Cronaca

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All'origine ci sarebbero degli 'sgarri' per mancati pagamento e furti
1 minuto e 48 secondi di lettura
di Annissa Defilippi
La polizia è intervenuta in via del Campo
Un litigio per un affitto non pagato e un furto tra coinquilini si è trasformato in un brutale tentato omicidio nel cuore di via del Campo. Questa mattina, la gip Elisa Campagna ha convalidato il fermo di un 20enne algerino - Ouziala Nadir - che lunedì sera ha aggredito un connazionale di 29 anni, colpendolo due volte al collo con un cutter davanti agli occhi atterriti dei passanti

L'ammissione di responsabilità

L’aggressore ha ammesso le sue responsabilità: "Non sono dispiaciuto, se l’è meritato". Il dramma si è consumato in pochi istanti. Intorno alle 20 di lunedì, il 20enne incrocia la vittima in via del Campo, nel centro storico genovese. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, i due condividevano un appartamento in via Bologna, nel quartiere di San Teodoro. Il 29enne, che per mesi aveva pagato regolarmente i 150 euro di affitto per una stanza, avrebbe improvvisamente lasciato l’abitazione senza preavviso, portando con sé il cellulare dell’aggressore e altri oggetti personali dei coinquilini. 

Uno 'sgarro' punito con un accoltellamento 

Armato di un cutter, il giovane si scaglia contro il connazionale e sferra due fendenti al collo. La vittima, colpita in pieno giorno davanti a numerosi testimoni, perde litri di sangue e crolla a terra. L’intervento rapido dei militi della Croce Verde genovese e dei medici del 118 gli salva la vita: trasportato in codice rosso all’ospedale Galliera, viene operato d’urgenza nella notte. Le sue condizioni restano gravi ma stabili, con prognosi riservata. L’aggressore, dopo il gesto, si allontana con calma. Ma la fuga dura poco: grazie alle telecamere di sorveglianza, la centrale operativa della polizia ne segue i movimenti in tempo reale. Un’ora dopo, il 20enne viene fermato in piazza Vittorio Veneto, a Sampierdarena, con il cutter ancora insanguinato in tasca.

Davanti alla gip, non mostra pentimento, confermando il movente legato al furto e all’abbandono dell’appartamento. 
La giudice Campagna, valutate le prove schiaccianti – dai filmati alle testimonianze, fino all’arma del delitto – ha disposto la custodia cautelare in carcere, in attesa del processo. 

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