Cronaca

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Secondo l'accusa nei verbali parlavano di atti di autolesionismo o di resistenza per giustificare le botte
1 minuto e 19 secondi di lettura
di Redazione

Il giudice per le indagini preliminari Andrea Morando ha disposto, su richiesta della pm Sabrina Monteverde, un incidente probatorio per sentire come testimoni i tre cittadini stranieri minacciati e picchiati da alcuni dei 15 agenti del reparto sicurezza urbana della polizia locale indagati per falso, lesioni aggravate. Secondo l'accusa nei verbali parlavano di atti di autolesionismo o di resistenza per giustificare le botte.

La necessità di 'anticipare' la prova 

Essendo le vittime tutti stranieri irregolari, il rischio è che diventino irreperibili e quindi non possano più essere chiamati a testimoniare in un futuro processo. Da qui la necessità di "anticipare la prova" attraverso l'incidente probatorio, dove i tre testimoni, pur indagati in procedimento connesso, non potranno avvalersi della facoltà di non rispondere ma saranno assistiti dai loro avvocati. L'udienza è stata fissata il 7 luglio.

Presunti furti durante alcuni sgomberi

Ai presunti pestaggi e ai falsi verbali si aggiungono i presunti furti durante alcuni sgomberi (per questo ad alcuni agenti è contestato il reato di peculato) ma soprattutto emerge un sistema che secondo l'accusa prevedeva un "uso spregiudicato della violenza" e continue minacce "nei confronti di soggetti ai margini della società, non in grado di difendersi al cospetto di uomini in divisa, forti del fatto che la loro parola di pubblici ufficiali non potrebbe mai essere messa in discussione". I 15 agenti indagati (difesi dagli avvocati Maurizio e Andrea Tonnarelli, Igor Dante e Sabrina Franzone) nel frattempo sono stati trasferiti a incarichi non operativi.

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