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GENOVA - Se il buongiorno si vede dal mattino la 74esima edizione del Festival di Sanremo si è aperta con il botto, con oltre il 60% di share. E il bello, potrebbe dire qualcuno, deve ancora venire. Perché tra le novità di quest'anno c'è anche la protesta dei trattori e della mucca Ercolina 2 nella città dei fiori, per manifestare contro le politiche dell'Unione europea.

Il presidente della Liguria Giovanni Toti plaude ad Amadeus per il successo degli ultimi tre giorni di festa e musica e poi sottolinea: "Mi permetto di sottolineare che gli agricoltori non hanno una rappresentanza sindacale unitaria. Hanno problemi diversi da regione a regione, spesso da coltivazione a coltivazione".

Sono tante, ricorda Toti, "i settori in difficoltà, le crisi come l'Ilva, la Piaggio Aerospace, tante rappresentanze che protestano, tante onlus che vorrebbero uno spazio. Ma un programma tv non può essere lo Speakers' Corner di Hyde Park. C'è stata un'ampia disponibilità da parte della Rai, se si organizzano è facile verificare le loro rivendicazioni e inserirle in scaletta".

 

 

GENOVA - Tra le prime tappe del tour di Sinistra e Verdi c'è la Liguria, con un incontro prima a Genova e poi a Savona, per parlare di rigassificatore e dire "no" alla nave Golar Tundra a Vado Ligure. Alla porta ci sono le Europee, dove SI ed Europa Verde si presenteranno con la loro lista, in un percorso definito in "crescita" da parte dei due leader Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.

All'attacco del governo di Giorgia Meloni, Bonelli e Fratoianni commentano la protesta dei trattori, partita in Europa e arrivata anche in Italia. Gli agricoltori erano pronti a solcare il palco dell'Ariston ma sono stati bloccati dagli organizzatori del Festival di Sanremo. Questa sera infatti, a leggere una lettera con le istanze dei lavoratori, sarà lo stesso conduttore e direttore artistico Amadeus.

"Colgo l'occasione per dire che il ministro Lollobrigida dovrebbe rassegnare le dimissioni perché ha dimostrato di essere inadeguato a svolgere questa funzione, non riceve gli agricoltori e fugge da loro - commenta il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli -. Loro pongono un tema importante che riguarda la concorrenza sleale, ovvero la grande distribuzione che mette sul mercato prodotti a basso costo o sottocosto di produzione mentre la crisi climatica determina danni ingentissimi. Nel 2022 abbiamo avuto sei miliardi di euro di danni e questa destra dà la colpa alla transizione ecologica, stanno fuori dal mondo ed è inaccettabile la loro posizione".

Non le manda a dire nemmeno il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni che difende le energie rinnovabili, definendole un contributo all'economia della filiera agricola. "Il mondo dell'agricoltura ha problemi legati al reddito: si produce e quello che si produce si vende a un costo inferiore rispetto a quello di produzione. Questo accade perché sono strangolati dalle multinazionali a monte dalla grande distribuzione organizzata a valle. La Pac (Politica Agricola Comune) è sbagliata perché dà l'80% delle risorse al 20% delle aziende, ma quelle grandi, che penalizzano i piccoli agricoltori" spiega il segretario nazionale di Sinistra Italia Nicola Fratoianni.

Sullo sfondo non solo le Europee ma anche le Regionali 2025, dove l'alleanza Verdi Sinistra punta al confronto con i partiti di centrosinistra per un'alleanza allargata. "Prima delle persone bisogna costruire un'alternativa alla destra basata sui programmi, e non può non essere quella all'opposto di Toti - attacca Bonelli -. Vogliamo costruirla per ridare le spiagge ai cittadini liguri, rilanciare il lavoro, far capire che la transizione è amica degli italiani e contribuisce a costruire un Paese migliore".

Insomma, mano tesa a Partito democratico, Movimento Cinque Stelle e, perché no, anche ai partiti più di centro. E forse, è proprio ai partiti di minoranza (nazionali) che arriva la stoccata da parte di Nicola Fratoianni: "Noi siamo i più coerenti, non solo per le nostre idee che non mutano, ma per l'intenzione e la convinzione che si debba lavorare a una coalizione stabile e larga per battere la destra".

RAPALLO - Il comune di Rapallo va al voto ma i tasselli dei candidati non sono ancora completi, manca infatti quello (o quelli), del centrodestra, per il dopo Bagnasco. Sarà lo stesso primo cittadino uscente, nonché coordinatore regionale di Forza Italia, a dettare tempi e nomi di chi dovrebbe ricalcare le sue orme. Al momento, sono tre i candidati ufficiali, tutti con un unico denominatore: l'orgoglio di difendere il proprio "civismo".

Tra loro, c'è una vecchia conoscenza, Armando Ezio Capurro, candidato indipendente con la sua lista civica, già sindaco di Rapallo dal 17 luglio 2004 al 15 novembre 2006. Capurro è stato anche consigliere comunale e consigliere regionale. "Vedendo quello che è successo negli ultimi dieci anni a Rapallo sento il bisogno con un gruppo importante di amici di tornare in Comune e di mettere a posto i pezzi, basti pensare alla soletta del fiume, ci vorrebbero sei mesi e invece qui sono passati sei anni" ha dichiarato a Primocanale Armando Ezio Capurro. Senza padroni, anche se vuole bene ai partiti, Capurro non si definisce né di destra né di sinistra.

Sono tre i punti del programma di Capurro. La prima idea è quella di creare strutture per i giovani. "Vogliamo comprare il collegio degli Emiliani per un centro sportivo didattico per sale studio e wi-fi con un centro moderno per i giovani" spiega il candidato. Tra le altre proposte l'iniziativa di far nascere un centro congressi al golf, con la richiesta di vendita alla Regione di circa 8 milioni di euro. Si tratterebbe di un centro congressi da mille posti che Capurro vorrebbe pagare facendo un hotel a 5 stelle. "Per gli anziani, over 75, ho l'intenzione di far nascere un'assistenza domiciliare medica con la quale si assumeranno due medici per visite a casa. A questo si aggiungerebbe la figura di un addetto alla burocrazia per le persone più anziane" ha aggiunto Capurro.

Da Capurro ad Andrea Carannante, candidato delle liste Libera Rapallo e Unione Popolare, sempre nel segno del civismo. "Ho scelto di candidarmi attraverso le battaglie portate avanti e non con i partiti. Tra queste il tunnel della Val Fontanabuona, di cui voglio denunciare la gestione del progetto scempio voluto da Autostrade, che porterebbe alla devastazione di Rapallo - commenta il candidato sindaco Andrea Carannante -. Non ci sono gare d'appalto e assisteremmo alla devastazione senza ritorno per quanto riguarda il traffico e il commercio. Verrebbero tagliati 27 mila alberi".

Ci sono altri temi del programma elettorale su cui Carannante vuole lavorare: dalla ludoteca in città al decoro urbano, passando per la pulizia della città e l'illuminazione. "Credo sia fondamentale mettere a posto una serie di questioni che sembrano poco importanti ma non lo sono. Pensiamo solo che per terminare il lavoro e il cantiere del San Francesco si stanno impiegando sei anni".

Il terzo candidato, al momento, è il più politico di tutti: si tratta di Francesco Angiolani, candidato civico ma sostenuto dall'area progressista del Partito democratico e del Movimento Cinque Stelle. Prove di alleanza in vista delle Regionali 2025? "È stata una prova di maturità dei partiti che hanno scelto una persona della società civile, lo definirei un buon test" ha commentato a Primocanale il candidato Francesco Angiolani. Impiegato amministrativo, ha da sempre vissuto a Rapallo, da 41 anni.

"La politica mi ha sempre affascinato perché credo si possa dare un contributo importante alla città, per questo stiamo lavorando con il gruppo per sviluppare il Comune sui vari aspetti che per ora sono stati lasciati indietro" ha aggiunto Angiolini. Sono dieci i punti su cui si basa il programma progressista, che si apre però alla cittadinanza perché, spiega Angiolani, "non sono definitivi ma chiedono alla cittadinanza di partecipare allo sviluppo di questi punti per creare un programma che possa cambiare il volto a Rapallo".

L'obiettivo del candidato del Pd e del Mov5s è di non lasciare indietro nessuno. "Vogliamo avere un occhio di riguardo verso la persona e il territorio, per sviluppare punti fondamentali per la nostra comunità e per dare un futuro alla città". Ma quello che Angiolani sa, è che il centrosinistra a Rapallo non ha mai governato. "Non sia mai che questa possa essere la prima volta", la scongiura di Angiolani. Adesso si attende il candidato del centrodestra che dovrà provare a convergere su un unico nome, anche se al momento sembrano essere due i potenziali candidati: Giorgio Costa e Mentore Campodonico.

 

GENOVA - Il presidente di Regione Giovanni Toti risponde alle domande del momento: dall'impegno della Liguria al festival di Sanremo per promuovere il turismo sul nostro territorio, ai temi economici legati a Ilva e Piaggio fino al futuro dell'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova. 

ROMA - Piove sul bagnato per i lavoratori dell'ex Ilva con il blocco, causato dalla crisi finanziaria, di un'altra linea produttiva nello stabilimento di Cornigliano, a Genova. Si tratta di un fermo che coinvolge 250 lavoratori, impossibilitati a lavorare a causa di un guasto che la ditta di manutenzione non ha proceduto a riparare perché "non pagata".

"I lavoratori sono stati messi in cassa integrazione e le linee fuori uso, determinando come conseguenza che la produzione di latta nel Paese è oggi ferma. Una situazione drammatica - spiegano i senatori del Partito democratico Lorenzo Basso e Annamaria Furlan -, determinata dai continui ritardi del Governo nell'affrontare la crisi finanziaria di Acciaierie d'Italia. Il decreto che ora è al Senato per la conversione in legge non assicura risorse adeguate per salvaguardare e rilanciare l'ex Ilva e le imprese dell'indotto".

Per questo i senatori dem erano già intervenuti diversi giorni fa nella commissione Industria del Senato, durante l'audizione del presidente di Regione Liguria e del sindaco di Genova, denunciando la mancanza di risorse. "Continueremo a lavorare affinché il Governo si impegni ad aumentare il finanziamento necessario per non affondare il principale asset della siderurgia italiana" chiosano i senatori Basso e Furlan.