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GENOVA - Al termine di una lite ha accoltellato una donna con cui convive e poi è fuggito dal cortile e per fare perdere le proprie tracce si è intrufolato in un'altra abitazione dove ha aggredita un pensionato. Protagonista del movimento episodio uno straniero senegalese.

Il fatto è avvenuto nel pomeriggio in un'abitazione di via Burlando a Staglieno. La donna accoltellata è stata trasferita in ospedale in codice giallo: non è in pericolo di vita. Niente di grave per il pensionato aggredito nella sua abitazione, colpito ad un braccio con un calcio.

Le indagini per rintracciare l'uomo, che sarebbe fuggito con un suo complice, sono state avviate dai carabinieri del nucleo radiomobile.

LA SPEZIA - Ennesimo incidente sul lavoro in Liguria per questo 2021: un uomo di 52 anni è caduto dal tetto su cui stava lavorando alla Spezia. Il fatto è accaduto attorno alle ore 15 in località Le Grazie.

Sul posto sono intervenuti l'automedica D1, con medico ed infermiere a bordo, e la Pubblica Assistenza delle Grazie. Il paziente è stato trasportato in codice rosso presso la shock room dell'ospedale S. Andrea per le cure e gli accertamenti del caso.

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Massimo Ferrero è stato arrestato per reati societari e si è dimesso dalla presidenza della Sampdoria. L'ex presidente è stato arrestato dalla Guardia di Finanza, per bancarotta fraudolenta aggravata, false comunicazioni sociali e una serie di reati societari, nell'ambito di un'inchiesta della procura di Paola, in Calabria, sul crac di 4 società nel settore alberghiero, turistico e cinematografico con sede nel Cosentino. Le società erano  state dichiarate fallite anni fa. La Sampdoria al momento non è coinvolta nelle indagini (LEGGI L'ORDINANZA). 

Altre 5 persone ai domiciliari, tra cui la figlia Vanessa e il nipote Giorgio e un autista. Ferrero è stato arrestato a Milano e condotto in una caserma della Guardia di Finanza: sul passaggio a San Vittore si deve decidere, in quanto i magistrati devono decidere se accogliere o meno la sua istanza di trasferimento a Roma. Tra le tre motivazioni della custodia cautelare, reiterazione del reato, inquinamento delle prove e pericolo di fuga, potrebbe essere il terzo caso quello ad aver indotto gli investigatori a chiedere e ottenere per Ferrero una misura più rigida rispetto a quella ottenuta per gli altri quattro indagati. Sono in corso perquisizioni nell'abitazione romana dello stesso Ferrero, che si trova in piazza di Spagna, una delle zone più lussuose ed esclusive della Capitale e quindi del mondo.

DIMISSIONI - Nel primo pomeriggio il comunicato delle dimissioni arrivato dalla UC Sampdoria: "Con grande stupore si è appreso dell’odierna esecuzione di una misura cautelare di custodia in carcere a carico di Massimo Ferrero, richiesta da parte della Procura della Repubblica di Paola per vicende fallimentari relative a fatti di moltissimi anni fa e rispetto alle quali non sono di chiara ed immediata percezione le stesse esigenze cautelari alla base per l’evidente assenza di attualità, tanto più considerando che per tre delle quattro società calabre coinvolte vi era già stata allo scopo una transazione con le relative procedure già perfezionata e adempiuta. Tali vicende, in ogni caso, preme precisare che sono del tutto indipendenti tanto rispetto alla gestione e alla proprietà della Società U.C. Sampdoria quanto rispetto alle attività romane di Ferrero e legate al mondo del cinema, già oggetto di procedura avanti al Tribunale di Roma. Tuttavia Ferrero, proprio per tutelare al meglio gli interessi delle altre attività in cui opera, e in particolare isolare anche ogni pretestuosa speculazione di incidenza di un tanto rispetto all’U.C. Sampdoria e al mondo del calcio, intende formalizzare le dimissioni immediate dalle cariche sociali di cui sinora è stato titolare, mettendosi nel contempo a immediata e completa disposizione degli inquirenti, che verranno contattati dai suoi legali, gli avvocati Luca Ponti e Giuseppina Tenga, proprio per chiarire fin da subito la propria posizione ed evitare che, dalla del tutto inaspettata e presente situazione, possano derivare ulteriori pregiudizi a carico di realtà estranee, come la U.C. Sampdoria, che ne sarebbero gratuitamente danneggiate. Si confida che tutto si possa risolvere in tempi brevissimi anche considerando che il Trust adottato in funzione delle procedure romane contemplava, a garanzia, anche l’accantonamento di somme proprio a tutela delle procedure di cui alla Procura di Paola".

TRANSIZIONE - Dopo l'arresto e le dimissioni di Ferrero, la gestione è affidata al direttore operativo Alberto Bosco, in attesa della convocazione di un cda straordinario. La squadra, che si allena in vista del derby, è stata informata dal ds Daniele Faggiano.

I FATTI - Una delle società coinvolte è la 'Ellemme group Srl', azienda che secondo i magistrati si sarebbe accollata complessivamente un debito di oltre un milione e 200mila euro che diverse società del gruppo avevano verso Rai Cinema Spa, "rinunciando così ad incassare i crediti dalla stessa vantati nei confronti di Rai Cinema Spa senza richiedere alcuna controprestazione e senza pattuire interessi-corrispettivi". Una mossa che, si legge nelle carte "cagionava il dissesto della società Ellemme Group Srl'.

Tre sono i capi d'imputazione che ricostruiscono la vicenda. L'amministratore unico della 'Ellemme' risulta essere Vanessa Ferrero, ma il presidente della Sampdoria, dice la procura, è l'amministratore di fatto. Lo stesso Ferrero, sempre secondo le indagini, risulta anche essere stato nel corso degli anni amministratore unico della 'Global Media srl', presidente del Cda di 'Mediaport spa' e amministratore unico di 'Mediaport Cinemas Srl', mentre la figlia è stata anche amministratore unico della 'Ferrero Cinemas srl'.

Per quanto riguarda il primo episodio, la Ellemme si sarebbe accollata un debito complessivo di 806mila euro che la Global Media srl, Mediaport Spa e Ferrero Cinemas avevano nei confronti di Rai Cinema; nel secondo capo di imputazione, il debito che finisce sulle spalle della Ellemme è di quasi 209mila euro (contratto da Mediaport srl e Mediaport Cinema) mentre nel terzo ammonta a oltre 239mila accumulati da Mediaport Cinema e Ferrero Cinemas.

Vanessa Ferrero avrebbe sottratto oltre 740mila dalle casse della società per "procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto e recare pregiudizio ai creditori". E' quanto scrive il Gip del tribunale di Paola in uno dei capi d'imputazione nei confronti della figlia di Massimo Ferrero, posta ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta che ha portato in carcere il presidente della Sampdoria. Dal gennaio del 2011 al dicembre del 2012, si legge nell'ordinanza, "con ripetuti prelevamenti dai conti correnti bancari nella disponibilità della Ellemme Group Srl, sia in contante che a mezzo assegni, distraeva l'importo di 740.520 euro".

DOCUMENTI DISTRUTTI -  "In esecuzione di un medesimo disegno criminoso Massimo Ferrero quale amministratore di fatto della società Ellemme Group Srl dal 7 dicembre 2010 al 23 dicembre 2013" in concorso con il liquidatore della società "sottraevano/distruggevano in tutto o in parte con lo scopo di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto o di recare pregiudizio ai creditori, i libri o le altre scritture contabile, in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari. In particolare il 13 febbraio 2014 veniva denunciato il furto di un'auto, un'Audi, all'interno della quale vi era custodita una borsa in pelle contenente, tra le altre, tutta la documentazione contabile". E' quanto si legge nel capo di imputazione. Nel capo di imputazione si fa riferimento anche al fallimento di altre società, come la Blu Cinematografica Srl, la Blu line srl e la Maestrale Srl. Anche in questi casi a Ferrero e agli altri indagati viene contestato di aver distrutto o sottratto in tutto o in parte i libri e altre scritture contabili della società fallita con la stessa modalità.

FERRARI E YACHT - Dagli atti dell'inchiesta emergono anche irregolarità legate a contratti di leasing di una Ferrari e uno yacht, per alcune centinaia di migliaia.

IL LEGALE - L'avvocato Giuseppina Tenga, legale di Ferrero, sostiene: "L'arresto del presidente Ferrero non c'entra assolutamente niente con il club della Sampdoria. E' attinente al fallimento, avvenuto quattro anni fa, di società calabresi completamente esterne alla Sampdoria. Il pubblico ministero di Paola, in provincia di Cosenza, ha avanzato la richiesta di custodia cautelare che io non ho ancora visto, ma è relativa ai fallimenti di quattro anni fa".
"Stamattina il presidente - aggiunge - si trovava in un albergo a Milano ma era necessario che venisse a Roma, perché a casa sua c'è la Guardia di Finanza per la perquisizione, e solo lui è in possesso della combinazione della cassaforte da perquisire. Ritengo fosse intelligente e giusto che Ferrero assistesse alla perquisizione a casa a piazza di Spagna. Probabilmente a qualsiasi altra persona glielo avrebbero permesso, a Massimo Ferrero no".
Quindi: "Lo stanno trattando peggio di Totò Riina".
"Lo hanno prelevato in albergo come fosse l'ultimo dei delinquenti - sottolinea - hanno perquisito anche casa della figlia e del nipote, hanno arrestato anche l'autista".
"Io sto cercando da stamattina alle 7.30 di parlare con la guardia di finanza, la cassaforte che deve essere perquisita - sottolinea - la può aprire solo il presidente Ferrero". 

"Secondo quello che sappiamo dal provvedimento del procuratore di Paola - aggiunge la Tenga - emergerebbe che Ferrero sta male quindi non è consigliabile portarlo in carcere a Roma"

I PROTAGONISTI - Sono nove le persone coinvolte complessivamente nell'inchiesta della Procura di Paola che ha portato in carcere Ferrero. In particolare, ai domiciliari si trovano: Vanessa Ferrero, 48 anni, figlia di Massimo; Giorgio Ferrero, 41, nipote del presidente; Giovanni Fanelli, 53 anni, di Potenza; Aiello Del Gatto, di Torre Annunziata, 55, residente ad Acquappesa. A questi si aggiungono altri quattro indagati, tutti residenti a Roma e sottoposto oggi a perquisizione. Al centro dell'indagine ci sarebbe un investimento di Ferrero in provincia di Cosenza, nel comune di Acquappesa, che avrebbe portato al fallimento dell'azienda. Si tratterebbe di un complicato sistema che avrebbe portato il patron blucerchiato a vedersi contestare i reati di bancarotta e altri reati fiscali.

MALAGO' - L'arresto di Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria? "Non posso proprio commentare. Che volete che dica". Risponde così Giovanni Malagò, presidente del Coni, a margine dell'evento sulla crisi dei gestori impianti natatori "Salviamo le piscine" al Coni. Per il calcio è un momento delicato: dopo l'inchiesta plusvalenza per la Juventus, ora l'arresto di un presidente di serie A. "Hai detto tutto", ribatte Malagò tagliando corto alla domanda dei cronisti.

CLUB - In serata il club blucerchiato ha annullato la Festa di Natale che si sarebbe dovuta svolgere nella serata di domani, martedì 7 dicembre, a Palazzo Ducale, e che avrebbe visto la partecipazione del gruppo squadra, sia maschile che femminile, di dirigenti, di dipendenti e di sponsor. "Per rispetto nei confronti della situazione che stanno vivendo Massimo Ferrero, la sua famiglia e la Sampdoria - spiegano dal club -, affinché il tradizionale e sincero scambio d'auguri prenatalizio non venga mal interpretato e frainteso" ha comunicato il club della Sampdoria

(Notizia in aggiornamento)

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GENOVA-E' stata ripulita stamane a Carignano la statua di Giorgio Parodi, imbrattata l'altra notte da pseudo anarchici perchè la sua divisa da aviatore sarebbe il simbolo della guerra colonialista dell'Italia fascista.

La nipote, Elena Bagnasco, però, documenti alla mano, garantisce che il nonno era al fianco della lotta dei partigiani per la Liberazione che per il suo operato lo avevano ringraziato, "abbiamo carte e documenti che dimostrano come il partito comunista di Lecco e i partigiani sono stati riconoscenti con mio nonno per il suo operato. Non solo: l'uniforme indossata da mio nonno è della Regia Aeronautica, identica a quella ancora in uso sino agli anni ‘90, con stellette sul bavero e aquila sul petto. Non si tratta di una “divisa fascista”, come è stato affermato ma di una divisa delle Forze Armate. Se fosse stata una divisa fascista avrebbe avuto, appunto, i fasci littori al posto delle stellette. Non ci risulta che indossare un'uniforme delle Forze Armate sia o sia mai stato riprovevole",


La nipote poi precisa: "L'uniforme con la quale è rappresentato nella statua testimonia la passione per il volo che Giorgio ebbe nella sua vita e il forte legame con quel mondo che caratterizza la 'Moto dell'Aquila'. Fu Giorgio a scegliere l'aquila proprio in ricordo del Sottotenente Ravelli, morto nel 1919 in un volo di collaudo, quando nel 1921 insieme a Carlo Guzzi fondò a Genova la società. Mio nonno fu pilota sportivo di grande valore, fondò l'Aeroclub di Genova e ne divenne presidente e istruttore di volo. Come risulta dallo stato di servizio, richiamato, fu inviato a novembre del 1935 in Africa Orientale con la 105 Squadriglia e rientrò in Italia il 7 giugno 1936; dal Diario storico della stessa squadriglia risulta che egli partecipò su monomotori Romeo 37 esclusivamente a ricognizioni e azioni di supporto alle truppe impegnate sul terreno. Rientrato in Italia, non prese parte alle fasi più cruente di quel conflitto nell’anno 1937".

"Escludiamo - aggiunge ancora Elena Bagnasco - qualsiasi tipo di azione di mio nonno su popolazioni civili nel corso di tutta la sua attività militare. Ottenne la sua quinta medaglia d'argento al Valore nel 1942, andando a cercare un compagno disperso, nel corso dell'operazione fu ferito gravemente ad un occhio; nonostante ciò, riuscì a riportare velivolo ed equipaggio alla base, ma dovette rinunciare a volare, venne infatti congedato nel 1943 come ‘mutilato di guerra. Si dedicò quindi all'azienda di Mandello. Sotto la sua direzione sostenne il CLN, il comitato di liberazione nazionale, e aiutò molte famiglie negli anni bui della guerra; molti dipendenti furono salvati dalla deportazione in Germania e dall'arruolamento perché dichiarati indispensabili all'attività produttiva. L'azienda era sempre collegata con il Comando americano e Giorgio stesso rischiò più volte la vita spostandosi di notte in moto per andare a trattare con gli Alleati per evitare il bombardamento della fabbrica. Fuori dall'azienda è affissa una targa che ricorda i dipendenti partigiani caduti. Tutto ampiamente documentato dall'Archivio Comunale della Memoria Locale (Comune di Mandello del Lario) in più pubblicazioni".

Concluse le dolorosissime vicende belliche, Giorgio - spiega ancora la nipote - impegnò l'azienda in numerose opere a favore chi lavorava in fabbrica; negli anni furono realizzate case per gli operai cedute a prezzo di favore, biblioteche, asili, circoli ricreativi, colonie estive per i figli dei dipendenti,
spaccio aziendale, studio dentistico e molto altro ancora".

"Il nostro auspicio e forte desiderio è però che la vicenda possa essere correttamente ricomposta - conclude la nipote di Giorgio Cantile -, e si possano presto vedere le sue moto fotografate, numerose, insieme a lui, come già nei molti “post” in circolazione sui social network, e che Genova possa ospitare numerosissimi “guzzisti” da ogni parte del mondo e raccontare la nostra città e le sue bellezze".

GENOVA - Altri 31 occhi a vigilare sulla movida e sulla criminalità nel centro storico genovese, a protezione degli abitanti. Il circuito di vigilanza "Città sicura" della Polizia locale si arricchisce di 31 nuove telecamere per "dissuadere da comportamenti scorretti, ma anche controllare da remoto le zone più critiche per reprimere problemi di vivibilità e intercettare fenomeni di criminalità".

Gli occhi elettronici servono anche come deterrente contro comportamenti non civili, come l'abbandono di rifiuti o l'utilizzo delle strade pubbliche come orinatoio. Le telecamere sono state finanziate con fondi ministeriali. Le nuove telecamere sono collocate tra via Pré, via del Campo, ex Ghetto e strade limitrofe.

Ecco l'elenco completo: Piazza del Campo, Piazza Don Gallo, Piazza Sant'Elena, Truogoli di Santa Brigida (4 telecamere diverse), Via di Prè uscita da Vico S. Antonio, Via del Campo(5 telecamere diverse), Via di Prè (8 telecamere), Vico della Croce Bianca (3 telecamere), Vico dei Fregoso, Vico del Campo, Vico dell'Olio/Vico Croce Bianca, Vico della Croce Bianca/Vico Untoria direzione levante, Vico Superiore di Santa Sabina, Vico Untoria.

Mala movida e criminalità, residenti e commercianti in protesta a Genova

Proprio nella zona di via del Campo storicamente gli abitanti in passato hanno protestato e chiesto aiuto per combattere la criminalità e poter vivere in sicurezza. Negli ultimi giorni invece a Genova si sono verificati una serie di scippi da parte di una coppia che prende di mira le donne, spesso anziane, strappando le borse in modo violento. Tra questi uno è avvenuto nel centro storico: la vittima, una sessantenne, è caduta a terra fratturandosi il naso e procurandosi varie escoriazioni.

Genova, donna massacrata e derubata da coppia di scippatori seriali