Porto e trasporti

Le riflessioni del vice ministro dei Trasporti sul futuro del Colombo
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GENOVA - Autostrade problematiche almeno ancora per dieci anni, si lascia sfuggire il vice ministro dei Trasporti Edoardo Rixi al convegno di Genova for Yachting, mentre parla dell'aeroporto di Genova, con un filo che lo lega proprio alla nautica da diporto e al porto di Genova in generale. Il discorso fila liscio: "Con le autostrade che ci troviamo, anche per alleggerirle, sarebbe meglio che i croceristi arrivassero a Genova in aereo o in treno, piuttosto che in auto" è la sintesi del suo discorso. Altro tema: paradossalmente il Terzo Valico potrebbe far sì che ulteriori passeggeri del Colombo vengano scippati dagli aeroporti lombardi, vista la maggiore rapidità di collegamento via treno, rispetto a oggi. 

Perchè secondo lui, lo sviluppo del Colombo, alla ricerca ora di un nuovo partner privato, passa proprio per il settore marittimo: "L'aeroporto si trova all’interno dell’area portuale genovese, non a caso il primo socio è l'Autorità portuale, ma negli anni non ha mai avuto un collegamento funzionale rispetto alle attività marittime, in particolare al porto. L'aeroporto ha anche delle criticità, come il cono aereo che vincola lo scalo, quindi è evidente che debba fare sinergia con la pianificazione portuale. Ritengo che sia assolutamente da valorizzare questa sinergia. Ad esempio i croceristi a Genova potrebbero arrivare invece che con gli autobus, in aereo o col treno garantendo così una migliore fluidità della rete autostradale ma anche garantendo un servizio di qualità superiore. Oggi moltissimi si imbarcano a Barcellona o da altre parti mentre in pochissimi arrivano in aeroporto a Genova. Fare sinergia vuol dire riuscire a coinvolgere i vari soggetti anche per diventare appetibili per le compagnie aeree, per avere di nuovo voli diretti con le altre capitali europee e mediterranee, perché avere un aeroporto a Genova ha senso se riesci a collegare il primo porto del Paese con le prime destinazioni almeno europee e mediterranee.

Invece negli ultimi anni il Colombo ha perso molto. Credo che da quando, nel 2026, avremo il collegamento diretto anche con Milano (n.d.r. Terzo valico), se non si dà una vocazione specifica al Colombo il rischio che poi farà sempre più fatica, pensiamo al collegamento in 45-50 minuti per andare a Forlanini... moltissimi utilizzeranno gli aeroporti generalisti. Se invece si fa sinergia, noi potremo diventare un elemento comunque importante per tutta l’area, anche per quella milanese, perchè ad esempio Linate è saturo sugli slot, cosa che non avviene a Genova. Però bisogna creare un sistema integrato e quindi stiamo rivedendo tutta una serie di progettualità e cercando di capire anche se c’è da parte del settore privato un’intenzione di investire su un aeroporto come questo".