1 milione e 222 mila visualizzazioni sui social di Primocanale, 500 mila solo per un reel sul terrazzo di un residente di San Teodoro, mentre con un panno mostra l'inquinamento, secondo lui prevalentemente dal fumo delle navi. Sono gli utenti ad aver sancito quanto il tema dei fumi del porto sia caro. E nel sondaggio di Primocanale Tecnè se ne trova ulteriore conferma, con il 62 per cento degli intervistati che pensa che inquinino. Se ne è parlato a Primocanale nel dibattito su continuità territoriale, fumi in porto, concessioni e nuovo presidente del porto, con Maurizio Rossi della XVII legislatura, il vice ministro dei Trasporti Edoardo Rixi e Lorenzo Basso, vice presidente della Commissione Trasporti del Senato.

Rossi al mondo portuale: "Basta con l'atteggiamento degli struzzi"
"Porto e città - introduce Rossi - nasce nel 2015 come titolo di una trasmissione, noi siamo due nazioni confinanti, separate dalla cinta doganale del porto di Genova, però quello che avviene in porto arriva dentro la città, noi non siamo Gioia Tauro, non abbiamo dietro una landa desolata e il porto deve rispettare la città, come la città deve rispettare l’enorme quantità di lavoro che porta il porto di Genova. Ultimamente diciamo che ha preso il sopravvento molto forte il porto sulla città. I cittadini non sono più stati ascoltati, questo io lo dico al mondo portuale: attenzione perché questi dati dicono che i cittadini, anche se sono silenti, si lamentano, i dati dei social dimostrano che il tema è più che vivo, quindi evitiamo di fare gli struzzi, pensando di non parlarne del tema, il tema va affrontato, bisogna parlarne proprio per il bene del rapporto tra porto e città".
Rixi: "Entro il 2025 elettrificazione banchine, ma non basta"
"Sul sondaggio - spiega Rixi - avrei detto anch’io che le navi inquinano, come gli automobili e gli aerei, quindi il tema è quanto inquinano e se il porto di Genova inquina più o meno degli altri porti e quanto contribuisce all’inquinamento a Genova. Non è vero che non c’è stato un dialogo, la centralina di via Bari ad esempio è stata messa dalle amministrazioni, e poi la Guardia Costiera ha fatto 800 controlli nei traghetti e cinque sono stati sequestrati, anche se sono stati poi restituiti all’armatore. Bisogna dire le cose come stanno per non terrorizzare le persone perché quando ho visto che a rischio di cancro ci sono 40.000 genovesi a causa del porto... non è proprio così, riportiamo le cose come sono bisogna. Intanto bisogna diminuire le emissioni: nel 2018 ho firmato un'intesa con 50 armatori per anticipare il provvedimento del primo maggio che obbliga gasolio con tenore di zolfo inferiore allo 0,1%. Entro la fine del 2025 dovremmo aver fatto l’elettrificazione delle banchine, ma il problema vero è quello del collegamento delle navi e avere le navi in grado di collegarsi, e cosa serve per questo: intanto navi che siano progettate per essere attaccate alle banchine e poi abbiamo puntato sui carburanti a basso impatto ambientale perché li possono usare tutti da subito. Noi stiamo investendo sulle elettrificazione, sui nuovi carburanti e dall’altra ci concentriamo sugli incentivi al rinnovo delle flotte".
Basso: "Grazie a segnalazioni dei comitati e dibattito, la situazione è migliorata"
"Ben venga dire che il porto deve potersi sviluppare, che devono esserci investimenti e sicurezza, che in questo porto i controlli vengono fatti. Bisogna dire che la Capitaneria ha fatto un bel bel lavoro e nell’ultimo anno sotto i commissari, c’è stata anche un’accelerazione da parte dell’Autorità di sistema portuale, ma molto merito è di questa rete di cittadini, perché da quando si sono mossi per fare rilievi, la loro azione è molto forte nel segnalare e c'è un meccanismo, infatti loro sono i primi a riconoscere che si sono sentiti con le autorità e da quando loro hanno fatto pervenire ogni singola segnalazione di fumata nera, così come da quando in questi giorni è nato questo dibattito, loro riportano che sono diminuite le fumate quindi c'è più attenzione. Non diciamo che per avere sviluppo bisogna lasciare l’inquinamento, perché ci sono porti che si sviluppano con trasparenza, regole e investimenti, perché quando gli investimenti sono certi e le regole anche, c'è sviluppo".
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