Cronaca

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Proseguono le indagini della squadra mobile sulle origini del rogo che ha distrutto la storica cala
2 minuti e 3 secondi di lettura
di Annissa Defilippi
Una motovedetta dei vigili del fuoco impegnata a spegnere il rogo del BaiL'incendio è stato domato anche dal mare
Un rogo violento ha cancellato in poche ore un pezzo di storia genovese: la Cala dei Montani, storica associazione di pesca sportiva nata 61 anni fa sulla spiaggia del Bai a Quarto, è ridotta in cenere e ora si indaga per incendio doloso. L'incendio, divampato ieri pomeriggio intorno alle 18, ha distrutto il capannone in legno, decine di piccole imbarcazioni e attrezzature da pesca, risparmiando per un soffio l'antica Osteria del Bai e gli stabilimenti balneari vicini.

Fumo tossico e allarme amianto

Nessun ferito, ma l'aria si è riempita di un fumo nero e tossico, scatenando l'allarme per la presenza di amianto nelle strutture. Secondo i primi rilievi dei vigili del fuoco e della polizia scientifica, le fiamme sono partite da una piccola barca in vetroresina, senza lavori in corso o fonti di innesco evidenti. Da lì, il fuoco si è propagato rapidamente al fabbricato, alimentato dal legno e dal materiale infiammabile accumulato.

L’intervento dei pompieri e il caos sulla statale

Due soci all'interno sono riusciti a fuggire illesi, accorgendosi del pericolo solo quando il capannone ha iniziato a bruciare. L'intervento dei pompieri, con squadre via terra e un mezzo nautico dal mare, ha domato le fiamme solo a notte inoltrata, intorno alle 2. La statale Aurelia è rimasta chiusa per ore, con traffico paralizzato tra i civici 14 e 27 di via Quarto. 

Indagini per incendio doloso

La Procura di Genova, coordinata dal procuratore aggiunto Federico Manotti, ha aperto un fascicolo per incendio doloso. Una barca a vela non ha impianto elettrico e non ha carburanti, ma un incendio doloso in pieno giorno e all'aperto lascia perplessi gli inquirenti. Le indagini sono affidate alla squadra mobile: non è stato ritrovato alcun innesco, ma non si esclude una pista estorsiva o rivalità locali.

Testimonianze e controlli ambientali

Testimonianze e video amatoriali, girati da passanti, saranno cruciali per ricostruire i fatti. Intanto, la paura per la salute pubblica ha mobilitato Arpal. L'allarme amianto è scattato per frammenti di Eternit nella struttura: le forze dell'ordine hanno invitato i curiosi a indossare mascherine. La sala emergenze del Comune ha richiesto monitoraggi immediati, con centraline installate sul posto. Buone notizie dalle analisi: i modelli di dispersione indicano che i fumi, spinti dal vento da nord, si sono diretti in mare, senza contaminare la costa. Nessun valore anomalo registrato, e al momento non emergono rischi per la popolazione. 

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