GENOVA - Botta e risposta tra Partito democratico e Lista Toti sui dati dell'occupazione in Liguria. Un film che si ripete, a oltre un anno dalle prossime Regionali, che però preannuncia una campagna elettorale infuocata e lunga, estenuante. Secondo l'Istat, nel 2023 gli occupati sono cresciuti del 2,7% rispetto al 2022, pari a 16.902 unità. Si tratta di una percentuale, ligure, superiore a quella italiana. L'occupazione sembra crescere in particolare tra le donne, con un aumento del 5,4%. Si registra, inoltre, un calo dei cosiddetti "Neet", ovvero i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in corsi di formazione, e che sono calati del 23,3% rispetto all'anno precedente.
Numeri che sono stati ripresi dal Pd ligure, che li definisce non attinenti alla realtà, altresì strumentalizzati "solo per intestarsi falsi meriti". Con la fine del covid, tutta Europa ha segnato un aumento delle occupazioni, ma "nessun amministratore locale europeo sembra così convinto di avere il merito esclusivo di questi risultati".
Secondo i dem "solo Toti fa propaganda intestandosi così testardamente i risultati, senza peraltro spiegare quali sarebbero le politiche totiane che avrebbero fatto aumentare l’occupazione: forse il disastro nella sanità? Forse il continuo esodo di giovani qualificati verso le città del Nord o all’estero per studiare e lavorare? Forse il disinteresse con cui ignora le crisi industriali? Forse i pestelli gonfiabili sul Tamigi?" si domanda retoricamente il Pd. Secondo il partito di opposizione il grosso problema di questi dati è che continuano a non crescere i redditi dei lavoratori liguri.
"La crescita del lavoro indipendente, spesso, non è figlia di scelte del lavoratore, ma nasconde forme mascherate di lavoro precario che si sostituiscono al lavoro dipendente tradizionale a discapito dei diritti e dei salari dei lavoratori - si legge nella nota del Partito democratico -. In Liguria serve una forte azione per la sicurezza sul lavoro e un piano straordinario per i giovani, a partire dall’esigenza di dare risposte ai Neet (i giovani che non studiano e non lavorano), e per trattenere in Liguria i troppi giovani che emigrano per studio e lavoro".
Non si è fatta attendere la risposta della Lista Toti, attraverso le parole del capogruppo in consiglio regionale Alessandro Bozzano e la coordinatrice regionale Ilaria Cavo. "Il Pd ci patisce quando le cose vanno bene, quando facciamo fallire il loro modello di decrescita felice. Un comunicato che attacca Toti perché in Liguria cresce l'occupazione è qualcosa di inimmaginabile e che si commenta da solo - attaccano Bozzano e Cavo -. Natale e compagni, dovendo ammettere a denti stretti che continuano ad aumentare gli occupati, a diminuire la disoccupazione e i neet (non è affatto scontato siano parametri che viaggiano sempre in parallelo), cercano di sminuire l'importanza dell'azione che Regione Liguria ha sempre portato avanti a sostegno del mondo del lavoro".
La Lista Toti accusa il Pd di recitare il consueto elenco di falsità: dal reddito agli incidenti sul lavoro, passando per il precariato. "È falso, e ci sono i dati a comprovarlo, che non cresca il reddito pro capite dei liguri: è anzi aumentato del 4,9%, incremento secondo solo alla Lombardia. È falso che aumentino gli incidenti sul lavoro: sia chiaro, anche uno sarà sempre troppo, ma per fortuna sono in calo (-31,5% nel 2023 rispetto all'anno prima) anche al netto del Covid, e ci sono state 22 vittime contro le 24 del 2022. È falso che aumentino solo il precariato e i lavori autonomi: l'occupazione è cresciuta nel 2023 del 2,7% (+2,1% in Italia, +1,6% nel Nord Ovest). Cresce l'occupazione femminile (+5,4%). I lavoratori a tempo indeterminato sono cresciuti del 2,4%, quelli a termine sono diminuiti del 4,2%. È falso che in Liguria manchino politiche per i giovani. Il modello ligure degli Its è stato preso ad esempio dal governo nazionale. In Liguria oltre il 90% dei diplomati agli Its ha trovato lavoro entro 12 mesi contro una media nazionale dell'80%, e il risultato ligure è il secondo in Italia" prosegue la nota.
IL COMMENTO
Fare sindacato non vuol dire che il governo sbaglia tutto
Prima della funivia ridateci salita della Misericordia!