
Il consiglio comunale a Genova torna a infiammarsi sulla questione di fascismo e antifascismo e della memoria di Norma Cossetto. Nella seduta di oggi il centrodestra ha presentato un ordine del giorno per chiedere alla sindaca Silvia Salis l'impegno a ripristinare la targa dedicata alla studentessa istriana uccisa dai partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani, targa posizionata nel quartiere di Oregina e divelta per l'ennesima volta dagli attivisti di Genova Antifascista. Un consiglio comunale che aveva evitato le polemiche in riferimento al 7 ottobre, data dell'annivarsario dell'attacco di Hamas a Israele con un documento letto in aula che ricordava le vittime sia le vittime israeliane che palestinesi.
Poi al momento di trattare l'argomento della targa dedicata a Norma Cossetto è scoppiato il caos tra maggioranza e minoranza. Il documento, sottoscritto da tutti i gruppi di minoranza, chiedeva alla giunta Salis anche di "prendere contatti con le autorità competenti per avviare le indagini del caso" e a "prendere le distanze da quanto accaduto". Dopo l'esposizione dell'ordine del giorno ha preso parola la consigliera di Avs Francesca Ghio che ha ricordato "per verità storica, che Norma Cossetto era iscritta al partito fascista".
La frase ha scatenato l'indignazione dei consiglieri di centrodestra. Gli stessi hanno gridato all'espulsione dell'esponente rossoverde e hanno abbandonato l'aula. "O se ne va lei o ce ne andiamo noi", ha detto la capogruppo di Noi Moderati Ilaria Cavo. Il presidente del consiglio Claudio Villa, nel tentativo di ricomporre la situazione, ha sospeso la seduta e convocato una capigruppo alla quale, però, la minoranza non ha partecipato. "Quello che ha detto Ghio è di una gravità inaudita", il commento del capogruppo di Vince Genova Pietro Piciocchi. "Non accettiamo che si riscriva la storia", ha dichiarato la capogruppo della Lega Paola Bordilli.
La seduta è poi ripresa con la sola minoranza in aula. Rinviato dal proponente Filippo Bruzzone (Lista Salis) un atteso articolo 55 sulla situazione contabile dell'azienda di trasporto pubblico Amt. Il centrodestra ha poi diramato una nota: "Abbiamo detto chiaramente al presidente che o avrebbe allontanato la consigliera e vicepresidente Ghio, o ce ne saremmo andati noi - si legge nel comunicato -. Abbiamo avuto conferma di una conduzione dell'aula di parte. Non intendiamo piu' accettare dichiarazioni violente senza che la presidenza del consiglio e la sindaca intervengano a moderare i toni e a fissare le verità della storia. Al contrario, è stata ridata la parola a Francesca Ghio che non ha smentito nulla ma ha continuato a provare a darci lezioni. Oggi si è superato il limite, per questo non abbiamo partecipato a capigruppo e lavori di aula. Ci aspettiamo una chiara presa di posizione della sindaca e del presidente del consiglio".
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IL COMMENTO
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