Cinque capolavori della lirica, nove concerti per la stagione sinfonica e una nuova commedia musicale dedicata a "Zena", la splendida città di Genova. E tornano anche gli abbonamenti per gli appassionati, assieme a nuove proposte dedicate ad un pubblico nuovo. "Va sottolineato che il pubblico è encomiabile e coraggioso, ci ha seguito anche nei momenti più difficili", commenta a Primocanale il sovrintendente Claudio Orazi. "Voglio ricordare che il nostro teatro è certificato Rina per la sicurezza, è un teatro molto ampio e aspettiamo tutti quanti in platea". Del resto, nel 2022 ci sarà l'imbarazzo della scelta per il pubblico della Teatro Carlo Felice che da gennaio a giugno vedrà una fitta serie di appuntamenti. Si parte venerdì 28 gennaio con il dittico formato da "La serva padrona" di Giovanni Battista Pergolesi e "Trouble in Tahiti" di Leonard Bernstein, allestimento realizzato in piena pandemia e trasmesso in tv e streaming su Primocanale, a cui finalmente il pubblico potrà assistere dal vivo. La regia è di Luca Micheletti, altresì protagonista in scena assieme a Elisa Balbo, diretti dal maestro Alessandro Cadario.
Seguirà venerdì 18 febbraio la prima di "Anna Bolena" di Gaetano Donizetti, in un allestimento realizzato in coproduzione tra la Fondazione Teatro Carlo Felice e la Fondazione Teatro Regio di Parma. Venerdì 25 marzo debutta invece "Manon Lescaut" di Giacomo Puccini nell'allestimento realizzato in coproduzione tra la Fondazione Teatro Carlo Felice, la Fondazione Teatro San Carlo di Napoli, il Gran Teatre del Liceu di Barcellona e il Palau de les Arts de Valencia, con la direzione di Donato Renzetti, per la regia di Davide Livermore, con le scene di Giò Forma e Davide Livermore, i costumi di Giusi Giustino, i video di D-Wok. Venerdì 13 maggio ritorna in scena con la direzione di Jordi Bernàcer "Rigoletto" di Giuseppe Verdi, nella produzione della Fondazione Teatro Carlo Felice ideata da Rolando Panerai, ripresa da Vivien Hewitt, le scene realizzate dalla Fondazione Teatro Carlo Felice da un’idea di Rolando Panerai, i costumi di Regina Schrecker, le luci di Luciano Novelli. Nel ruolo principale il baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat. L'ultimo titolo prima dell'estate in scena a partire da venerdì 10 giugno (repliche l’11, 12, 14, 15, 16 giugno) è "Il Turco in Italia" di Gioachino Rossini, con la direzione di Christopher Franklin, per la regia di Italo Nunziata, con le storiche scenografie di Emanuele Luzzati, i costumi di Santuzza Calì e un cast vocale formato dai solisti che avranno l'opportunità di frequentare l'edizione 2022 dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale per giovani cantanti lirici della Fondazione Teatro Carlo Felice, la cui direzione artistica è stata affidata dalla Fondazione Teatro Carlo Felice a Francesco Meli.
Teatro Carlo Felice, nasce l'Accademia per giovani cantanti lirici - L'INIZIATIVA
La Fondazione Teatro Carlo Felice ha inoltre commissionato e allestirà in prima assoluta, entro giugno 2022 in sede da definirsi, la nuova commedia musicale in un atto su libretto di Mauro Graiani e musica di Fabrizio Lamberti, "Zëna (Il viaggio dell'emigrante)". Pensata come parte integrante del cartellone, la proposta si rivolge ai giovani, alle famiglie, alle scuole e alla cittadinanza, quale espressione di un teatro d’opera fatto da giovani per i giovani. Il tema dell’opera, strettamente collegato alla storia della città di Genova, pone l’accento sul tema dell'emigrazione che, da sempre, coinvolge da vicino i genovesi, per intere generazioni destinati o inclini a partire alla volta dei quattro angoli del mondo, raccogliendo esperienze spesso difficili, per quanto arricchenti, mantenendo però un legame sempre profondo con la città natale.
I concerti sinfonici vedranno l’Orchestra del Teatro Carlo Felice e il Coro del Teatro Carlo Felice, preparato da Francesco Aliberti, esplorare nuovi orizzonti sin dal mese di gennaio, con due Ritratti americani di taglio sinfonico, concepiti quali introduzioni e complementi all’ascolto dell’opera di Leonard Bernstein: sabato 8 gennaio, un primo approfondimento diretto da Wayne Marshall è dedicato a John Adams (Short ride in a Fast Machine, The Chairman Dances), assieme a Aaron Copland (El Salón Mexico), a Duke Ellington che incontra Pëtr Il'ič Čajkovskij (Lo Schiaccianoci Suite dal balletto op. 71a/The Nutcracker Suite) e al direttore e compositore vivente Leonard Slatkin, con una prima italiana (Kinah). Il secondo, diretto da Marco Angius, giovedì 13 gennaio, presenta l’opera di Charles Ives (The unanswered question, Three places in New England, nella versione 1929) accostata alle Nove canzoni del XX secolo (1991) che Salvatore Sciarrino concepisce a partire da altrettanti song e standard americani dagli anni Venti, Trenta e Quaranta, tra cui Sophisticaty Lady, Stardust, You are my lucky star, Night and Day, nell’interpretazione del soprano Ljuba Bergamelli. Novecenti è il titolo della serie di concerti dedicata alla scoperta delle peculiarità della musica strumentale italiana a cavallo del XX secolo e delle sue interconnessioni con il repertorio sinfonico europeo coevo, che Donato Renzetti affronta giovedì 31 marzo accostando Bruno Bettinelli (Due Invenzioni per archi) ad Antonín Dvořák (Suite ceca in re maggiore op. 39), Maurice Ravel (Ma mère l'Oye) e Zoltán Kodály (Danze di Galánta).
Due serate ospitano il ritorno di Fabio Luisi, direttore onorario del Teatro, alla testa dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice: venerdì 15 aprile, con la Sinfonia n.9 in re minore di Anton Bruckner, all’interno del pluriennale Ciclo Bruckner avviato nella primavera 2021, e lunedì 25 aprile, con Sinfonia n. 4 in re minore op. 12 di Robert Schumann. In entrambi i casi, le sinfonie romantiche sono accostate a una composizione sinfonica di Luciano Berio (Requies nel primo caso, Rendering nel secondo) con l’obiettivo di completare l’esecuzione integrale dell’opera sinfonica del compositore entro il centenario della sua nascita nel 2025. Proseguono inoltre le esplorazioni condotte attraverso i filoni Mozart l’italiano, che contempla l’esecuzione integrale delle Sinfonie di Mozart messe in relazione con l’opera di predecessori e contemporanei italiani a Mozart che hanno influenzato il suo stile, com’è il caso del torinese Gaetano Pugnani (1731-1798), nell’interpretazione di direttori specializzati nel repertorio pre-classico e Barocco: dopo Federico Maria Sardelli e Andrea De Carlo, giovedì 3 febbraio, sarà la volta di Alessandro De Marchi. Tre sono gli appuntamenti dedicati al Ciclo Beethoven, con i concerti diretti da Hartmut Haenchen che esegue le Sinfonie IV e V assieme all’Ouverture da Fidelio op. 72b, giovedì 24 febbraio e, venerdì 22 aprile, la Terza sinfonia assieme alla cantata per Coro e Orchestra Meeresstille und glückliche Fahrt op. 112 e alla Messa in sol maggiore per soli, coro e orchestra D167 di Franz Schubert. Il terzo appuntamento beethoveniano, a conclusione del cartellone sinfonico, giovedì 19 maggio, vede Speranza Scappucci alla testa dell’Orchestra e Coro Femminile del Teatro affrontare la Settima sinfonia, assieme al brano di Paola Prestini Barcarola (1996), in prima italiana, accostato Litanies à la Vierge Noire di Francis Poulenc e a La Mort d’Ophélie op.18 n.2, ballade per voce e pianoforte, su testo di Gabriel Legouvé da Shakespeare, nella trascrizione originale per coro e orchestra di Hector Berlioz, confluita nella raccolta Tristia.
IL COMMENTO
Cuocolo, la dimostrazione che a Genova i "giovani" possono fare bene
Il senso civico di Besi