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GENOVA - Il suono della sirena e alle 12:50 in punto la gru che riversa in mare la prima gettata di ghiaia della nuova diga foranea di Genova a 500 metri al largo del bacino portuale di Sampierdarena. Un'opera centrale per il futuro del porto, della città e del Paese. La costruzione dell'infrastruttura realizzata ad una profondità che arriverà in alcune parti fino a 50 metri, una delle maggiori mai sperimentate al mondo per una diga foranea. Lunga 6,2 km, ad una distanza dalle banchine del porto di 400 metri consentirà di avere un bacino di evoluzione per le manovre delle navi da 800 metri di diametro. L'obiettivo è arrivare alla fine dei lavori nel novembre del 2026. Primocanale in diretta ha trasmesso la cerimonia di posa della prima pietra

Paolo Emilio Signorini, presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale: "Mi colpisce la storia della grande Repubblica di Genova che ci fa andare indietro di mille anni in cui questa città ha avuto momenti incredibilmente importanti. Ci sono stati personaggi che si sono assunti decisioni sfidanti, importanti e anche pericolose che hanno fatto sì che oggi siamo qui a parlare di come fare a permettere al porto di continuare a essere determinante". Il presidente Signorini ripercorre le tappe storiche recenti del porto di Genova con i lavori dell'attuale diga risalenti a 100 anni prima. Poi mostra come il gigantismo delle navi ha cambiato la storia navale e per questo che Genova ha voluto la nuova diga.

 

"Dobbiamo garantire un futuro al nostro mare, ai trasporti, alle merci - spiega ancora Signorini -. E' una scommessa fondata anche per la quantità di mole di traffico di merci che i dati mostrano. Il corridoio Reno-Alpino vede otto porti cruciali: sette sono del Nord Europa, uno solo è del Mediterraneo ed è Genova. L'Europa dice che il porto necessità di miglioramenti delle aree portuali sia lato terra che marittimo. La diga è necessaria. Sono fondamentali anche le altre opere collegate. Questo ci permette di dire che alla fine degli anni '20 inizio '30 assisteremo alla più grande rivoluzione trasportistica avvenuta in Europa negli ultimi 150 anni. Quest'opera è stata sostenuta trasversalmente da tutte le forze politiche. E' un'opera pluriennale e rientra in una delle 10 opere prioritarie inserite nel Pnrr. Non si fa solo la diga ma sono necessari investimenti di accessibilità viaria, ferroviaria e di mitigazione ambientale. L'obiettivo è arrivare a novembre del 2026 con l'opera pronta, e contiamo di arrivarci" conclude Signorini.

Pietro Salini, Ceo di We Build, capofila del consorzio che costruirà la diga, ha definito il progetto di Genova un sogno: "È il sogno di un paese che pensa al futuro, pensa ai nostri figli ma anche a come essere competitivo e a come realizzare le cose che ci servono, quelle che non siamo riusciti a realizzare in passato. Il nostro è un Paese che è cresciuto poco nell'ultimo ventennio, per diverse ragioni: tempo, burocrazia, fondi. Poi vediamo paesi che 30 anni fa erano nulla, nazioni che prima avevano piccoli porti con pescherecci e oggi sono metropoli straordinarie.

"In una democrazia è un po' più difficile fare quello che hanno fatto loro, ma questa giornata è il prodotto di un iter felice, molti Governi hanno aiutato Genova ad arrivare a questa giornata. Abbiamo una struttura che ha 100 anni qui a Genova, per questo oggi abbiamo bisogno di realizzare questi cambiamenti in tempi brevissimi".

"La fine nel 2026? Certo che ce la faremo, ce la metteremo tutta per ripetere quel miracolo che è stato fatto con il ponte San Giorgio. Come ci siamo riusciti? Ce l'abbiamo messa tutta, ma non solo noi, tutti. Ognuno voleva contribuire a suo modo, anche i genovesi, semplici cittadini, che ogni mattina portavano il cappuccino agli operai".

"Quello di oggi non è solo l'occasione per premere un bottone. Da domani mattina si lavora: abbiamo di fronte una sfida importante, questa diga è fatta in condizioni particolari e quindi diventa una sfida. Ma non è tanto la sfida di Webuild o del Governo o del consorzio, ma è quella di tutti".

Il sindaco di Genova Marco Bucci: "Il sogno è che Genova si allarga sul mare. Avremmo più territorio dove potremmo mettere aziende, attività e nuova occupazione. La diga ci permetterà di avere circa 3 milioni di metri quadrati in più. Oggi è un giorno storico, l'altro sarà quando sarà pronta. Genova diventa attrattiva perché ci sono cittadini, imprenditori, amministratori che vogliono andare avanti e questa unione attira investimenti pubblici e privati. Il sindaco di una città è preoccupato di tutto, ma è una preoccupazione positiva. Questo vuol dire cercare di occuparsi dei problemi prima che diventino una tragedia o un problema grave. So che abbiamo le risorse, le persone e le strutture per far sì che questi problemi vengano vinti. Non c'è progetto che non ha avuto momento critici ma poi sono stati sempre superati".

"Oggi, senza retoriche, siamo al cospetto della storia" ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti dal palco. "E non è un caso che avvenga il giorno prima del 5 maggio, quando partirono quei mille per l'ultima fase del Risorgimento. Oggi con la diga diamo il via a una tappa del Risorgimento di questa città, della regione ma anche dell'Italia intera".

"Abbiamo qua le stesse persone che nel 2018 ho visto in Prefettura dopo il crollo di ponte Morandi. Credo che oggi, mettendo la prima pietra, concludiamo un pezzo di storia, iniziata forse quel 14 agosto - continua Toti -: Genova irradia vibrazioni positive su tutto il paese. Questa diga fa si che la logistica del nord ovest italiano, una delle zone più produttive del Paese, diventi davvero competitiva con la logistica del nord Europa".

"Insieme a questi cassoni, noi oggi affondiamo una politica che troppo spesso tende a distruggere e non costruire. Come diceva Einstein: chi pensa che qualcosa sia impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo".

 

Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture e dei Trasporti, ha detto: "Il tema della diga non riguarda Genova ma riguarda l'Italia e l'Europa. Il porto di Genova è quello più funzionale per la sua posizione. Collegamento con pianura padana ci permetterà di essere competitivi. Abbiamo bisogno di avere un settore edile in grado di poter accettare determinate sfide. Negli ultimi anni abbiamo perso diverse opportunità, è evidente che dobbiamo ripartire. Questa diga è un'opera che rilancia il sistema Italia a livello mondiale. Il nostro Paese le sfide le accetta, e le vince. L'Italia deve fare cose che sorprendono il mondo".

"Grazie all'Italia del sì che è in questa sala", ha detto Matteo Salvini, ministro alle Infrastrutture e Trasporti. "Pensavo a Leonardo da Vinci e al sistema delle conche sui navigli, se ci fosse stato all'epoca qualche analista l'avrebbe bocciato, quindi ringrazio chi senza colore politico e ideologia porta Genova al centro del mondo. L'obiettivo è fare squadra. L'Italia può essere un esempio. L'Italia è il Paese dove si osa, dove si crea, abbiamo gli ingegneri migliori del mondo".

Salvini ricorda i tanti progetti infrastrutturali in programma nel Paese e cita il ponte sullo Stretto. "Sono fiducioso e se ci sarà la collaborazione di tutte le forze. Darà lavoro a tante aziende locali. Il modello Genova, che vi sareste volentieri evitate, è partito un sistema che ha permesso a Genova di rialzarsi e che ha fatto scuola visto che ora dovunque vada mi chiedono un commissario. Genova tornerà al centro dell'Europa. Contate su di me, accompagnerò i sogni. La Genova silenziosa del sì si faccia sentire. Le opere pubbliche a questo Paese servono, senza sviluppo non andiamo avanti".

Sergio Liardo, comandante generale della Guardia Costiera: "È un'opera essenziale su cui noi abbiamo concorso con contributi costanti. È necessario che questa diga venga fatta e venga fatta nel più breve tempo possibile. Incremento di personale che è già stato in qualche modo finalizzato dal precedente governo e anche dall'attuale. Siamo pronti a fornire tutti i contributi necessari a favorire la realizzazione dell'opera".

"È un momento importante perché Genova al momento è ingolfata, non può crescere più di tanto" spiega ai microfoni di Primocanale Gianluigi Aponte, proprietario di Msc. "Noi abbiamo dei traffici che stanno crescendo, se vogliono trarre questi traffici bisogna aumentare la capacità, e questo è l'unico modo per farlo. Tutti i porti sono importanti, e Genova è altrettanto importante, esattamente come Rotterdam, come Anversa. Noi siamo una compagnia globale, ovviamente, e dobbiamo poter andare in tutti i posti possibili. E Genova con questa trasformazione, grazie alla diga, permetterà alle navi grandi di attaccare e quindi fare anche transhipment, cosa che oggi, al momento, non si può fare".

Il presidente della Regione Liguria, il ministro alle Infrastrutture, il viceministro alle Infrastrutture, il sindaco di Genova, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, il prefetto di Genova Renato Franceschelli e l'amministratore delegato di Webuild Pietro Salini si sono infatti recati in piazzale Mandraccio, dove si è tenuto un momento simbolico dopo la posa della prima pietra della Diga: tre palloni aerostatici di 4,5 metri di diametro e gonfiati a elio hanno sollevato, sia a piazzale Mandraccio che contemporaneamente in piazza De Ferrari, la riproduzione in scala dei cassoni che compongono la diga a una altezza di circa 10 metri da terra, accompagnati dalla musica "la leggenda del pianista sull'oceano" di Ennio Morricone suonando il loro viaggio sulle note delle composizioni musicali interpretate dal maestro Massimiliano Damerini. 

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L'evento riprenderà alle 21 circa, sempre in diretta su Primocanale, con lo spettacolo dell'Art Performance e il Concerto dell’Orchestra del Conservatorio. Gran finale con fuochi d'artificio che illumineranno il fronte del porto.

GENOVA - "Il Governo concluda celermente il percorso amministrativo di riforma delle Zone Logistiche Semplificate e la nomina, con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, del commissario straordinario della Zls 'Porto e retroporto di Genova', ultimo tassello per la piena operatività della zona". È una delle richieste dei presidenti delle Regioni Liguria, Lombardia e Piemonte, Giovanni Toti, Attilio Fontana e Alberto Cirio, in una lettera congiunta firmata a Genova al termine della quinta edizione degli 'Stati generali della logistica del Nord Ovest'.

"In Piemonte si incrociano il corridoio Mediterraneo, con la Torino-Lione, e quello Reno-Alpi con il Terzo valico, rendendo questo territorio il cuore dell'Europa e della movimentazione logistica delle merci - sottolinea Cirio -. Per questo stiamo lavorando allo sviluppo degli interporti e molti operatori internazionali stanno acquistando aree, nella zona dell'Alessandrino e del Novarese, da destinare alla logistica".

Fontana sollecita il Governo ad "accelerare l'istituzione delle ZLS" visto che "coordinare ed attuare politiche sulla logistica e l'intermodalità è vantaggioso per tutti: per la Lombardia con i suoi terminal intermodali/interporti, gli aeroporti, i porti e per il sistema dei porti liguri che rappresentano un approdo strategico per gli scambi commerciali europei e dell'area mediterranea".

Anche Toti sollecita "un intervento del Governo sulla ZLS. Viviamo 36 ore storiche per la logistica del Nord Ovest. Domani la posa della prima pietra della nuova Diga di Genova si calerà perfettamente in questa logica, con l'avvio di un'opera dalla grande complessità tecnologica".

Presente anche il presidente dell'Autorità portuale del Mar Ligure occidentale Paolo Emilio Signorini, che spiega: "Negli ultimi sette anni il Nord Ovest italiano è stato protagonista della più grande 'rivoluzione logistica' mai avvenuta prima nella storia del nostro Paese: nel 2032 avremo un'integrazione dei trasporti con l'Europa mai sperimentata da qualsiasi Paese europeo. Sono in corso 50 miliardi di euro di investimenti infrastrutturali collegati tra Terzo Valico, Tav, Gottardo e Brennero, sono opere straordinarie che cambieranno la storia del Paese".

"Quando gli svizzeri scommettono sul porto di Genova vuol dire che siamo vicini a un grande risultato, nel nostro porto nell'ultimo anno due operatori hanno investito 700 milioni di euro nell'attività terminalistica. Non è un azzardo, sanno che il risultato è vicino - conclude Signorini -. Abbiamo dei competitor straordinari in Europa ma rispetto a quando siamo partiti sette anni fa, lo scenario di fondo ci induce a esser molto ottimisti".

In più, nell'impegnativa interregionale, emerge la necessità di avviare la composizione di un quadro unitario del sistema retroportuale, interportuale e di aree-polmone afferenti i porti liguri che integri i terminal intermodali in sviluppo e che tenga conto delle potenzialità di crescita del Porto di Savona-Vado in connessione con il naturale sistema retroportuale. Le tre regioni chiedono inoltre di impegnarsi a concludere il percorso di "azzonamento di dettaglio delle aree afferenti alla Zona Logistica Semplificata Porto e retroporto di Genova, anche attraverso il coinvolgimento degli Enti territoriali interessati; di riconoscere nell'avvio dei lavori di realizzazione della nuova diga foranea di Genova-Sampierdarena il definitivo salto di qualità e competitività internazionale del porto di Genova, terminale del corridoio Reno-Alpi in corso di revisione ed ampliamento; di dare atto che l'intervento in via di completamento di realizzazione del Terzo Valico dei Giovi debba trovare sistematica integrazione grazie alle opere di valico verso l'area di mercato contendibile, al completamento e potenziamento del sistema degli accessi e delle connessioni, ai quadruplicamenti, alla conseguente separazione dei servizi ferroviari lenti e veloci lungo le tratte quadruplicate per consentire il potenziamento e la velocizzazione delle relazioni interregionali Genova-Milano e Genova-Torino, all'aumento delle corse veloci da Genova verso Roma per superare l'isolamento della Liguria affetta da un sistema autostradale che necessita ancora di profondi interventi di adeguamento; vedere attuato attraverso il nuovo Piano Regolatore Portuale dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale un sistema retroportuale digitale, competitivo e sistemico".

Le regioni chiedono inoltre di "sostenere il percorso di costituzione dell'interporto di Santo Stefano di Magra (La Spezia); farsi parte attiva presso il Ministero per istituire uno o più tavoli di monitoraggio degli interventi infrastrutturali di particolare rilevanza sulla rete stradale gestita da Anas e su quella oggetto di concessione all'interno dei territori; garantire la più ampia disponibilità a collaborare con la Cabina di Regia del sistema logistico del Nord Est per massimizzare le sinergie tra le Regioni e le Province Autonome coinvolte dal pieno sviluppo del corridoio Mediterraneo".

A chiudere l'importante giornata per la logistica il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi. "Il ruolo di regioni come Liguria, Piemonte e Lombardia sarà sempre più decisivo per l’economia del nostro Paese. Tra collegamento Tav e Terzo Valico, la maggior parte delle merci movimentate in Europa sull’asse Lisbona-Kiev passerà a breve dal Nord-Ovest - continua il viceministro ligure -. Il porto di Genova sarà lo sbocco naturale verso le rotte marittime trans-europee. La Zona Logistica Semplificata può essere un valore aggiunto. Di recente si è conclusa la mappatura delle aree interessate per permettere alle imprese di avere procedure semplificate e agevolazioni fiscali, incrementando così la produttività del Paese".

GENOVA - Siamo alla vigilia della posa della prima pietra della nuova Diga foranea di Genova, l’opera più colossale che sia stata pianificata in città nell’epoca contemporanea: costerà un miliardo e garantirà al porto un’accessibilità più ampia e sicura, proiettandolo nella modernità. Per parlare della Diga, delle difficoltà incontrate per arrivare a questo punto e delle opportunità per la città abbiamo incontrato il presidente dell’Autorità di sistema portuale Paolo Emilio Signorini.

Presidente, questo è un momento di soddisfazione ma nel percorso che vi ha portato alla posa della prima pietra, c’è stato un attimo in cui ha pensato di non farcela?

“Un momento delicato è stata l’aggiudicazione, noi siamo passati in una prima fase in cui dato il caro materiali e la necessità di prevedere il rischio geotecnico le imprese hanno avuto una titubanza: abbiamo poi recuperato ma quello è stato certamente un momento di particolare importanza”.

Fino a qualche anno fa la diga era considerata un progetto auspicabile ma utopistico: se oggi è possibile lo dobbiamo al ‘decreto Genova’ e alle sue conseguenze e al Pnrr o è cambiato qualcosa anche nella gerarchia del porto della città su scala nazionale?

“E’ dipeso da una serie di fattori. Io ho passato anni alla pianificazione generale dello Stato, anche nei rapporti con l’Europa, e devo ricordare che su Genova, che è inserita nel corridoio Reno – Alpi, quello che un tempo si chiamava Genova-Rotterdam, in tutti i documenti si scriveva questa frase: ‘Deve risolvere i suoi problemi di accessibilità marittima e terrestre’. Quando sono diventato Presidente del porto, uno dei miei primi atti è stato quello di chiedere a Invitalia di mettere a gara la progettazione della Diga, questo è stato fatto prima del crollo del ponte Morandi. La tragedia del ponte è servita poi come una scintilla che ha garantito alla città maggiore attenzione strategica e finanziaria, infine il Covid e il Pnrr: arrivati a quel punto siamo stati favoriti da avere già un progetto così importante già pronto e il Governo ci ha sostenuti con ben 650 milioni dei 950 complessivi. L’ultimo fattore, non meno importante degli altri, è la credibilità che Genova ha mostrato negli anni sul piano della realizzazione delle grandi opere: anche in questo caso siamo riusciti a mettere a terra un cantiere con un prestazione che qualche anno fa pochi avrebbero ritenuto verosimile”.

GENOVA - Mancano ormai poche ore al 4 maggio, ricco di eventi e celebrazioni per festeggiare la posa della prima pietra della nuova diga di Genova. Una giornata storica che Primocanale seguirà in diretta, sia in tv che nei canali social. Alle 11 inizio a palazzo San Giorgio, sede dell'Autorità portuale, dove le autorità presenti, compreso il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, assisteranno a distanza alla posa in mare del primo materiale per la costruzione. E poi lo spostamento alle 13.15 al porto Antico dove alcune installazioni artistiche prenderanno il volo per simboleggiare l'avvio dei lavori, richiamando la forma dei 100 cassoni che saranno il basamento dell'opera dei record (LEGGI QUI). Si proseguirà poi fino a sera con il concerto e altre espressioni artistiche, per chiudere con i fuochi d'artificio. 

"La realizzazione della nuova diga foranea è un passo molto importante, non solo per Genova e la Liguria, ma per tutto il nostro Paese. - ha commentato Massimo Giacchetta, presidente di Cna Liguria - Quello che io voglio sottolineare è che questo passo importante si deve accompagnare al fatto che la sua realizzazione avvenga con il coinvolgimento di tutto il territorio e soprattutto delle imprese locali, e la seconda questione è che insieme alla diga bisogna tenere l’attenzione alta e mettere a fuoco anche la realizzazione di altre infrastrutture, penso alla Pontremolese, alla conclusione del Terzo valico, penso al raddoppio della ferrovia a ponente, perché sono opere imprescindibili, con la diga si devono fare anche queste opere, e la cosa molto importante è che devono essere realizzate parallelamente, perché altrimenti si potrebbero creare dei problemi nel futuro per lo sviluppo della nostra economia". 

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GENOVA - "Stiamo chiedendo da tempo insieme alle amministrazioni locali la nomina della del commissario per la zona logistica semplificata che è centrale al fine di poter sostenere nuovi investimenti sul nostro territorio" così Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto. Torna l'appello da parte del mondo portuale genovese diretto al governo per la nomina di un commissario per la zona logistica semplificata. E' da tempo che si attende la nomina del commissario.
 
Sono passati ormai cinque anni dall'istituzione della Zls ma ancora si attende la nomina da parte del Governo. Le zone logistiche semplificate sono aree geografiche di dimensioni limitate all'interno delle quali sono previsti particolari agevolazioni e incentivi per le aziende insediate o che decidono di insediarsi. La zls genovese si sviluppa su due piani: le aree in ambito portuale e limitrofe (Genova e zone attigue) e quelle oltre l'Appennino che svolgono funzione di piattaforme retroportuali.
 
Per la Liguria la questione infrastrutture torna al centro dell'agenda politica. Da una parte il caos autostrade con le lunghe code che ogni fine settimana e durante i ponti si verificano lungo le principali tratte che collegano le Riviere liguri alle regioni limitrofe. A questo si aggiungono i collegamenti ferroviari  Su questo il direttore generale di Spediporto punta chiaro l'obiettivo: "La priorità e restituire Genova alla Liguria e al Nord-Ovest dell'Italia".