa volta in tre, direi che però siamo sulla strada giusta”.

Mi conferma che il cantiere dell'Hennebique sia pronto a partire?
“Confermo, il commissario del porto Piacenza mi ha spiegato che tutto è stato chiarito, il 23 o 24 c'è il board del porto che dovrà approvare e mandare in firma la concessione, che dovrebbe essere sottoscritta il 26. Poi daremo il via ai lavori”.

Salvo altri problemi, ce n'erano di burocratici ma anche di fisici.
“I problemi fisici e ingegneristici sono stati risolti. Ce ne saranno altri, non ho dubbi su questo, così come non dubito che li risolveremo”

Tra i grandi progetti c'è quello del Waterfront: siete sicuri di riuscire ad avere il Palasport entro giugno?
“Sicurissimo, anche 20 minuti fa mi hanno confermato che la consegna sarà alla fine di questo mese di giugno. Sarà operativo per Genova capitale dello Sport ma non solo: sarà utilizzato per il Salone Nautico, per Euroflora, siamo qui per utilizzarlo al massimo”.

Su Pra', gli accordi con i cittadini sui limiti allo sviluppo portuale saranno rispettati?
“Abbiamo discusso con i concessionari che hanno chiarito le loro necessità di spazio per il loro business da qui al 2030. Gli spazi attuali sono sufficienti a garantire l'operatività e rispetterò l'accordo preso anni fa di contenere l'area tra il Rio San Giuliano a ponente e il Castelluccio a levante. Ora è necessario quantificare l'allargamento a mare che è minimo e già previsto nel 2005 dal piano regolatore portuale. E poi vorrei sottolineare la spiaggia di Pegli che arriverà fino al nuovo Marina di Voltri, che sarà progettato per barche di piccole dimensioni. Credo che tutti possano essere contenti”.

Sostenibilità, ha detto che a Genova abbiamo un bilancio di Co2 positivo: in pochi ci credono.
“L'ho già detto ma è mio dovere ripetere le cose dalle 50 alle 200 volte per essere creduto. Noi abbiamo tanto verde e le piante hanno la capacità di sequestrare molta Co2, un'azione che è superiore agli inquinanti che mettiamo nell'aria. Non significa che dobbiamo iniziare a inquinare, ovviamente, ma al contrario continuare cosi, con l'elettrificazione delle banchine e dei mezzi pubblici”

Lei davvero vuole andare in barca alla fine del mandato: insiste a dirlo ma in molti continuano a tirarla per la giacca.
“Certo, il mio è un ottimo programma. Voglio andare in Grecia in barca, è questo quello che farò dopo la fine del mio mandato”.