Porto e trasporti

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Porto e città devono convivere e rispettarsi
2 minuti e 14 secondi di lettura
di Maurizio Rossi*

"Non si deve confondere difendere la qualità dell'aria per i cittadini col dire che chi la difende è contro il porto”, questa è la mia posizione che ho affrontato negli anni: il rapporto tra "porto e città" e la necessità di un reciproco rispetto che a mio giudizio oggi era saltato a vantaggio solo del porto.

Dopo il sondaggio di Primocanale fatto da Tecné dal quale risulta chiaro che i cittadini per il 62% ritengono che il porto inquini, si sono scatenate molte posizioni spesso anche dovute al periodo di campagna elettorale. Ed è giusto che durante le campagne elettorali ci siano dibattiti sui temi forti della città ma non vanno semplificate o strumentalizzate le posizioni solo a fini elettorali, anzi, vanno approfondite proprio nell’interesse dei cittadini. Il dibattito che ho aperto sono felice che stia tirando fuori risposte specie sul futuro anche se a oggi le problematiche ci sono e sono sotto gli occhi di tutti.

Il problema primario sono i traghetti che sono vecchi, con società in perdita che non sono in grado di rinnovare le flotte. Ci sono anche grossi problemi a elettrificare le banchine per le navi crociere che hanno bisogno di potenze enormi. Sicuramente già nel loro caso il passaggio a fuel con bassa emissione è un buon passo avanti. Ma resta tutto il mondo traghetti che peraltro ha addirittura navi che anche se ci fosse l’elettrificazione non sono attrezzate per l’allaccio a terra. Ora il dibattito è aperto e finalmente se ne parla in modo concreto, noi chiederemo e controlleremo i crono programmi quando verranno presentati e seguiremo l'evolversi dei lavori che peraltro vedranno occuparsene il nuovo Presidente del Porto Paroli (che ha già toccato il tema proprio nell'audizione in Senato) e il nuovo ammiraglio della Capitaneria di Porto.

Il porto deve comprendere che deve vivere in sintonia con la città: i problemi di traffico enormi e i fumi stanno rompendo questo equilibrio. Noi cerchiamo di far dialogare riportando al centro il rapporto e come ho detto nel mio intervento "il Porto non può e non deve pensare di essere diventato il padrone di Genova, perché allora noi tutti altri cittadini che non abbiamo business in porto e lavoro in porto, vuol dire che dobbiamo andarcene via? Questa non è Gioia Tauro, dietro non c'è una landa desolata, c'è una città del '500 e gente che ci abita, l'equilibrio è fondamentale se no scoppia il casino e noi abbiamo tirato fuori il tema perché difendiamo i cittadini". 

*Maurizio Rossi, senatore della XVII legislatura e membro della Commissione Trasporti del Senato

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