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GENOVA - Le straordinarie tele seicentesche 'Mercato con ritratto di bambino' e 'Mercato con la buona ventura', eseguite da Domenico Fiasella con Giacomo Legi, e 'l'Ultima cena' attribuita a Castellino Castello, custodite dal 2012 dalla Fondazione Carige, sono tornate nel patrimonio espositivo dell'Albergo dei Poveri di Genova insieme ad altre cinque grandi tele in occasione della fine dei lavori di restauro del 'Corridoio degli Uomini'.

La novità è stata presentata dal commissario straordinario dell'Asp Brignole Marco Sinesi, il presidente della Fondazione Carige Paolo Momigliano, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il comandante del nucleo Carabinieri per la tutela del Patrimonio culturale di Genova, il maggiore Alessandro Caprio, che ha restituito all'ente un nutrito corpo di oggetti sacri sottratti e recuperati dal comando. Sinesi spiega che "dopo la cessazione dell'attività di ricovero all'interno dell'Albergo dei Poveri, molte delle opere d'arte contenute nei saloni di rappresentanza sono state concesse in comodato d'uso a varie chiese, musei e istituzioni culturali. Oggi un gruppo di otto prestigiose tele concesse alla Fondazione Carige tornano nella loro sede originaria".

"L'Albergo dei Poveri custodisce un patrimonio artistico di immenso valore", sottolinea Momigliano l'importanza dell'operazione. "Otto tele di grande valore tornano finalmente 'a casa' proseguendo lo sforzo di rilancio dell'Albergo dei Poveri", commenta Toti. Tra le altre preziose opere che rientrano vi sono il 'Sant'Antonio da Padova con Bambin Gesù' di Giovanni Battista Carlone e l'Adorazione dei Pastori della bottega di Domenico Piola.

Mentre la opere trafugate restituite dal comando dei Carabinieri per la tutela del Patrimonio culturale vi sono numerosi oggetti sacri quali candelabri, crocefissi, reliquiari, nonché arredi, come inginocchiatoi, piedistalli, attaccapanni, tavoli e leggii facenti parte del corredo liturgico della chiesa dell'Albergo dei Poveri di Genova, per un valore complessivo stimato di 40mila euro.

Si parte con la danza internazionale del Festival 'Resistere e creare' giunto alla nona edizione ma tutto il cartellone autunnale del Teatro della Tosse si presenta all'insegna della multidisciplinarietà in un mosaico di proposte in cui si alternano atmosfere circensi e drammaturgia contemporanea, esplorazione di nuovi linguaggi della scena, esperimenti di teatro sociale e una nuova produzione dedicata a Italo Calvino, intitolata 'I nostri antenati': tre romanzi e tre spettacoli per tre registi e altrettanti diversi modi di fare teatro. Da un’idea di Laura Sicignano, Emanuele Conte e Giovanni Ortoleva lo spazio teatrale verrà trasformato per l’occasione in un grande percorso itinerante nel quale il pubblico potrà immergersi in maniera inedita nelle storie del 'Barone rampante', del 'Cavaliere inesistente' e del 'Visconte dimezzato'.

"E' uno spettacolo - anticipa Amedeo Romeo, direttore della Tosse - che sarà in tutte le sale del teatro. Quello che ci interessa è che di volta in volta ci siano piccoli gruppi di spettatori con cui continuare la relazione che abbiamo sperimentato durante l'estate. Una scelta che ci guida anche nelle ospitalità con le quali andiamo nella direzione del pubblico. Inteso però non nel senso fisico del termine, assecondandone i gusti, ma piuttosto cercando spettacoli nei quali la relazione tra il palcoscenico e la platea sia più forte rispetto alla quarta parete cui siamo normalmente abituati".

Per la danza previste due prime nazionali: "Siope/Silence" della compagnia RootlessRoot, guidata da Kapetanea e Fruĉek (13 ottobre) e "Please come" di Chiara Ameglio (21 dicembre). Per quanto riguarda invece il teatro sono in programma "Lidodissea" della Compagnia Berardi Casolari e "Every Brilliant Thing" di Fabrizio Arcuri con Filippo Nigro. A novembre la proposta si arricchisce della stagione teatrale per i piccoli con ventisei appuntamenti fra il Sant'Agostino e il Teatro del Ponente.

Intanto la Tosse si rinnova anche da un punto di vista strutturale, con una nuova facciata che sarà presentata venerdì 29 alle 20, nuovi arredi e nuovi interni grazie ad uno stanziamento della Regione, attraverso il fondo strategico, di circa un milione di euro: "Sono 150.000 per i 2023 e 850.000 per l'anno prossimo - spiega Jessica Nicolini, coordinatrice delle Politiche culturali - per fare in modo che questa struttura possa rinnovarsi completamente, sia dal punto di vista energetico che edilizio, degli spazi interni e degli arredi. Un’ulteriore valorizzazione per un teatro che oggi più che mai proietta la Liguria in un panorama artistico sempre più internazionale". 

Una carrellata di cento anni di film girati a Genova a partire da Alfred Hitchcock che utilizzò il porto per ambientarvi alcune scene della sua opera prima, 'The pleasure garden' nel 1925, fino alla Nicole Kidman di 'Grace di Monaco' o a Stefano Accorsi e Jasmine Trinca insieme in 'Fortunata' di Sergio Castellitto. Il capoluogo ligure, con le sue bellezze e le sue unicità, è stato spesso set naturale per moltissime pellicole, e dei generi più vari. Tutto questo viene testimoniato da una bella mostra fotografica, 'La Liguria nel cinema – Genova', ospitata fino al 15 dicembre
presso “La Fabbrica delle Immagini – Voltini Lab” del Centro Civico Buranello di Sampierdarena.

Realizzata dall’associazione culturale Paperjam con la consulenza di Renato Venturelli, attraverso una quarantina di film permette non solo di mettere in moto la macchina dei ricordi, ma soprattutto di ricostruire il modo in cui l’immagine della città si è evoluta nel corso di un secolo con il porto, i caruggi e il centro storico da un lato e i quartieri moderni, la stagione delle fabbriche e delle industrie, i grattacieli di piazza Dante, il Porto Antico la sopraelevata che da sessant’anni disegna prepotentemente l’iconografia genovese di tanti film dall'altro.

Tra i titoli italiani troviamo i “poliziotteschi” degli anni ’70 ('La polizia incrimina, la legge assolve' con Franco Nero che vanta uno spettacolare inseguimento di otto minuti tra porto, sopraelevata e la A12 ma anche 'Genova a mano armata' con la 'Bond girl' Maud Adams), 'Profumo di donna' di Dino Risi, 'Joan Lui' di Adriano Celentano, 'Stregati' di Francesco Nuti ma anche 'Che tempi!' con Gilberto Govi, 'Achtung! Banditi!' di Carlo Lizzani con una giovanissima Gina Lollobrigida o 'La tratta delle bianche' di Luigi Comencini con Sophia Loren quando ancora si faceva chiamare Sofia Lazzaro.

Tra i film stranieri spiccano 'Le mura di Malapaga' con Jean Gabin, 'I giorni dello sciacallo' di Fred Zinnemann, 'Genova' di Michael Winterbottom con il premio Oscar Colin Firth, 'Diaz – Non pulite questo sangue' di Daniele Vicari, 'Interpol' con Victor Mature dove Genova non viene mai nominata ma si vedono il ponte di Carignano, salita Santa Brigida, il porto, il quartiere del Carmine e tanti altri luoghi spacciati di volta in volta per Atene, Lisbona, Roma, New York e i già citati 'The Pleasure Garden' e 'Grace di Monaco'.

La mostra è aperta al pubblico a ingresso libero dal martedì al venerdì (16-19) e si potranno concordare con il 'Club Amici del Cinema' che ha sede sempre a Sampierdarena in via Rolando aperture particolari per visite di scuole e altri gruppi.

 

Auguri a Marcello Mastroianni che oggi avrebbe compiuto 99 anni. E' stato tra i maggiori interpreti italiani di tutti i tempi, uno degli attori più conosciuti e apprezzati all'estero dagli anni Sessanta in poi soprattutto per i ruoli da protagonista nei film di Fellini e per le pellicole recitate in coppia con Sophia Loren, capace di destreggiarsi perfettamente sia nei ruoli drammatici che in quelli comici, tra i grandi della commedia all'italiana insieme a Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi.

Per tre volte candidato all'Oscar al miglior attore: per 'Divorzio all'italiana' (1963), 'Una giornata particolare' (1977) e 'Oci ciornie' di Nikita Mikhalkov (1988). Ha vinto due Golden Globe, otto David di Donatello, altrettanti Nastri d'argento, due premi per l'interpretazione al Festival di Cannes e altrettante volte la Coppa Volpi alla Mostra di Venezia che gli ha conferito il Leone d'oro alla carriera nel 1990.

Lo ricordiamo con 'Matrimonio all'italiana' (tratto da 'Filomena Marturano' di Eduardo De Filippo) che lo vede accanto a Sophia Loren nel ruolo di Domenico Soriano, impenitente donnaiolo legato ad un'ex prostituta da una relazione più che ventennale che ha accolto in casa propria come badante dell'anziana madre, risoluto a tenerla con sé soltanto come amante ma illudendola di poter aspirare a qualcosa di più. Appresa la notizia dell'imminente matrimonio di lui con una giovanissima cassiera della sua pasticceria, Filumena finge di sentirsi male e chiede l'intervento di un prete per l'estrema unzione. A lui la donna comunica il suo ultimo desiderio, quello di sposare Domenico sebbene sia ormai in punto di morte. Il sacerdote li sposa e la clip ci mostra quello che succede dopo.

 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          Nel 1971 i

 

MATRIMONIO ALL’ITALIANA   Vittorio De Sica 1964

Da Filumena Marturano

 

 

 

Cinquantacinque spettacoli all'insegna della comicità, dell'improvvisazione, delle giovani eccellenze teatrali e di un teatro per famiglie e bambini per accontentare i gusti di un pubblico il più ampio possibile. Prende il via il 6 ottobre la nuova stagione del Teatro Garage che gli organizzatori riassumono con tre sostantivi: qualità, ricchezza e varietà. In più continuano la collaborazione con tante compagnie emergenti provenienti da tutta Italia e la sinergia con altri teatri liguri con i quali gli spettacoli verranno scambiati a rotazione.

“C'è attenzione – spiega la direttrice artistica Maria Grazia Tirasso - a un teatro di idee ma non fini a se stesse. C'è un progetto, un pensiero dietro a ognuno di questi spettacoli che possono essere divertenti, comici, riflessivi o drammatici. Insomma, un pò per tutti i gusti”

Tre le rassegne in cartellone che verranno presentate nella Sala Diana, gioiellino da 100 posti in via Paggi, nel quartiere di s. Fruttuoso, 'Giovani Eccellenze Teatrali", Teatro di improvvisazione e "Ti racconto una fiaba", oltre ai confermati progetti "Spirali" e "Da Salotto". Poi corsi per adulti e ragazzi, due appuntamenti dedicati alla musica e un capodanno da passare insieme a Marco Rinaldi dei Bruciabaracche con "Lo spettacolo lo fate voi" durante il quale sarà il pubblico a decidere quali protagonsti l'attore dovrà impersonare.