Cronaca

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Correlare la pronuncia del Gip alla considerazione secondo cui di fatto chiunque possa sentirsi legittimato a compiere atti di vandalismo è una comunicazione non corretta, che può ingenerare false opinioni nella cittadinanza
1 minuto e 17 secondi di lettura
di Redazione

"In replica ad alcune dichiarazioni di esponenti politici locali, il Tribunale di Genova deve rappresentare come la decisione adottata dall’ufficio Gip in ordine alla richiesta di applicazione di misure cautelari di custodia carceraria nei confronti di 26 persone indagate per i fatti del 5 maggio 2024 si sia fondata, come sempre avviene e deve avvenire, sulla base dell’applicazione delle norme di legge ai comportamenti accertati nel caso concreto". Così la Presidenza del Tribunale di Genova.

"La decisione, in particolare, è stata fondata sulle valutazioni tecniche legate all’esistenza, nei fatti esaminati, di situazioni che potessero configurare “devastazione”, ai sensi dell’art. 419 del codice penale, e pericolo per l’ordine pubblico, secondo le regole volute dal legislatore".

"Peraltro, nella decisione del Gip sono chiaramente evidenziati l’estremo disvalore e l’offensività dei comportamenti esaminati che, tuttavia, sono stati inquadrati nel reato di danneggiamento aggravato rispetto al quale, anche a fronte di una precisa valutazione in merito all’esistenza delle esigenze cautelari, si è ritenuto di non applicare la carcerazione preventiva. Il Tribunale accoglie con favore ogni commento e critica sull’operato dei magistrati, in quanto elemento di partecipazione alla vita democratica, ma auspica che queste valutazioni attengano al contenuto effettivo delle motivazioni dei provvedimenti adottati. Correlare la pronuncia del Gip alla considerazione secondo cui di fatto chiunque possa sentirsi legittimato a compiere atti di vandalismo è una comunicazione non corretta, che può ingenerare false opinioni nella cittadinanza".

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