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GENOVA - Procedono regolarmente le attività di progettazione definitiva ed esecutiva della nuova Diga foranea di Genova, comprensive delle fasi di verifiche della stessa progettazione, in coerenza con la prevista partenza delle attività propriamente di cantiere in data 4 maggio 2023. In questo contesto, di particolare rilevanza strategica risulta la conclusione positiva dell’iter autorizzativo presso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE) relativo alla modifica dell’utilizzo del materiale derivante dalla demolizione dello scanno di imbasamento della attuale diga foranea e del suo utilizzo diretto per la costruzione della Nuova Diga.

Tale modifica progettuale migliorativa rispetto al Progetto preliminare (PFTE) è stata proposta dal consorzio Per Genova Breakwater in sede di gara con lo scopo di massimizzare il quantitativo di materiale proveniente dalla demolizione della diga esistente minimizzando i relativi impatti ambientali in fase di costruzione e, contestualmente, consentendo una riduzione dei tempi di esecuzione dell’opera.

In particolare, sarà possibile ridurre notevolmente le operazioni di trasporto del materiale di scanno con conseguenze positive su consumo di carburante e relative emissioni in atmosfera, impatti acustici e produzione di rifiuti. Saranno inoltre ridotti anche i materiali aggiuntivi da reperire in cava per la compensazione dei materiali dello scanno di imbasamento non più riutilizzabili. Nelle prossime settimane verrà perfezionata la consegna dell’ultima tranche di documentazione relativa alla progettazione esecutiva, sarà inviato al MASE il report di ottemperanza alle prescrizioni della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e giungeranno a conclusione alcune attività di indagine propedeutiche alla progettazione e all’avvio del cantiere.

L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale partecipa con Assoporti a LetExpo 2023, che si sta svolgendo in questi giorni presso il polo fieristico di Verona. L’evento, alla sua seconda edizione, mette al centro il mondo della logistica, dei trasporti e dei servizi alle imprese, con il fine di promuovere una cultura che accompagni la transizione verso una mobilità e un’economia più sostenibili. Numerosi i convegni che coinvolgono operatori del settore e rappresentanti istituzionali.

Ieri è intervenuto il Segretario dell’AdSP, Federica Montaresi, nel corso  di un incontro organizzato da RAM, Rete Autostrade Mediterranee, società in house del MIT-Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che supporta lo stesso nell’espletamento delle funzioni di soggetto attuatore per la gestione dell’implementazione della PNL-Piattaforma Logistica Digitale Nazionale.

Nel corso dell’evento, “Digitalizzazione e fondi europei: idee e proposte progettuali”, aperto da Ivano Russo, Amministratore Unico di RAM S.p.A. e da Luca Pentrella,  DG per le politiche integrate di mobilità sostenibile del MIT, l’Ing Montaresi ha sottolineato come l’AdSP del Mar Ligure Orientale abbia sempre approcciato il tema dell’innovazione in senso strategico. “Siamo  impegnati nello sviluppo della Port Community System anche in ottica PLN, utilizzando la progettazione europea per avviare ulteriori sviluppi innovativi. In particolare, siamo  capofila nel progetto europeo SMILE che investe i temi  della digitalizzazione in ambito ferroviario, del digital twin, dei corridoi doganali e anche del monitoraggio dei parametri ambientali, perchè l’innovazione deve sempre andare di pari passo con la sostenibilità.”

Presente all’incontro anche l’On. Maria Grazia Frija, in rappresentanza della Commissione Trasporti della Camera che ha detto: “ La fiera LETExpo ha ribadito come il mondo dei trasporti sia realtà solida e complementare allo sviluppo del nostro Paese. È stato importante vedere sinergia tra imprese e istituzioni per implementare digitalizzazione, formazione e intermodalità nei processi. Nella mia attività sia in Parlamento sia in Commissione Trasporti, continuerò a seguire e promuovere questo “fare sistema” (come nel caso di RAM) nella convinzione che per lo sviluppo del settore trasporti sia fondamentale coniugare lo sviluppo economico/occupazionale con la sostenibilità ambientale.”

La data obiettivo per la riapertura totale della Ferrovia Genova-Casella è il 10 giugno mentre per la tratta Genova-Campi la circolazione potrebbe riprendere già da fine aprile. È quanto emerso questa mattina durante il primo tavolo di confronto svoltosi in Regione Liguria, nella sede di piazza De Ferrari a Genova, tra l'assessore regionale ai Trasporti Augusto Sartori, i Comuni interessati e i vertici di Amt. Il tavolo è stato convocato per fare il punto dei lavori, resi necessari da numerosi eventi franosi verificatisi lo scorso anno, che hanno portato da settembre alla chiusura della ferrovia, amata anche all'estero e oggetto di servizi di media stranieri come la tv britannica Channel 5 (nella foto, leggi qui) al fine di mettere in sicurezza tutti i 24 chilometri della tratta da Genova a Casella.

“Una notizia positiva non solo per i turisti che potranno godere appieno del trenino dalla stagione estiva ma soprattutto per i tanti pendolari che, in questi mesi, stanno utilizzando i bus sostitutivi per recarsi a Genova al posto del loro tanto amato e comodo trenino”, ha commentato l'assessore Sartori.

“La ferrovia Genova-Casella è un’infrastruttura unica, bellissima, una ferrovia storica su un territorio fragile – ha dichiarato la presidente di Amt Ilaria Gavuglio – In questi mesi abbiamo operato per risolvere diverse criticità sui fronti franosi che si sono verificati nella zona di Trensasco. Oltre a questo, siamo già intervenuti e stiamo lavorando sulla linea, in particolare sulla tratta tra Genova e Campi. Sono lavori impegnativi e complessi che però ci permetteranno di raggiungere, con il massimo impegno, la data obiettivo che abbiamo condiviso oggi”.

 

GENOVA - Focus sul futuro del porto di Genova con il sindaco Marco Bucci, coinvolto "per legge" nella redazione del piano regolatore portuale insieme all'Autorità di sistema portuale. Trattiamo due temi caldi, quello del futuro di porto Petroli e del Terminal Sech, oggi facente capo a Psa, ma che da diversi anni viene citato come possibile terminal crociere e, ultimamente, anche per traghetti non solo passeggeri ma anche merci o promiscui. Come i ro-ro, i traghetti dove si imbarcano auto e camion. 

Sindaco, un esempio di commistione, ad esempio Porto Petroli, sempre nella zona ponente, anche questo  molto vicino alle case. Ci sono stati anche degli incidenti. Qualche tempo fa ho parlato in un articolo del fatto che il sindaco magari amerebbe spostarli forse sulla diga antistante, a livello di ormeggi… 

“Questa è un'opzione, è un'opzione che stiamo prendendo in considerazione, sulla diga di Prà, spostare gli ormeggi della nave, poi i prodotti con una pipeline possono arrivare alle pompe e dalle pompe con  le pipeline vanno fino alla pianura padana,  ovviamente quelle non si possono spostare, sono lì. Tra l'altro ce ne sono alcune non utilizzate. Abbiamo dei grandi progetti per utilizzarle per altre cose, tipo … ad esempio l'acqua (LEGGI QUI). 

Mi diceva invece Porto Petroli Si potrebbero pensare di attracchi o sulla diga di Prà o anche dove?

In tutte le parti che sono esterne al molo che confina con la costa direttamente, in maniera tale da poter utilizzare quelle aree per fare altre cose”.

 Anche un'isola artificiale?

“Magari basta che sia dentro al porto, le isole al di fuori del porto non valgono più”.

 E in quelle aree liberate? Che cosa metterebbe, i bacini?

 “Ad esempio. Un'idea è quella di mettere bacini addizionali. Ma noi non sposteremo mai i bacini da dove sono. Non li possiamo spostare perché sono, diciamo opere d'arte, nel senso che sono protetti. E poi perché non ha senso, perché lì ci sono delle attività che devono essere fatte, vanno bene. E’ chiaro che poi se c'è bisogno di spazi lo sappiamo benissimo, c’è un forte business, mi sembra che qualcuno abbia appena ottenuto una grande commessa da un miliardo. Quindi voglio dire, questa è una cosa importante per la nostra città”.

Prima ha accennato alle crociere. Lei si è fatto un'idea sull'ipotesi che il terminal Sech possa spostarsi a Prà, che ha un piano di espansione,  per dare più spazio a crociere e traghetti?

Ovviamente, è una possibilità che stiamo esaminando. Certo, questo è importantissimo. Questo consentirà anche di avere spazi per i cosiddetti ro ro…”

 Ad esempio quelli di Grimaldi sfrattati dai depositi costieri a ponte Somalia?

 “Beh, no, non è vero che vengono sfrattati. Forse sarà ridotta un pò la superficie in concessione, ma ci saranno sempre. In questo caso però al Sech potremo fare un terminal specifico per ro-ro. Ed è una cosa molto, molto importante”. 

Ma ci sta già lavorando su questo? 

“Su tutto quello che ho detto stiamo lavorando,  altrimenti non lo direi. Ma il fatto di dire ci stiamo lavorando a ma non piace. No? A me interessano i risultati”. 

Intendo che oggi al Sech c’è un concessionario

Le cose cambiano, niente è scolpito nella pietra, escluso il fatto che non sposteremo le riparazioni navali, quello è scolpito!”. 

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CAMOGLI - Il porticciolo incantato, i pescatori che sistemano le reti, i pescherecci variopinti, la passeggiata vista mare: anche Camogli, come altre località turistiche della Liguria, ha tutte le carte in regola per essere desiderata, scelta, anche sofferta, viste le avventure che si fanno in autostrada per raggiungerla. Fa tappa qui il nostro viaggi quotidiano attraverso i disagi provocati dal caos sulla rete autostradale ligure, tra cantieri, code, scambi di carreggiata. Incontriamo Luciana Sirolla, presidente locale di Ascot, una costola di Ascom che comprende anche gli operatori del turismo: "Viviamo molto male questa situazione - spiega - perchè, se è vero che siamo collegati bene via treno, è anche vero che molti ci raggiungono con l'automobile. Non abbiamo il casello dedicato ma uscendo a Recco si fa presto. Il problema è arrivarci, a Recco, viste le code e i cantieri che fanno perdere tempo ai turisti, fanno sì che cambino le loro abitudini.

Temiamo che i turisti facciano altre scelte, che si stufino, che vadano altrove anche perchè qui non si vede una fine dei lavori. La gente si lamenta, si sfoga con noi, ed ecco che magari rinuncia alla passeggiata in spiaggia, alla cena al ristorante, a un giro a vedere le vetrine dei negozi, perché? Perchè ci sono code all'andata e code al ritorno. Non ne possiamo più".