
Dunque dicevamo che scompaiono i negozi di quartiere, quindi diminuiscono i commercianti i mitici “bottegai” genovesi. Calano in modo allarmante i medici e gli infermieri e un recentissimo focus, di pochi giorni fa, rivela , ma si sapeva già, che crollano i medici che scelgono la medicina d’urgenza, cioè quei dottori che dovrebbero presidiare i pronto soccorso. Svaniscono i falegnami e gli elettricisti, diventati personaggi rarissimi, addirittura da fiabe. Avete provato a cercare un idraulico nei giorni pre-festivi? Catastrofe se un rubinetto di casa perde e non si riesce a bloccare, se la valvola di un calorifero non chiude.
Il guaio è che scompaiono anche i giovani, ragazzi e ragazze e Genova a me vecchio, appare vecchissima. Incontro solo miei coetanei quando va bene, compagni di classe, o di Giurisprudenza quando insegnava la Lucifredi, amici dei bagni Doria degli anni Cinquanta quando si nuotava per raggiungere lo Scoglione. O quelli degli anni Sessanta quando si andava a ballare il twist al Maddox. Dove sono i giovani? Si nascondono o stanno fuggendo tutti? Scappano ancora a Milano nonostante i prezzi proibitivi delle case? Certo gli stipendi genovesi fanno ridere (o meglio, piangere) rispetto a quelli milanesi, per non parlare dei fortunati che sono andati oltre Oceano.
In questo lamento così genovese e datato dalla mia carta d’identità aggiungo uno strano allarme che mi ha rovinato l’effetto della camomilla rinforzata per dormire. I politici ci sono ancora? Non parlo di quelli di 60, 50, 40 anni. Ci sono. Ma quelli giovani davvero, i trentenni dove sono? Non rischieremo così come perdiamo i medici dei pronto soccorso di perdere anche i politici, quelli che rischiano dalla mattina alla sera e si fanno un mazzo tanto. Cioè i sindaci e gli amministratori dei piccoli centri, dei paesi, della periferia, delle vallate. Quelli delle grandi città sono scafati e anche in parte protetti. Ma quelli dei borghi dietro la nostra costa alle prese nelle scorse settimane di acqua con frane continue, smottamenti che bloccano strade già difficili, cumuli di fango sulle abitazioni di gente che, i sindaci poi incontrano nelle loro piazze tutti i giorni, magari vanno insieme a bere il caffè. Io, ansioso di natura, non oso immaginare che cosa passa per la testa di chi oggi, 2025 quasi 2026, guida un piccolo centro tra centinaia di guai continui, pericoli veri, e devono decidere, intervenire, senza il becco di un quattrino, con il perenne rischio di firmare qualche cosa di sbagliato.
Ecco, l’angoscia ha una domanda: ci sarà qualche giovane giovane che avrà ancora voglia, passione, spirito di sacrificio, di fare il sindaco o l’assessore di un paese? Magro stipendio il loro a fronte di quello dei consiglieri regionali, immenso carico di responsabilità vere, dure, reali. Fatti e poche parole.
Tutto ciò senza più i partiti che fino a qualche anno fa tutelavano questi giovani “eroi” e soprattutto li preparavano con fiori di scuole, sia che fossero quelle storiche dei comunisti, sia quelle cattoliche della Democrazia Cristiana, coadiuvate dalle parrocchie e dall’Azione cattolica.
Non rischiamo di non avere più ragazzi e ragazze che hanno voglia di fare politica?
L’anno scorso ho avuto l’occasione di girare qualche circolo (per me sono ancora sezioni) del partito democratico e ho trovato segretari e segretarie giovani, cioè trentenni, pieni di entusiasmo e ho conosciuto sindaci e vice del centrodestra e della sinistra con una passione rara oggi.
La scelta del Pd genovese di puntare su Francesco Tognoni che di anni ne ha 29 mi fa sperare che lo stesso possa accadere da Fratelli d’Italia, alla Lega, da Forza Italia ai Cinquestelle, passando per tutti i gruppi.
Sarebbe bene che gli altri politici li aiutassero e li spingessero a farsi avanti, come fossero medici per il pronto soccorso (la politica, i governi delle periferie).
Tognoni ha detto tra l’altro: "Vogliamo tornare ad avere una grande Festa dell'Unità in centro a Genova, non solo come elemento aggregativo, ma anche come messaggio alla città, interno ed esterno al Pd. ". Ottima idea per uno che forse di grandi Feste dell’Unità intese come popolari appuntamenti della politica con la gente, gli abitanti, ne ha viste poche tenuto conto dell’età.
Dunque ragazzi e ragazze. Coraggio fate politica, perché la politica non è una brutta cosa, aiutatevi voi se i “vecchi” non vi aiutano e provate a governare con le prossime elezioni. La gente non vede l’ora che ci sia il ricambio vero…..
9° C
LIVE
IL COMMENTO
-
Mario Paternostro
Domenica 28 Dicembre 2025
-
Franco Manzitti
Sabato 27 Dicembre 2025
leggi tutti i commentiPochi medici, pochi falegnami. E se non si trovassero i politici?
La litania di Genova targata 2026 tra acciaio e porto