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MIAMI (USA) - Imprese italiane protagoniste Oltreoceano. Il vice ministro al ministero delle Infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi ha visitato a Miami (Usa) il cantiere del nuovo terminal crociere che sarà gestito da Msc. Nel corso della giornata Rixi ha incontrato anche i principali imprenditori italiani che operano in Florida presso la Italy-America Chamber of Commerce Southeast (Iaccse)

"Miami è il primo porto croceristico al mondo con 7 milioni di passeggeri all’anno - spiega Rixi -. Fincantieri Infrastructure, con l’ausilio delle tecnologie avanzate di Leonardo per la gestione dei bagagli, sta realizzando il terminal più grande a livello globale: 150mila mq di cui 50mila solo per il terminal capace di gestire 36mila passeggeri al giorno, 2400 posti auto, sistema di check-in con riconoscimento facciale in imbarco e sbarco,
smistamento bagagli da parcheggio a cabina e viceversa sul modello degli aeroporti. Il nostro Paese, ancora una volta, si dimostra leader mondiale sulle grandi opere”.

E intanto sul tema crociere, secondo i dati, la Liguria  si conferma leader in Italia nel settore: "Un settore in ottima salute, riconosciuto anche Oltreoceano dopo il successo di Clia cruise week e Clia innovation expo, che con quasi 200 aziende coinvolte ha anticipato i temi del Seatrade in Florida. Le previsioni per il 2024 confermano la leadership ligure del 2023, quando aveva superato gli oltre 3 milioni di passeggeri movimentati. Stando ai primi dati, abbiamo addirittura raggiunto qualche punto in percentuale in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso" ha spiegato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti.

 

 

GENOVA - "Le scuse dovevano arrivare al momento giusto e dalle persone giuste, non ci possono bastare le scuse dell'attuale amministratore delegato Roberto Tomasi, sarebbero dovute arrivare da Giovanni Castellucci che al momento del crollo era amministratore delegato e dagli azionisti". Così Egle Possetti, presidente comitato ricordo vittime Ponte Morandi, commenta le scuse ai famigliari delle 43 vittime del crollo del Morandi, arrivate durante il faccia a faccia organizzato a Terrazza Colombo da Maurizio Rossi.

Faccia a faccia Rossi-Tomasi, l'ad Autostrade: "Sul Morandi chiedo scusa"

"Per quanto riguarda il punto di vista di Tomasi noi prendiamo atto di quello che dice sul fatto che la società è cambiata, attendiamo una decina di anni per capire se realmente le autostrade nostre saranno migliori, se realmente la sicurezza sarà il primo posto di questa società perchè noi crediamo che tutto il sistema autostradale debba essere reinventato perché ci sono utili troppo elevati per queste concessionarie e speriamo che lo Stato riesca finalmente a fare dei controlli seri,costanti e non affidarsi troppo di queste società concessionarie che hanno come primo fine il realizzo di utili".

GENOVA - La Lanterna di Genova è stata scelta come faro dell'anno 2024, da Iala, International Association of marine aids to navigation and lighthouse authorities, cioè l'Associazione internazionale degli ausili marini alla navigazione e delle autorità dei fari, con sede a Parigi. "Si tratta di un importante riconoscimento per il simbolo di Genova - ha spiegato a Primocanale l'ammiraglio Piero Pellizzari, direttore marittimo della Liguria - che festeggeremo il 2 luglio a Genova, con la cerimonia di consegna del 'premio'. Il 3 luglio invece, a bordo di una nave, ci sarà un workshop che riguarderà gli ausili alla navigazione marittima, nell'ambito della giornata mondiale dedicata a questo tema. Si tratta di tutti quegli strumenti tecnologici che servono a far dialogare nave e terra, preziosi per noi operatori". 

Nata, con le sembianze attuali, nel 1528, la Lanterna rappresenta un vero e proprio simbolo della città di Genova: è alta 77 metri, la prima più alta del Mediterraneo, la seconda a livello mondiale dopo quella dell'Ile Vierge in Francia che arriva a 82,5 metri. La Lanterna raggiunge con la propria luce 50 km di distanza. 365 sono i gradini da salire per raggiungere la sua sommità, che porta a 117 metri sul livello del mare. E' stata costruita su una roccia alta 40 metri

 

 

 

 

GENOVA - "Esprimo il dolore mio personale e di tutta la società per quello che è successo e certamente non c'è una giustificazione, le scuse sono mie ma anche di tutto il personale sapendo poi le responsabilità che una società che gestisce un bene pubblico ha". Così Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, chiede scusa ai famigliari delle 43 vittime del crollo di ponte Morandi avvenuto a Genova il 14 agosto 2018 al termine di Terrazza incontra organizzato da Maurizio Rossi a Terrazza Colombo.

"Quello che mi sento di dire è che la società è cambiata profondamente e sta investendo sulla sicurezza - prosegue - capisco che qualche volta viene vissuta come traffico ma in realtà tutte le volte che noi chiudiamo non lo facciamo per il piacere di chiudere ma proprio per essere certi della sicurezza degli utenti in quello che è il sistema autostradale più trafficato d’Europa perché noi mediamente abbiamo il 65% in più di traffici rispetto a tutta l’Europa".

"Quello che chiedo è la fiducia da parte dei cittadini e certamente dei parenti delle vittime anche se mi rendo conto che è difficile per un dolore così importante".

"Quello che noi possiamo dimostrare e quello che noi garantiremo è che faremo tutte le attività e tutte le volte che sarà necessario chiudere per poter ammodernare le infrastrutture noi questo lo faremo nonostante tutte le critiche che andremo a ricevere perché è fondamentale investire in sicurezza in Liguria ma anche in tutto il Paese".

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GENOVA - "La protesta dei porti non finisce. Vogliamo il rinnovo del contratto nazionale". È questo il grido che che arriva dai lavoratori portuali in sciopero in tutta Italia. A Genova la manifestazione nazionale con oltre mille partecipanti. Una lunga mattinata iniziata prima dell'alba con il presidio ai varchi portuali per tutta la giornata di questo venerdì 5 aprile con il blocco dell’accesso ai mezzi pesanti che in diversi casi sono arrivati fino agli ingressi del porto dove sono stati costretti a tornare indietro e aspettare la fine dello sciopero. Rafforzata la presenza per tutto il giorno da parte della polizia locale. Indicazioni dello sciopero anche nei tabelloni luminosi lungo le autostrade.

Dalle 9,30 il corteo si è mosso da ponte Etiopia in direzione di Palazzo San Giorgio, sede dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale. Qui l'incontro con il commissario Piacenza. "Il commissario ha detto che si farà portavoce delle nostre istanze ma questo ovviamente non ci basta e proseguiremo fino a quando non saranno riconosciute le nostre rivendicazioni" hanno spiegato i rappresentanti dei lavoratori dopo l'incontro. La manifestazione di Genova arriva dopo tre giorni di sciopero nazionale. Sotto la Lanterna, oltre alle delegazioni portuali liguri, anche le rappresentanze arrivate da altri porti nazionali come Napoli, Salerno, Ravenna e altri con vicinanza arrivata anche dai colleghi del Canada. 

Durante la manifestazione slogan, fumogeni e striscioni. In testa al corteo lo striscione Portuali Genova e quello dello Compagnia Unica. Disagi al traffico il traffico genovese durante il passaggio dei lavoratori in sciopero. "Adesione allo sciopero arrivata a toccare punte del 97%" spiegano i sindacati. Non il contratto nazionale al centro della manifestazione, anche la questione dell'inquadramento dei lavoratori, la necessità di un ricambio generazione, il riconoscimento del lavoro usurante e poi l'attenzione massima sul tema sicurezza sui luoghi di lavoro. Dall'autorità portuale l'impegno di portare le richieste alle associazioni di categoria nel tentativo di torvare una mediazione che soddisfi tutte le parti. Altrimenti, ribadiscono i lavoratori, la lotta andrà avanti con nuove proteste in piazza.

I motivi dello sciopero sono diversi. "La principale è la componente economica con l'ultimo adeguamento di 110 euro firmato nel febbraio 2021 - spiega Maurizio Diamante, segretario nazionale Fit Cisl  -. Il 10% di questi sarebbe dovuto andare a finire in un fondo destinato all'incentivo all'esodo non ancora partito. C'è poi stato un decreto che prevedeva per i lavoratori dell'autorità portuale che l'1% di tasse sulle merci, nelle fase di accumulo, venisse messo dall'autorità portuale, ma trattandosi di soldi pubblici non è mai arrivato l'ok. Poi c'è anche la questione legata ai dipendenti della stessa autorità di sistema portuale che si trovano in un ibrido tra pubblico e privato, serve una soluzione chiara anche per loro. Oltre alla parte economica c'è anche l'aspetto legato al lavoro usurante e alla sicurezza sul lavoro anche in ambito portuale. In questo senso pochi giorni fa è stato avviato un tavolo con il ministero dei Trasporti per affrontare la problematica " spiega Diamante. 

“Vogliamo che si riapra la trattativa in maniera concreta, siamo ancora lontani sia sulla parte economica che su alcune parti normative del contratto. Siamo qui per lanciare un messaggio al governo perché i portuali vogliono far sentire la propria voce rispetto a una possibilità di riforma su cui siamo dubbiosi. E poi bisogna far sì che questa categoria sia riconosciuto come usurante e possa partire il decreto di accompagnamento all’esodo anticipato dei portuali” spiega Amedeo D’Alessio, segretario nazionale Filt Cgil.

Alla manifestazione di Genova anche Giuliano Galluccio, segretario nazionale Uiltrasporri: "Bisogna recuperare il potere d'acquisto dei lavoratori dei porti che sono un pezzo fondamentale dell'economia del mare. Genova riveste un'importanza fondamentale come scalo in Italia e siamo voluti partire da qui per dimostrare a tutto il mondo portuale italiano che siamo forti e pronti a fermarci ancora qualora fosse necessario e a organizzare altre manifestazioni in tutta Italia".