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La luminosità della cometa è destinata ad aumentare man mano che raggiungerà la minima distanza dalla Terra, prevista per il 21 ottobre
2 minuti e 0 secondi di lettura
di E.P.
La cometa Lemmon immortalata da un telescopio ligure. Foto: Walter Riva

Ben visibile anche a occhio nudo questa notte sui cieli della Liguria: è un'immagine che fa sognare quella della Cometa Lemmon, catturata dal telescopio dell'osservatorio astronomico del Righi di Genova in questo fine settimana. La foto pubblicata è di Walter Riva, direttore dell'osservatorio astronomico del Righi, ripresa con un'esposizione di 4m e 10s a partire dalle 4:47 di sabato mattina.

Massima visibilità il 21 ottobre

"La cometa è stata scoperta con un telescopio da 1,5 metri di diametro dal sistema automatico di ricerca installato sul Mount Lemmon (da cui il nome dato alla cometa) il 3 gennaio 2025 e ha fatto registrare negli ultimi mesi un repentino e imprevisto aumento di luminosità che ha portato il corpo celeste a superare la soglia di visibilità a occhio nudo. Già in queste mattine, prima dell'alba, la cometa è visibile a nord-est, sotto cieli molto bui e privi di inquinamento luminoso, come una debole chiazza tra le "zampe" della costellazione dell'Orsa Maggiore. Dai centri urbani attualmente per scorgerla occorre un binocolo ma la luminosità della cometa è destinata ad aumentare man mano che raggiungerà la minima distanza dalla Terra, prevista per il 21 ottobre. Pertanto, le sere dopo il 20 ottobre saranno le migliori per provare a scorgerla anche dai centri urbani forse perfino a occhio nudo subito dopo il tramonto del Sole", si legge nella nota dell'osservatorio.

E' già passata mille anni fa

Si tratta di una cometa periodica, con un periodo orbitale stimato in circa 1154 anni; è quindi già transitata dalle nostre parti più di mille anni fa. Attualmente la sua distanza da noi è di circa 110 milioni di km, valore che sta diminuendo man mano che la cometa si avvicina alla Terra (fra una decina di giorni arriverà al perigeo, previsto appunto per il 21 ottobre, a circa 89 milioni di km). La minima distanza dal Sole verrà invece raggiunta il prossimo 8 novembre. "Le comete sono astri imprevedibili soprattutto per quanto riguarda la luminosità; il grande astronomo americano Fred Whipple le definì "palle di neve sporca" in virtù delle loro dimensioni generalmente di pochi chilometri e della loro costituzione fatta principalmente di ghiaccio e roccia. Questa cometa, in particolare, stando alle stime iniziali, sarebbe dovuta rimanere un oggetto visibile debolmente soltanto al telescopio, eppure eccoci qui a interessarci di lei", commenta il direttore dell'osservatorio e autore dello scatto Walter Riva.

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