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Lo Spezia ha perso l'imbattibilità interna per "colpa" del grande ex Vincenzo Italiano, che ha vinto al Picco 2-1 con la Fiorentina. Le Aquile segnano così la peggior partenza in Serie A dei tre campionati fin qui disputati, a 9 punti in classifica in una zona che inizia a diventare piuttosto pericolosa.

Una sconfitta come quella di ieri lascia sempre tanti strascichi e tanto amaro in bocca, tra l'altro già percepibile al termine dei 90 minuti di gara, ma a mente fredda, ogni analisi riportata è sicuramente più lucida e precisa.

La situazione è piuttosto paradossale perché questa squadra scende in campo sempre con le idee chiare e lo ha dimostrato in quasi tutte le partite, compresa quella di ieri contro i Gigliati, dove le Aquile non meritavano assolutamente di perdere la gara. La notazione più assurda è che quasi tutti i giocatori scesi in campo ieri si sono guadagnati la sufficienza: così siamo a parlare di uno Spezia in crescita, ma con una posizione di classifica allarmante.

Comparare lo Spezia di un anno fa con quello attuale probabilmente non serve a nulla, ma analizzando le prestazioni della squadra di Thiago Motta sembra assolutamente incredibile che quest'anno i bianchi abbiano addirittura 2 punti in meno.

Sicuramente, rispetto alla stagione precedente, manca tantissimo il fattore fortuna, con la squadra bianca troppo spesso non aiutata dagli episodi, con tantissimi infortuni in più e punita praticamente sempre alla prima occasione dagli avversari.

Manca però indiscutibilmente anche qualcos'altro, ossia l'esperienza di un collettivo troppo giovane e davvero troppo umorale, che vive di momenti e troppo spesso va a sprazzi, come se si staccasse e riattaccasse la spina di continuo.

La colpa di ciò può essere attribuita in parte anche a Gotti, ma pare veramente inappropriato puntare il dito su un allenatore che probabilmente è l'ultimo dei responsabili in questo caso. D'altronde, se la squadra, come già detto in precedenza, gira ma manca di qualità nei titolari e nelle riserve, l'allenatore non può fare miracoli.

Chi ha la possibilità di intervenire, anche grazie ad un campionato anomalo che vedrà una sosta lunga due mesi, è la società, chiamata a rinforzare una rosa che pecca davvero troppo in molte zone del campo.

Necessario ripartire già dalla prossima trasferta, seppur proibitiva, a San Siro contro il Milan campione d'Italia in carica, in una partita che dovrà per forza di cose segnare un punto di svolta per questo Spezia che, ora più che mai, necessita di supporto e sostegno da parte dei suoi tifosi, linfa vitale per risollevarsi dalle difficoltà.

 

 

LA SPEZIA - Intervenuto ai microfoni nel post Spezia - Fiorentina, il portiere delle Aquile ha analizzato la prestazione e la sconfitta della propria squadra, rimanendo piuttosto positivo sul futuro.

Le sue parole sulla prestazione della squadra:

"Dispiace aver incassato il gol decisivo allo scadere, al termine di una prestazione senza dubbio positiva, in cui abbiamo giocato alla pari con la Fiorentina senza però uscire dal campo con dei punti"

Sul suo inserimento nell'11 di Gotti

"Abbiamo costruito tanto gioco, creato tante occasioni di gol, devo fare i complimenti a Terraciano perché oggi ha parato davvero tutto. Quando si gioca con continuità tutto va nel migliore dei modi, qua mi trovo molto bene, sia col mister che con i compagni".

Sulla lotta salvezza e su una classifica non troppo serena:

"É una sconfitta difficile da digerire, che fa male per come è arrivata, ma comunque l'umore della squadra già domani dovrà risollevarsi. Stiamo lavorando bene, sul campo giochiamo bene, dobbiamo solo passare questo momento in cui ci sta girando male. Forse è mancata un po' di esperienza e su questo dobbiamo lavorare con serenità. Giocando così avremo tante possibilità di salvarci".

Tre partite, nello spazio di una settimana, per rimanere aggrappati al treno salvezza in vista della lunga sosta per il Mondiale in Qatar e nella speranza di poter contare su una svolta decisiva sul fronte societario e nel conseguente e profondo mercato di rafforzamento a gennaio.

E' l'obiettivo della Sampdoria nelle tre sfide, di cui due tra le mura amiche del "Ferraris", che l'attendono sino al 12 di novembre: domenica prossima alle 15 a Marassi contro la Fiorentina, mercoledì 9 novembre alle 20,45 a Torino contro i granata, sabato 12 alle ore 18 di nuovo in casa con il Lecce.

Peraltro, gli ultimi due impegni sono molto, troppo ravvicinati e ci sarebbe di che lamentarsi. 

Dopo ci sarà la pausa e la ripresa il 4 gennaio del 2023 alle 12,30 a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Nel mezzo il ritiro di due settimane in Turchia, dove i blucerchiati disputeranno anche un paio di amichevoli da definire.

Durante la presentazione ufficiale, Stankovic aveva dichiarato di volersi tirare fuori dalla sabbie mobili prima dello stop al campionato. Quanti punti serviranno per scalare al quart'ultimo posto della graduatoria? Probabilmente sei mentre quattro rappresentano l'obiettivo minimo per non rischiare di sprofondare ulteriormente.

Si comincia domenica con la Fiorentina, reduce dalla vittoria al "Picco" contro lo Spezia, risucchiato nel vortice della bassa classifica. Mancherà Verre, squalificato. Sinora Stankovic ha alternato tutti i sistemi di gioco disponibili, tranne la difesa a tre. Vedremo quale sceglierà domenica.

Il k.o. con l'Inter a San Siro ha confermato che Gabbiadini non può più fare l'esterno e che il problema tattico è la coperta coperta, a causa di una squadra costruita male: 21 gol subìti e appena 6 realizzati, una miseria. Mancano gli equilibri.

A Stankovic il compito di trovare la soluzione più adatta per affrontare la formazione di Italiano, le cui quotazioni sono tornate in rialzo dopo un periodo di contestazione.

 

  

 

  

Lo Spezia capitola in dieci al novantesimo contro la Fiorentina su un'azione di contropiede, dopo aver sbattuto su Terracciano nel primo tempo. La perde, provandola a vincere, durante un'azione in cui aveva portato cinque calciatori in attacco.
"Una partita impostata in maniera opposta rispetto a quella che qualcuno poteva aspettarsi - dice Luca Gotti -. Abbiamo giocato con coraggio e questo ci ha probabilmente tradito in quell'episodio finale. La voglia di non farsi comandare c'è stata anche quando siamo rimasti in dieci".

Il tecnico loda in ogni caso l'applicazione della squadra. "E' stato un singolo momento, ma stavamo gestendo bene gli spazi anche 10 contro 11. Non sono preoccupato, anche se è vero che siamo una squadra che sta pagando oltre il lecito i propri errori. Come l'episodio dell'espulsione, nata forzando un intervento a centrocampo".

Un solo punto nelle ultime cinque partite tengono i liguri poco sopra la zona retrocessione. "Rivedendo le ultime partite, pensare di aver preso zero punti dopo questa prestazione e quella di Salerno, ci obbliga a riconoscere i nostri limiti nelle scelte. Però mi tengo anche tutto quello di buono che il gruppo prova a fare. Di qui in poi proveremo a limare i tanti dettagli che mancano. Non dobbiamo farci male da soli. La squadra lavora nella direzione giusta e prima o poi raccoglierà quanto è dovuto".

La buona notizia è l'intesa tra Nzola e Gyasi che migliora, così come la forma fisica di Ekdal (nella foto). "La mancanza di interdizione in mezzo è un problema che si presenta da tempo e che Bastoni compensava prima dell'infortunio. Ekdal doveva essere sostituito all'84esimo, ma una volta in dieci mi serviva la sua saggezza in campo e così l'ho tenuto. Quando sarà pronto, ci porterà proprio quelle caratteristiche che cerchiamo".