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Dopo un duro scontro in aula, la minoranza ha deciso di abbandonare l’aula
4 minuti e 49 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi

Diventa un caso il minuto di silenzio “improvviso” sulle vittime israeliane di Hamas, andato in scena dopo un’ora l’inizio del consiglio regionale. Prima di osservarlo il centrodestra ha chiesto una sospensione per confrontarsi: da quello che si è percepito nei corridoi, l’obiettivo era quello di scrivere a più mani il testo poi letto dal presidente del consiglio regionale Stefano Balleari. Dopo oltre mezz’ora di discussione, dove sono volate parole grosse tra i consiglieri, è terminato con l’abbandono dell’aula da parte della minoranza, che ha portato automaticamente alla chiusura anticipata della seduta.

La reazione del centrosinistra

Non si è fatta attendere la reazione del centrosinistra, con il capogruppo del Partito Democratico Armando Sanna che ha accusato Balleari di non aver rispettato la procedura, “perché di solito il minuto di silenzio viene osservato a inizio seduta”. La spiegazione, senza giri di parole, era legata all’assenza del vicepresidente Roberto Arboscello. “Ho aspettato l’arrivo del vicepresidente per rispettare il minuto di silenzio, che stamattina non mi rispondeva al telefono” ha ribattuto il presidente del consiglio regionale Stefano Balleari. "È la prima volta che il minuto di silenzio è stato inaspettato, di solito si fa sempre all’inizio - ha commentato in aula il capogruppo dem Armando Sanna -. È la prima volta che accade, dopo la vostra capogruppo di maggioranza. Mi dispiace di quello a cui abbiamo assistito. Dopo la tensione all’interno della maggioranza è stato portato in aula".

La nota della maggioranza

"Ci ha lasciati stupiti e amareggiati l'atteggiamento di alcuni consiglieri della minoranza che, uscendo dall'aula, hanno scelto di non partecipare. Un gesto che sottolinea una mancanza di rispetto nei confronti delle tante vittime, molti dei quali giovani, che hanno perso la vita in quella tragica giornata. Non si tratta di Israele o Palestina, come ha ricordato il presidente del consiglio regionale Stefano Balleari: si tratta del rispetto per la vita umana, del rifiuto della violenza e della guerra. Come si può, di fronte a una simile tragedia, scegliere di voltarsi dall'altra parte? Chi non lo comprende è complice di chi si rende protagonista della violenza" si legge nella nota congiunta dei capigruppo di maggioranza Rocco Invernizzi (FdI), Sara Foscolo (Lega), Carlo Bagnasco (Forza Italia), Matteo Campora (Vince Liguria), Giovanni Boitano (Orgoglio Liguria).

Tensione alle stelle in aula 

I toni si sono poi esasperati quando il capogruppo della lista Orlando Presidente Gianni Pastorino ha spiegato la sua mancanza presenza in aula: “Sono uscito dall’aula, quello che avete fatto, con un’imboscata, è stato un gesto vergognoso”. A queste parole è intervenuto il presidente della giunta Marco Bucci che ha chiesto a Balleari di toglierli la parola. Durissima la reazione di Pastorino, che ha ribattuto in faccia a Bucci: “Levi la parola a tuo figlio”. Un clima surriscaldato che è stato commentato anche dai consiglieri assenti. “Questa mattina non ho potuto partecipare di persona al consiglio regionale, ma seguendolo in diretta, mi ha molto colpito negativamente il clima in aula che è davvero quanto di più distante dovrebbe esserci rispetto al decoro che andrebbe garantito in una sede istituzionale. L’opposizione, per non accettare il confronto né una comune espressione di sentimenti per la fine della guerra in Medio Oriente e il cordoglio per tutti i morti di questi due anni, ha usato espressioni davvero inaccettabili - commenta il consigliere regionale di Vince Liguria-Noi Moderati Federico Bogliolo -. Parolacce e insulti che non dovrebbero mai risuonare in un consiglio regionale, oltre alla mancanza di rispetto da parte del consigliere Gianni Pastorino, della Lista Orlando, che si è rivolto al presidente Bucci dicendogli “La parola falla togliere a tuo figlio”, quando questi ha chiesto al presidente Balleari di non consentire interventi di disturbo e interruzioni. Eccessi che, auspichiamo non si ripetano, ancor più in una situazione in cui il confronto dovrebbe portare a un’unità di intenti contro le guerre e le stragi”.

Lo scontro sul minuto di silenzio 

A osservare un minuto di silenzio tutti i rappresentanti della maggioranza, mentre solo quattro consiglieri della minoranza erano in aula in quel momento. Si è trattato del capogruppo del Pd Sanna e dei consiglieri dem D’Angelo, Natale e Piccardo, che si sono alzati una volta iniziata la lettura di Balleari. Non c’erano invece in quel momento i consiglieri Baruzzo, Ioculano e Romeo perché ignari del minuto di silenzio chiamato da Balleari. “Non eravamo in aula perché non eravamo stati avvisati, è mancata comunicazione”. Non presenti in quel momento in aula, la maggior parte per protesta, i gruppi di Avs, Mov5s e Lista Orlando Presidente. A criticare il gesto dell’opposizione, il centrodestra unito, che ha ribadito il valore del minuto di silenzio. 

Il testo letto dal presidente Balleari 

Oggi, 7 ottobre, nel secondo anniversario dell’attacco terroristico di Hamas che ha causato la morte di 1200 israeliani - tra cui 800 civili  - nonché il rapimento di 251 persone, di cui 48 ancora nelle mani dei terroristi, ci uniamo in silenzio e rispetto per ricordare le vittime innocenti di questa strage, colpite da un'ondata di violenza crudele e ingiustificabile. A loro, ai loro cari, va la nostra più profonda solidarietà. Ma in questo momento di dolore, è doveroso ricordare anche il popolo palestinese, che da anni vive in condizioni drammatiche e che oggi, ancora una volta, paga il prezzo altissimo delle azioni terroristiche di Hamas, un'organizzazione che non rappresenta la pace né la dignità. Condanniamo con fermezza ogni forma di terrorismo, da qualunque parte provenga, e riaffermiamo il diritto di ogni popolo a vivere in sicurezza, libertà e giustizia. Solo riconoscendo il dolore di tutti potremo costruire un futuro di pace. Con questo spirito e in memoria delle vittime innocenti del 7 ottobre 2023, invito l'Aula ad osservare un minuto di silenzio.

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Aula consiglio regionaleL'aula del consiglio regionale della Liguria dopo l'abbandono della minoranza

 

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