Porto e trasporti

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A Primocanale il dibattito Porto e città, su continuità, fumi del porto ed elettrificazione, concessioni e decreto infrastrutture
1 minuto e 36 secondi di lettura
di Elisabetta Biancalani

 

"Molte concessioni del porto di Genova sono a rischio": parole del vice ministro dei Trasporti Edoardo Rixi a Primocanale, nell'ambito di Porto e città, insieme a Maurizio Rossi, senatore nella XVII legislatura e Lorenzo Basso, vice presidente della Commissione Trasporti del Senato, trasmissione che ha affrontato le  vicende relative alle concessioni dopo il caso Spinelli e alla vigilia del varo del decreto Infrastrutture "che non si applica a Spinelli, ma tutti gli altri casi ha detto legislatore". Si è parlato anche  di continuità territoriale, fumi del porto ed elettrificazione, nuovo comitato di gestione e nuovo presidente. 

Un tavolo con tre uomini e una donna intorno Il dibattito di Primocanale con Rixi, Rossi e Basso

"Varie concessioni in porto a Genova sono a rischio"

"Purtroppo, nel porto di Genova per tanti anni sono stati fatti strumenti talmente rigidi che abbiamo varie concessioni, che hanno dei problemi oggettivamente, concessioni che sono in aree che dovrebbero essere destinate a viabilità e sono diventate industriali, ci sono aree contenitori che sono diventare ro-ro (per i rotabili), aree destinate a contenitori che sono diventate ro-ro, ma perché il mondo cambia". "Ad esempio parte di Stazioni Marittime non potrebbero accogliere navi?" chiede Rossi "Sì" oppure dove attraccano le navi di Grimaldi che non potrebbero attaccare per un’altra destinazione" incalza Rossi. Ma il problema vero è che c’è un documento che ha fatto legislatore di Governi precedenti (che poi rinnegano) dove ci sono dei documenti di programmazione economica del Porto che hanno previamente previsto gli adeguamenti e quindi non si può non tenere conto agli adeguamenti, perché il piano regolatore è del 2001, quando esistevano neanche navi che ora non sono neanche più in circolazione. Come fare? "All'interno del diritto nazionale. Se si riesce a normalizzare la situazione bene, cioè dove non arriva la politica arrivano altre istituzioni dello Stato. Noi stiamo già scrivendo il nuovo piano regolatore portuale che prevederà cose diverse rispetto al passato anche perchè cambia la conformazione del porto con la nuova diga".