GENOVA - Andare a teatro e imparare ad amare l'opera lirica sarà un gioco da ragazzi, grazie alle belle iniziative messe in campo dal Teatro Carlo Felice per questa stagione. Dopo il successo dell'iniziativa "Studenti all'opera" che ha visto oltre 1500 richieste tra scuole e università per ottenere l'abbonamento gratuito, con "Anna Bolena" partirà il ciclo di incontri dedicato ai più giovani e non solo. Il primo appuntamento è fissato per mercoledì 16 febbraio alle ore 17:30 con i docenti dell'Università di Genova Stefano Verdino e Raffaele Mellace, rispettivamente di tradizione del testo drammatico italiano e specialista di Felice Romani e di drammaturgia musicale e preside della Scuola di Scienze Umanistiche dell’Università di Genova.
E saranno loro ad approfondire la storia dell'opera, dalla prima rappresentazione nel 1830 alla sua progressiva scomparsa dalle scene fino a che Maria Callas e Luchino Visconti non le diedero una nuova vita. Ma poi non mancheranno i dettagli sul librettista Felice Romani né l'analisi musicale della composizione di Donizetti. Tutto questo per prepararsi alla prima, fissata per venerdì 18 febbraio, in una produzione unica realizzata in collaborazione con il Teatro Regio di Parma.
"Capolavoro perfetto dell’epoca d’oro del melodramma, Anna Bolena è insieme all’Elisir d’amore il dramma più compiuto dei dieci titoli nati dalla collaborazione tra il genovese Felice Romani e Gaetano Donizetti", anticipano Raffaele Mellace e Stefano Verdino. "Proprio con quest’opera, tenuta a battesimo nel 1830 dalla leggendaria Giuditta Pasta, i due artisti rivelarono al mondo il conseguimento della loro splendida maturità espressiva. La qualità del dramma, dai complessi profili psicologici e dall’intenso finale tragico, è stata dimostrata in una produzione storica da Luchino Visconti e Maria Callas. La musica da par suo rispecchia e restituisce al pubblico una vasta gamma di passioni, che spaziano dall’eroismo al delirio, culminando nell’indimenticabile scena conclusiva".
Un teatro di giovani e per i giovani, è questo l'obbiettivo del sovrintendente del Teatro Carlo Felice. "Desidero ringraziare il professore Raffaele Mellace per aver promosso assieme alla Fondazione Teatro Carlo Felice un’iniziativa che intende offrire innanzitutto alle generazioni più giovani l’occasione di godere con piena consapevolezza la straordinaria bellezza di un patrimonio artistico che può arricchire significativamente l’esistenza, da giovani e per tutta la vita adulta".
IL COMMENTO
La tragedia di Calenzano e la paura di Multedo
Genova e AirBnb, sì alle regole ma il turismo non è un mostro