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SANREMO - Paura per un'auto in fiamme ieri sera poco dopo le 22 nella frazione Coldirodi, a Sanremo.

Il mezzo avrebbe preso fuoco a causa di un rogo di sterpaglie che si era sviluppato poco distante. Sul posto i vigili del fuoco di Sanremo e i Carabinieri, che ora indagano per risalire alle cause dell'incendio.

(Notizia in aggiornamento)

GENOVA -Altri guai giudiziari per l'ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci, principale imputato del processo per la strage del Ponte Morandi.

Pur assolto in primo grado per la tragedia dell'Acqualonga avvenuta la sera del 28 luglio 2013 sulla A16 di Avellino e costata la vita a 40 persone finite fuori strada a bordo di un pullman, a causa, a detta dell'accusa, per le condizioni del cavalcavia, il sostituto procuratore generale di Napoli, Stefania Buda, nei giorni scorsi ne ha chiesto la condanna a 10 anni.

Stessa pena richiesta per altri imputati come Riccardo Mollo, Massimo Fornaci, Marco Perna, Michele Maietta e Antonio Sorrentino. Per Nicola Spadavecchia, Gianluca De Franceschi, invece il pg, ha chiesto la conferma della condanna di primo grado, che li ha visti condannati a 6 anni di reclusione. Mentre per Paolo Berti e Gianni Marrone chiesta la conferma ai 5 anni e 6 mesi di reclusione, per Michele Renzi e Bruno Gerardi condannati a 5 anni di reclusione.

Castellucci oltre a questa inchiesta e l'indagine sul crollo di ponte Morandi è indagato anche per le indagini connesse alla tragedia del viadotto Polcevera sui falsi report, le gallerie e i pannelli fonoassorbenti.


La prossima udienza del processo per la tragedia dell'Acqualonga è fissata per il 18 maggio presso il tribunale di Napoli.

GENOVA - Paura questo pomeriggio nel centro storico di Genova, dove del fumo denso, pochi prima delle 16, si è cominciato a scorgere in zona Maddalena. La nube fuoriusciva da un appartamento posto all'ultimo piano di una palazzina all'angolo con vico Lavagna, civico 26. A bruciare, in tutto, tre appartamenti: il primo all'ultimo piano, da dove sembrerebbe aver preso fuoco parte del tetto, gli altri due, sotto (penultimo e terzultimo). Prima il fumo poi le fiamme, divampate improvvisamente.

I vigili del fuoco, ben quattro squadre, sono arrivati sul posto dopo aver ricevuto le prime telefonate. Il palazzo era circondato da ponteggi, proprio perché il civico era sottoposto a lavori di ristrutturazione. Non si registrano feriti o intossicati, nelle operazioni si sono tratti in salvo due gattini, mentre i condomini avevano già spontaneamente evacuato il palazzo, percependo fin da subito che la situazione potesse essere pericolosa.

Sono sei in tutto gli appartamenti evacuati: almeno per questa sera, i residenti del civico 26, non rientreranno nelle loro case. Si tratta di 15 persone in totale, 13 sistemati in autonomia (di cui 3 minori), e altri 2 che faranno sapere al Comune se avranno bisogno di una sistemazione.

Presenti anche gli agenti della polizia locale: la strada è stata chiusa al transito per molte ore, oltre a essere stato transennato un perimetro che da via Garibaldi arrivava fino in fondo alla Maddalena per evitare che le persone si avvicinassero troppo. Sul posto anche i carabinieri a cui spetteranno le indagini per capire la dinamica.

L'appartamento che ha preso fuoco, di proprietà del comico Marcello Cesena, era affittato all'attore di Latina Aleph Gianluca Viola, che ha interpretato Teo in 'Suburra la serie'. Aleph Gianluca Viola vive al quinto piano del civico 26 insieme alla moglie Deniz Özdoğan, attrice, e ai due figli. Il palazzo è assicurato contro gli incendi.

GENOVA - Una condanna a nove mesi per Roberto Travi, ex capo officina di Rapallo di Atp (società del trasporto locale adesso confluita in Amt).

La vicenda riguarda la morte di Marisa Enrica Loschi, 58 anni, avvenuta dopo due anni di coma per una caduta mentre era a bordo di una corriera a Sori nel 2017. Per uno scossone la donna aveva perso l'equilibrio finendo su una portiera del mezzo pubblico che si era aperta facendola cadere fuori e sbattere la testa.

Loschi era finita in ospedale dove era morta nel 2019. Il giudice ha assolto il dirigente responsabile della sicurezza e responsabile di Atp, Roberto Davide Emilio Rolandelli e l'autista Stefano Cuciti. Il pubblico ministero Federico Manotti aveva contestato carenze nella manutenzione e nei controlli sulla sicurezza della portiera e, in generale, su tutta la corriera. Per questo aveva chiesto la condanna per tutti e tre per un totale di nove anni.

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GENOVA - "Riteniamo piuttosto che le cause di quanto tragicamente occorso siano da rintracciarsi nel vizio progettuale originario di una struttura complessa e inconsueta..". Torna in aula il processo per il crollo di Ponte Morandi, rinviato di una settimana dopo che uno degli avvocati difensori di due imputati di Spea era stato contagiato dal covid.

Il primo teste nella tensostruttura del palazzo di giustizia di Genova è l'architetto Chiara Murano, del reparto commerciale di Cesi, il Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano, società di ingegneristica che nel febbraio del 2015 era stata incaricata di controllare i movimenti del ponte Morandi.

Cesi entra in gioco nella notte tra il 14 e il 15 agosto, a poche ore dal crollo del viadotto che attraversa il Polcevera, quando Autostrade per l'Italia sembra avere, tra le prime preoccupazioni, quella di difendersi dalle prevedibili e inevitabili accuse di cattiva manutenzione. Proprio per questo già il 14 agosto, nel pomeriggio, aveva richiesto a Cesi tutte le copie delle relazioni e dei rapporti stilati dalla società.

Al centro della vicenda c'è proprio la mail inviata da Murano a Enrico Valeri, direttore gestione rete di Autostrade per l'Italia, quella sera.

Il file in formato pdf che contiene i rapporti effettuati nel 2015 è infatti accompagnato da un articolato messaggio, una nota, dove si manleva di fatto Aspi dalle responsabilità sul disastro, ricondotte a "vizi del progetto originario".

Un trafiletto che Murano dice di aver copiato e incollato, sotto richiesta del suo superiore, l'ingegnere navale savonese Domenica Andreis, da una mail inviata da un altro ingegnere poco prima. "Le parole che descrivono il Morandi come un progetto complesso, un tipo di struttura che non rispondeva ai canoni dell'ingegneria classica, che sottolineavano che c'erano solo tre ponti così al mondo, era un copia e incolla".

"Dal nostro punto di vista... le attività di gestione e sorveglianza del ponte sono state adeguate e svolte con la dovuta diligenza"

si legge nel messaggio di posta elettronica inviata poco dopo le 22 da Murano a Valeri.

Una affermazione che sarebbe potuta essere vera, se solo Aspi avesse messo in atto i consigli risultati dal lavoro di Cesi, ovvero l'installazione di un sistema di monitoraggio dinamico e il ravvicinamento dei controlli, che da biennali sarebbero dovuti diventare annuali.

"Forse la cosa migliore sarebbe stata chiudere tutte le comunicazioni con il concessionario, lo abbiamo trattato come un cliente normale. I tempi erano stretti, non lo rifarei", conclude Murano.

Lo stesso ingegnere Domenico Andreis, aveva rivelato nella scorsa udienza anche di una drammatica riunione svolta dal gotha di Aspi e Spea il 15 agosto del 2018, il giorno dopo la tragedia, negli uffici del primo tronco di Genova nei pressi del casello di Genova Ovest. A quel faccia a faccia partecipò anche Murano.

"Erano presenti Castellucci, Berti, Donferri e Enrico Valeri, anche altri che non ricordo - spiega Murano, licenziato da Cesi poco dopo il crollo del ponte Morandi -. Ci furono più riunioni, nella prima Autostrade voleva riprendere i contenuti del rapporto tecnico, sembrava che non ricordasse quello che era contenuto tre le indicazioni per il miglioramento dei sistemi".

"Dopo ci fu anche un incontro con i tecnici di Spea", spiega Murano, incontro che sarebbe stato richiesto direttamente dal numero uno di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci. "Autostrade voleva approfondire la corrispondenza tra il modello fisico del ponte, che era nell'archivio di Ismes e risaliva agli anni '60, con quello fatto nel 2015 per capire al meglio dove posizionare i sistemi di monitoraggio temporanei fatti da Cesi".