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GENOVA - "Se avete un'idea tiratela fuori, e tiratela fuori adesso, ma portiamo via da Multedo i depositi chimici". La conclusione del sindaco di Genova Marco Bucci è netta e rivolta a tutta la minoranza che ha chiesto con forza un consiglio comunale monotematico per affrontare la questione del trasloco dei depositi costieri Superba e Carmagnani da Multedo.

All'orizzonte lo spostamento delle due aziende da Multedo a Ponte Somalia nell'area portuale di Sampierdarena. Consiglio off limits per il pubblico dopo la decisione presa la settimana scorsa dal presidente Federico Bertorello di chiudere le porte del Comune al pubblico come misura utile a contenere la diffusione del Covid visto il quadro epidemiologico italiano. Fuori dal Comune una cinquantina di manifestanti rappresentanti dei comitati di cittadini di Sampierdarena: "Petrolchimico opzione zero", "No ai depositi chimici" e ancora "no ai depositi chimici a San Pier d'Arena" sono alcune delle frasi presenti su striscioni e volantini mostrati dai comitati che denunciano la pericolosità dei materiali.   

Fabrizio Bozzolo, comitato Lungomare Canepa spiega in maniera chiara la posizione dei cittadini di Sampierdarena: "Per noi c'è solo l'opzione zero, cioè allontanare dall'abitato dei quartieri genovesi i depositi, allontanarli a meno di 300 metri dalle case è pura follia, perché è una bomba ad orologeria. In un mondo che sta cambiando verso il green l'amministrazione ha dimostrato di pensare al cemento è questo è l'ennesimo smacco verso la città, una città che chiede più vivibilità. Soluzioni alternative? Le devono trovare i tecnici non i cittadini. Il sindaco è venuto a parlarci con un no prestabilito, senza dare delle opzioni diverse e questo a noi non ci sta bene" conclude Bozzolo che spiega che non si tratta di uno scontro tra quartieri di Genova. 

IL CONSIGLIO COMUNALE - Intanto nell'sala Rossa del consiglio comunale è andato avanti lo scontro politico tra opposizione e maggioranza. Prima è stata la volta dei capigruppo di minoranza che hanno espresso le loro perplessità sulla scelta fatta. Un dibattito acceso e netto nelle posizioni. L'Autorità portuale a fine dicembre ha dato un parziale via libera allo spostamento a Ponte Somalia, soluzione che la maggioranza in Comune sostiene. Dall'altra parte c'è la minoranza che denuncia lo scarso dibattito portato avanti fin qui per la decisione finale. Dall'altra ancora i comitati di cittadini di Sampierdarena che chiedono vengano valutate altre soluzioni come l'opzione zero con la trasformazione dei depositi in attività green, oppure il trasloco nella futura diga foranea che sorgerà a Genova o ancora l'opzione Oli Minerali. 

I punti all'ordine del giorno presentati dall'opposizione sono stati respinti dalla maggioranza. Il punto in comune tra le parti è quello della necessità di spostare i depositi da Multedo. La competenza spetta comunque all'Autorità portuale e questo il sindaco Bucci lo ha ribadito: "Ci sono solo due atti amministrativi legato al dislocamento dei depositi, il primo è che i depositi vengano messi all'interno del porto, il secondo atto è un parere dell'ufficio urbanistica di non contrasto all'ipotesi del trasloco" Poi il chiarimento sulla questione sui finanziamenti. "Noi non diamo i soldi ai privati, chi dice che diamo 30 milioni ai privati sbaglia, i soldi servono per costruire l'infrastruttura che verrà poi data in concessione". Poi una battuta sui dubbi palesati dall'opposizione rispetto alla questione lavoro. "Abbiamo evidenza che aumenterà l'occupazione, non che ci sarà un impatto negativo con lo spostamento. Questo ci hanno chiesto i sindacati" con il sindaco che ha escluso per fattibilità tecnica lo spostamento nella futura diga foranea e agli Oli Minerali lasciando comunque aperto il discorso su un possibile cambio di scelta. "Per ora Ponte Somalia è la scelta migliore che abbiamo, se avete un'altra idea tiratela fuori" ha ribadito Bucci

 

LE POSIZIONI - A chiedere il consiglio comunale monotematico sulla questione depositi la minoranza. "I depositi devono andare in area portuale ma in un'area migliore rispetto a quella scelta e più lontana dalle case - spiega Alessandro Terrile, capogruppo del Pd -. Della scelta di Ponte Somalia non si è mai parlato in consiglio comunale. Inoltre il via libera arrivato dall'Autorità portuale è un via libero vincolato da una serie di condizioni che dobbiamo ancora conoscere con precisione. Abbiamo grossi dubbi sulla fattibilità della scelta: ci sono i rilievi dell'Enac, i rilievi del ministero e i dubbi del consiglio superiore dei lavori pubblici. E' bene mettersi al tavolo con i comitati di cittadini, con i municipi per trovare una soluzione migliore. Noi abbiamo proposto l'area degli Oli Minerali oppure come seconda opzione, più complessa e da approfondire, c'è quella della nuova diga".

Stessa posizione espressa dal M5s, come spiega il consigliere Stefano Giordano: "La procedura (di scelta ndr) ha sicuramente violato le normative. Questa non è una scelta di Multedo o di Sampierdarena ma una scelta che coinvolge tutta Genova. Il consiglio monotematico nasce dalla necessità di un confronto aperto al pubblico, confronto che non c'è stato e che oggi non si può fare visto che il consiglio è chiuso al pubblico. Noi sosteniamo l'ipotesi espressa dall'Università con lo spostamento in una chiatta nella nuova diga foranea. Progetto che però è stato cestinato dalle aziende, è stato cestinato dall'Autorità portuale e dal sindaco. Noi riteniamo sia una degna soluzione non solo per i depositi chimici ma anche per altre attività legate al porto".

Ribatte la maggioranza che sottolinea come il consiglio comunale non decide sulla dislocazione. "Dopo tante chiacchere su questo problema che era sulla bocca di tutti e sulle spalle dei cittadini di Multedo è stata presa una decisione. Come tutte le decisioni politiche creerà qualche perplessità. Ma nessuno lo aveva fatto prima. Il Comune si è impegnato a chiare lettere a fare grossi interventi di riqualificazione per Sampierdarena - spiega Mario Baroni, capogruppo di Cambiamo -. Poco coinvolgimento da parte dei cittadini e delle opposizioni nella decisione? Non mi sembra. Sono state fatte commissioni, interventi in consiglio comunale, assemblee pubbliche partecipate. Il confronto c'è stato. Abbiamo parlato con i sindacati e la loro preoccupazione è quella di salvaguardare i 75 posti di lavoro delle due aziende a cui va aggiunto tutto l'indotto. L'opzione diga? Servono decisioni e tempi di realizzazioni rapidi" conclude Baroni facendo intendere i tempi ancora lunghi per la realizzazione della nuova diga.    

"I depositi vanno assolutamente spostati da Multedo. E' da quarant'anni che la cittadinanza chiede il trasferimento. Le altre amministrazioni hanno sempre paventato questo spostamento che non si è mai realizzato. Sì allo spostamento dei depositi. Non si può più aspettare, bisogna allontanarle dalle abitazioni e dislocarle in porto. La giunta ha messo 30 milioni di euro per salvaguardare la città. I depositi devono essere in porto e non in città se vogliamo competere con le altre grandi città portuali europea come Rotterdam" afferma Lorella Fontana, capogruppo della Lega che lancia una frecciata ai residenti che oggi protestano. "A ponte Somalia ci sono altre attività legate al porto e non mi risulta che prima si siano mai lamentati".

GLI SCENARI - A fine anno il comitato di gestione dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale ha dato il via libera allo spostamento dei depositi a Ponte Somalia. Un voto non condivido da tutti i membri dell'Authority. Ma non è ancora l'ultima parola. La decisione che riguarda l’Autorità prevede ancora diversi passaggi burocratici. Tra questi il più importante è l'approvazione dell'adeguamento tecnico funzionale della banchina da parte del Consiglio di Stato. Atto vincolante senza il quale non si va avanti. Poi ci saranno i pareri dell'Enac. Quindi gli immancabili ricorsi, già preannunciati.

I depositi costieri per prodotti liquidi sono un insieme di serbatoi in cui vengono contenuti prodotti chimici che non sono lavorati ma solo conservati e stoccati per essere ridistribuiti. Questo è l'elemento che li distingue dai poli petrolchimici. Il dibattito sulla loro delocalizzazione in consiglio Comunale è stato chiesto dalle opposizioni. Sindaco e centrodestra spingono per la decisione Ponte Somalia ma con garanzie su sicurezza e viabilità. Minoranza e i comitati di residenti di Sampierdarena chiedono venga trovata una nuova soluzione che non porti i depositi nelle vicinanze delle loro abitazioni. Scartata l'ipotesi Vado Ligure con il sindaco della cittadina savonese che ha posto il veto. L'opzione zero è quella di un un smantellamento e la riconversione con i depositi. Altra soluzione è quella di un trasloco nella nuova diga foranea che sorgerà. Oppure a Calata Oli Minerali, distante dalle abitazioni.

 

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GENOVA - Sono iniziate questa mattina e finiranno fino alle 19 di giovedì, le elezioni dei vertici della Culmv, la Compagnia unica delle merci varie del porto di Genova: circa 980 i soci aventi diritto al voto su 1054 totali, ma la grande incognita è legata al quorum del 75%, senza il quale si voterà di nuovo fra un mese con le stesse regole, e poi ancora fino al raggiungimento della percentuale: sono un centinaio i potenziali votanti assenti per Covid e quarantene, circa 100. I candidati alla poltrona di console, per la prima volta nella storia, sono due: l'attuale Antonio Benvenuti, in carica dal 2009 quando morì lo storico Paride Batini, e uno dei due vice, Silvano Ciuffardi. Si vota anche il viceconsole e quattro consiglieri. 

 

Oggi all'ora di pranzo la percentuale di votanti era comunque alta, quasi 300. Ma impossibile sapere se andrà a votare il 75% degli aventi diritto. I due "contendenti" erano presenti nella grande sala della Sal Chiamata, insieme ai vari sostenitori. 

Una giornata importante ad Albiano Magra quella di oggi, domenica 16 gennaio: in mattinata infatti è stata varata la campata centrale del nuovo ponte sul Magra, ricostruito dopo il crollo dell'8 aprile 2020, che per fortuna non costò la vita a nessuno ma mise in ginocchio i collegamenti tra Toscana e Liguria.

La struttura metallica posizionata tra le due pile è lunga 102 metri e pesa 530 tonnellate. E' stata sollevata con speciali macchinari e posizionata tra la seconda e la terza pila. Proseguono secondo il cronoprogramma le operazioni per l’assemblaggio e il varo delle altre tre campate per completare l’intero impalcato sul quale sarà poi realizzata la sovrastruttura stradale e la pavimentazione.

Il collaudo dell’opera è prevista intorno al mese di giugno.

“La conclusione delle operazioni di varo della campata centrale rappresentano un passo avanti importante verso la ricostruzione, segno che il cantiere procede nei tempi e nei modi in cui era stato promesso alla popolazione. A questo punto se, come abbiamo richiesto, anche le rampe sostitutive resteranno, alla fine da questa sciagurata vicenda può arrivare anche un vantaggio per questo territorio che ha sempre sofferto problemi di viabilità” ha dichiarato Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria intervenuto al varo insieme all’assessore regionale alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone, al Commissario Straordinario Fulvio Maria Soccodato, al viceministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Alessandro Morelli e al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

"I lavori per la ricostruzione del ponte di Albiano stanno procedendo e ne siamo soddisfatti, vista la vicinanza con il territorio spezzino, il viadotto è sempre stato strategico per i collegamenti con la bassa val di Vara e la val di Magra – ha aggiunto l’assessore alle Infrastrutture di Regione Liguria Giacomo Giampedrone - Nel frattempo ha dimostrato la sua validità il casello autostradale di Ceparana a Bolano, sulla A12, perché sin dall’apertura ha migliorato in maniera significativa la mobilità, sia delle persone che delle merci, inoltre rappresenta un percorso alternativo sicuro per i mezzi di soccorso. In questo territorio al confine fra Liguria e Toscana risiedono oltre 30mila persone e sono presenti mille aziende, con 6mila addetti in vari settori; in media sono più di 4mila i veicoli che ogni transitano dalle rampe sulla A12".

“Per chi come me ha seguito le vicende di questo cantiere, assistere alla posa della prima campata del nuovo ponte è motivo di grande soddisfazione. Il nuovo viadotto di Albiano inizia a prendere forma e, con esso, si fanno tangibili anche le prospettive di ritorno alla normalità per questi territori dopo due anni difficili”. Così il Vice Ministro alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Alessandro Morelli, a margine del varo del primo concio di impalcato del nuovo viadotto di Albiano sul fiume Magra. “La posa del concio – spiega Morelli – è l’ultima fase di una operazione complessa, dietro c’è un lavoro di giorni, e per questo ringrazio tecnici e operai impegnati dallo scorso 5 gennaio nella movimentazione di una struttura di simili dimensioni. Grazie alla regia commissariale e alla sinergia fra tutti i livelli istituzionali e le imprese, in questi mesi si è lavorato pancia a terra per recuperare il tempo perso e ricucire lo strappo del crollo”. Sul rispetto del cronoprogramma Morelli conclude: “Oggi è un giorno di festa e speranza. Domani si ricomincia a correre fino al traguardo della completa ricostruzione, prevista entro aprile 2022, nel pieno rispetto del cronoprogramma. Siamo al lavoro anche per mantenere operative le rampe autostradali sulla A12, come chiesto a gran voce dalla popolazione”.

Questa settimana Regione Liguria ha inviato una lettera al Ministro delle Infrastrutture Giovannini per chiedere che il casello autostradale di Ceparana sull’autostrada A12 nel Comune di Bolano sia definitivo nonché di inserire l'opera tra i manufatti oggetto della nuova concessione autostradale attualmente in fase di assegnazione.

 

GENOVA - Consiglio comunale monotematico a Genova. Al centro dei lavori di Palazzo Tursi la questione dei depositi costieri e del loro spostamento dalla zona di Multedo a quella di Ponte Somalia a Sampierdarena. Consiglio comunale off limits per il pubblico dopo la decisione presa la settimana scorsa di chiudere le porte del Comune al pubblico visto il picco della quarta ondata di Covid. Fuori dal Comune un centinaio di manifestanti rappresentanti dei comitati di cittadini di Sampierdarena.  "Petrolchimico opzione zero", "No ai depositi chimici" e ancora "no ai depositi chimici a San Pier d'Arena" sono alcune delle frasi presenti su striscioni e volantini. 

Fabrizio Bozzolo, comitato Lungomare Canepa spiega in maniera chiare la posizione dei cittadini di Sampierdarena: "Per noi c'è solo l'opzione zero, cioè allontanare dall'abitato dei quartieri genovesi i depositi, allontanarli a meno di 300 metri dalle case è pura follia, perché è una bomba ad orologeria. In un mondo che sta cambiando verso il green l'amministrazione ha dimostrato di pensare al cemento è questo è l'ennesimo smacco verso la città, una città che chiede più vivibilità. Soluzioni alternative? Le devono trovare i tecnici non i cittadini. Il sindaco è venuto a parlarci con un no prestabilito, senza dare delle opzioni diverse e questo a noi non ci sta bene" conclude Bozzolo che spiega che non si tratta di uno scontro tra quartieri di Genova". 

A chiedere il consiglio comunale monotematico sulla questione depositi la minoranza. "I depositi devono andare in area portuale ma in un'area migliore rispetto a quella scelta e più lontana dalle case - spiega Alessandro Terrile, capogruppo del Pd -. Della scelta di Ponte Somalia non si è mai parlato in consiglio comunale. Inoltre il via libera arrivato dall'autorità portuale è un via libero vincolato da una serie di condizioni che dobbiamo ancora conoscere con precisione. Abbiamo grossi dubbi sulla fattibilità della scelta, ci sono i rilievi dell'Enac, i rilievi del ministero e i dubbi del consiglio superiore dei lavori pubblici. E' bene mettersi al tavolo con i comitati di cittadini, con i municipi per trovare una soluzione migliore. Noi abbiamo proposto l'area degli Oli Minerali oppure la seconda opzione, più complessa e da approfondire, quella cioè della nuova diga". 

A chiedere il consiglio comunale monotematico sulla questione depositi la minoranza. "I depositi devono andare in area portuale ma in un'area migliore rispetto a quella scelta e più lontana dalle case - spiega Alessandro Terrile, capogruppo del Pd -. Della scelta di Ponte Somalia non si è mai parlato in consiglio comunale. Inoltre il via libera arrivato dall'autorità portuale è un via libero vincolato da una serie di condizioni che dobbiamo ancora conoscere con precisione. Abbiamo grossi dubbi sulla fattibilità della scelta, ci sono i rilievi dell'Enac, i rilievi del ministero e i dubbi del consiglio superiore dei lavori pubblici. E' bene mettersi al tavolo con i comitati di cittadini, con i municipi per trovare una soluzione migliore. Noi abbiamo proposto l'area degli Oli Minerali oppure la seconda opzione, più complessa e da approfondire, quella cioè della nuova diga".

Stessa posizione espressa dal M5s, come spiega il consigliere Stefano Giordano: "La procedura (di scelta ndr) ha sicuramente violato le normative. Questa non è una scelta di Multedo o di Sampierdarena ma che coinvolge tutta Genova. Il consiglio monotematico nasce dalla necessità di un confronto aperto al pubblico, confronto che non c'è stato e che oggi non si può fare visto che il consiglio è chiuso al pubblico. Noi sosteniamo l'ipotesi espressa dall'Università con lo spostamento in una chiatta nella nuova diga foranea. Progetto che però è stato cestinato dalle aziende, è stato cestinato dall'Autorità portuale e dal sindaco. Noi riteniamo sia una degna soluzione non solo per i depositi chimici ma anche per altre attività legate al porto".

Ribatte la maggioranza che sottolinea come il consiglio comunale non decide sulla dislocazione. "Dopo tante chiacchere su questo problema che era sulla bocca di tutti e sulle spalle dei cittadini di Multedo è stata presa una decisione. Come sempre creerà qualche perplessità. Ma nessuno lo aveva fatto prima. Il Comune si è impegnato a chiare lettere a fare grossi interventi di riqualificazione per Sampierdarena - spiega Mario Baroni, capogruppo di Cambiamo -. Poco coinvolgimento da parte dei cittadini e delle opposizioni? Non mi sembra. Sono state fatte commissioni, interventi in consiglio comunale, assemblee pubbliche partecipate. Il confronto c'è stato. Abbiamo palato con i sindacati e la loro preoccupazione è quella di salvaguardare i 75 posti di lavoro delle due aziende a cui va aggiunto tutto l'indotto. L'opzione diga?  Servono decisioni e tempi di realizzazioni rapidi" facendo intendere i tempi ancora lunghi per la realizzazione della nuova diga.    



La questione - A fine anno il comitato di gestione dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale ha dato il via libera allo spostamento dei depositi a Ponte Somalia. Un voto non condivido da tutti i membri dell'Authority. Ma non è ancora l'ultima parola.

La decisione che riguarda l’Autorità prevede ancora diversi passaggi burocratici. Tra questi il più importante è l'approvazione dell'adeguamento tecnico funzionale della banchina da parte del Consiglio di Stato. Atto vincolante senza il quale non si va avanti. Poi ci saranno i pareri dell'Enac. Quindi gli immancabili ricorsi, già preannunciati.

I depositi costieri per prodotti liquidi sono un insieme di serbatoi in cui vengono contenuti prodotti chimici che non sono lavorati ma solo conservati e stoccati per essere ridistribuiti. Questo è l'elemento che li distingue dai poli petrolchimici.

Il dibattito sulla loro delocalizzazione in consiglio Comunale è stato chiesto dalle opposizioni. Sindaco e centrodestra spingono per la decisione Ponte Somalia ma con garanzie su sicurezza e viabilità. Minoranza e i comitati di residenti di Sampierdarena chiedono venga trovata una nuova soluzione che non porti i depositi nelle vicinanze delle loro abitazioni. Scartata l'ipotesi Vado Ligure con il sindaco della cittadina savonese che ha posto il veto. L'opzione zero è quella di un un smantellamento e la riconversione con i depositi. Altra soluzione è quella di un trasloco nella nuova diga foranea che sorgerà. Oppure a Calata Oli Minerali, distante dalle abitazioni.

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Quando si parla di queste cifre (465 milioni di euro) tremano i polsi ma bisogna capire molto molto bene se questi enormi investimenti che arrivano dal Governo, saranno ben utilizzati e in quali tempi perché ne va della vivibilità dei prossimi 30 anni della nostra città.

Non ce ne vogliano Bucci e Campora, assessore competente, è legittimo da parte nostra organo di informazione dubitare e domandare stante la storia di tutte le opere pubbliche che riguardano il territorio che hanno attraversato diverse amministrazioni.

Siamo fermi sul sistema autostradale devastato, sulle opere ferroviarie su cui si attende con molta attenzione un chiarimento verso fine mese quando si incontreranno nuovamente e dovrebbero sciogliere i “nodi” e comunicarcelo, l’Ad di Ferrovie Ferraris (genovese doc) con il sindaco Bucci (ma ne parleremo in altro commento).


Ora si deve parlare del TPL trasporto pubblico locale che dopo anni di dibattito sta per prendere il via e diventa uno dei punti fondamentali per il futuro della Superba ma non è consentito sbagliare progetto.

Lunedì 17 gennaio la giornata di Primocanale è dedicata integralmente a questo argomento e alla sera dalle 21.00 Matteo Cantile, direttore di testata condurrà la trasmissione 'Il programma elettorale di Primocanale', si tratta di una produzione nella quale andiamo a cercare di sviscerare temi specifici che riteniamo fondamentali per il futuro della nostra città. Temi che facciamo dibattere dai soggetti interessati e dalle forze politiche di maggioranza e opposizione.

Anticipo alcuni temi che si devono trattare ed essere capiti a fondo.

Il Comune di Genova qualche anno fa ha partecipato ad un bando nazionale proponendo investimenti per migliorare l’efficientamento del sistema TPL migliorando anche la qualità ambientale del trasporto pubblico che vuol dire primariamente autobus elettrici e metropolitana. Nel tempo si sono succedute diverse ipotesi, tram, filobus, autobus elettrici, monorotaie in Valbisagno.

Un primo progetto del Comune è stato rimandato indietro al mittente dal Governo perché considerato carente di alcuni parametri, poi consegnate le integrazioni, è stato accettato ma su alcuni punti potrebbe ancora essere modificabile.

Dal Ministero ci sono ancora dubbi su talune proposte considerate troppo avveniristiche per città così grandi come Genova.



Tutta la partita elettrica deve fare i conti anche con una città stretta e lunga con diverse parti in salita dove i consumi elettrici sono enormemente superiori.

Mi dispiace che tutto il progetto che sembra oggi “chiuso” senza essere passati da una comunicazione continua tanto che questo dibattito potrebbe essere quasi inutile e tardivo ma non pensavamo che fossimo ormai così avanti.

Il compito comunque di critica e controllo dovrebbero averlo primariamente i partiti di opposizione che forse sono “disattenti” o superficiali e per certo non svolgono bene il loro compito pensando primariamente ai loro litigi interni.

Quello che voglio dire all’amministrazione è che da questo investimento deriva buona parte della vivibilità futura della nostra città.

Siamo stati tutti poco coinvolti, c’è’ stato un totale abbandono dell’informazione e poca condivisione e ho saputo solo  in questi giorni che ci sarebbero altri nuovi progetti che verranno presentati per richiedere ulteriori  finanziamenti  che riguarderebbero  altre zone a partire dalla Valpolcevera ad oggi poco o nulla coinvolta nel progetto. Ma più che i progetti sinceramente che paragono alle “parole” vorrei vedere fatti concreti e tempi di realizzazione certi.

I progetti finanziati riguardano quanto segue: 465 milioni di investimenti, 1/3 destinati ad Autobus e materiale rotabile, 2/3 opere civile infrastrutture. I mezzi su cui verranno investiti circa 170 milioni di euro, dovrebbero essere filobus che utilizzano attuali cavi aerei ma in diverse tratte potrebbero procedere autonomamente anche senza fili collegati grazie a batterie. Altri autobus oltre alle ricariche notturne nelle varie “rimesse” potrebbero anche ricaricarsi  ad alcune fermate in tempi rapidi, qualche minuto consentendo pare una autonomia notevole.

INVESTIMENTI INFRASTRUTTURE - Nuova Rimessa Gavette di Staglieno che oggi è scoperta e che diventerà coperta con sopra impianti sportivi: nuova Rimessa dello stadio Carlini di corso Europa che verrà completamente rifatto con rimessa sotto terra e sopra verrà rifatto il campo sportivo; Area Campanule, parcheggio e interscambio auto/bus in  zona uscita autostrada di Nervi. Esci dall’autostrada parcheggi l’auto e prendi l’autobus che ti porta in centro.

Val Bisagno: nuova rimessa e parcheggio interscambio in Val Bisagno dove ora c’è’ la sede di Amt che diventerà’ una struttura di 5 piani con parcheggio interscambio, ricovero mezzi, uffici. Anche in questo caso esci dall’autostrada a Genova Staglieno parcheggi le auto e prendi autobus.

STAZIONE METRO CORVETTO - Sarebbe stato  già approvato pochi giorni fa il finanziamento di circa 50 milioni di euro per la costruzione della fermata Corvetto che sarebbe posizionata in Via S.s. Giacomo e Filippo sul lato destro poco dopo la fermata attuale dell’autobus. Stazione sotterranea. Amt sarà soggetto fondamentale per  “supporto tecnico e progettazione” e diventerà di fatto il gestore di tutto il nuovo sistema e per questo partecipa attivamente al progetto.

NUOVE PROPOSTE E PROGETTI - Vi sono anche già in divenire altre proposte da fare al Governo per finanziare nuove tratte fuori dall’attuale investimento come la metro in Valbisagno. Sulla Val Bisagno c’è ancora da chiarire come verrà servita in quanto inizialmente si riteneva di fare un progetto dove ci sarebbe stato uno scambio mezzi da Brignole verso Molassana con Sky Tram su monorotaia mentre oggi si ritiene di poter ottenere un proseguimento della metro andando in superficie con binari evitando il cambio di mezzo.

Estensione metro sino a Fiumara: con un progetto tutto da approvare e finanziare che prevederebbe una metro  sotterranea da Di Negro, Cantore, Sampierdarena, Fiumara. Costo previsto di circa 600 milioni.

Collegamento Aeroporto/ Stazione Ferroviaria/ Erzelli. La Stazione dovrebbe essere spostata dall’attuale progetto di circa 100 metri per avere tutto “ in linea” anche se detto cambiamento modifica i piani già previsti da Rfi FS Con dubbi sulla fattibilità’ e tempi.

VALPOLCEVERA, denominato quinto asse, sarebbe un “Project” che vedrebbe insieme Siemens e Iren e sarebbero Autobus elettrici ricaricabili anche a fermate che percorrerebbero tutta la Val Polcevera ma e’ un progetto tutto ancora da definire e finanziare.

Maurizio Rossi, membro commissione Trasporti del Senato XVII legislatura