Incidente ad Ansaldo Energia, i colleghi sotto l'ospedale: "Simone siamo con te"
Il bel gesto per la famiglia del 37enne che sta lottando tra la vita e la morte da martedì in rianimazione all'ospedale San Martino
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di Silvia Isola
GENOVA - Si sono dati appuntamento alle ore 9:30 davanti all'ospedale Policlinico San Martino i colleghi di Simone Bonori che lotta contro la morte nel reparto di rianimazione all'ospedale San Martino da martedì, dopo il grave incidente all'interno di Ansaldo Energia nel reparto di meccanica. Il 37enne è stato colpito dalla cancellata di protezione piegata da una delle quattro morse del tornio verticale su cui stava lavorando. La morta, il cassetto, si è staccata dalla sua sede dove era imbullonata. Si tratta di un macchinario del 1979 revisionato e certificato nel 2009.
Uno striscione, "Simone siamo tutti con te", e la voglia di stringersi attorno alla famiglia, mentre le indagini avviate dalla Procura grazie agli accertamenti degli esperti sulla sicurezza sul lavoro della Asl3 si stanno affinando e devono ora capire se le varie parti del tornio sono state sottoposte alla manutenzione come disciplinato dal manuale della macchina.
"Ansaldo Energia, come da noi più volte ribadito, è un patrimonio industriale che dobbiamo in ogni modo preservare e sviluppare", ha detto l'assessore Benvenduti
La situazione della azienda che crea centrali elettriche è nota ormai da tempo, soprattutto per le forti manifestazioni organizzate dai lavoratori dell'azienda
GENOVA - "Bisogna garantire la continuità industriale di Ansaldo Energia, caposaldo dell'industria genovese e nazionale. Sarà un dovere per il nuovo governo di centrodestra che si insedierà dopo il 25 settembre. Bisognerà procedere subito con una ricapitalizzazione tramite Cassa Depositi e Prestiti,
Le scriventi organizzazioni sindacali, sono a chiedervi un incontro urgente alla luce delle recenti e inaspettate dimissioni dell'ad e visto l'attuale e persistente incertezza sulla ricapitalizzazione
I lavoratori domani mattina andranno a stringere la mano ai negozianti che hanno abbassato la saracinesca per sostenere le loro lotta per salvare il posto di lavoro
Il giorno dopo la lotta la soddisfazione dei lavoratori radunati nel cortile, contestato il delegato Uil perché non avrebbe condiviso l'intera strategia di lotta
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GENOVA - "Nessuna vertenza sindacale legittima azioni di teppismo che danneggiano altri lavoratori e tutti i cittadini di Genova. I giusti diritti non si difendono calpestando i diritti di altri. Questo indebolisce ogni giusta rivendicazione contrapponendo
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