GENOVA - I capolavori dei Musei Nazionali di Genova si mettono in mostra, in uno speciale allestimento al Teatro del Falcone di Palazzo Reale: sono gli "highlights", le opere più conosciute, quelle meno famose ma di grande rilievo e i nuovi acquisti della collezione come che portano le firme de il Grechetto, Domenico Piola, il Baciccia, Gregorio De Ferrari e Anton von Maron. I maestri tra Cinquecento e Settecento si svelano con 40 opere che si stagliano su colori accesi, offrendo allo spettatore l'occasione di entrare a stretto contatto con opere di rara bellezza: spiccano le sculture di Andrea Parodi, che raffigurano Adone, Giacinto, Clizia e Venere, le new entry "Muzio Scevola davanti a Porsenna" e il delicato ritratto di "Maria Geronima Pellegrina (Lilla) Cambiaso con la figlia Caterina".
Il titolo "Highlights" nasce dalla volontà di mettere in luce i capolavori delle collezioni dei Musei Nazionali, come sottolinea anche la grafica e l'immagine guida scelta. Le opere, estratte dalle sale storiche dei due palazzi dove sono conservate, sono messe in dialogo per consentire ai visitatori di osservarle da vicino e apprezzarne i dettagli e le connessioni. La mostra, a cura di Alessandra Guerrini, Luca Leoncini, Anna Manzitti, Gianluca Zanelli, vuole così sottolineare l’appartenenza di questi capolavori a storie autonome eppure collegate, unite dai mille fili della storia dell’arte e dalle vicende del collezionismo. I dipinti e le sculture esposti nel Teatro del Falcone permetteranno al visitatore di soffermarsi su opere straordinarie dalle provenienze più varie: le collezioni dei Musei Nazionali di Genova sono infatti il risultato di un lavoro di raccolta, generazione dopo generazione, di quadri fiamminghi, veneti, bolognesi, napoletani, romani. Il percorso offre poi molti spunti di riflessione anche per i più piccoli.
"Una delle letture che volevamo dare era che i musei non sono cose da museo, non sono stanchi, non sono ripetitivi, non sono tutti uguali, ma sono vivi e vivaci. Fanno tante cose e soprattutto cambiano. E perciò bisogna tornarci perché ogni volta succedono cose nuove"
Questo il significato di questo allestimento spiegato a Primocanale dalla direttrice Alessandra Guerrini, che proprio a dicembre scorso ha voluto creare la tessera per la membership. Sono tanti, infatti, i turisti che visitano quotidianamente questo tesoro in via Balbi, ma la volontà è quella di portare i genovesi nei musei nazionali durante l'anno, partecipando alle tante attività museali, dalle aperture straordinarie come quella di oggi fino alle 23, ai concerti estivi di cui presto uscirà il calendario.
E nei saloni del piano nobile del Palazzo, si potrà invece fare una vera e propria 'caccia' alle opere del secondo Novecento, un accostamento originale e di grande effetto dal titolo "We linked passages". Un'idea innovativa e curiosa che abbina alle preziose stanze del palazzo, le tappezzerie, gli specchi, i soprammobili a quadri e sculture della seconda metà del Novecento, italiani e stranieri. Le diciannove opere provenienti da cinque diverse raccolte cittadine ben si integrano nella nuova e originale collocazione, creando un innovativo gioco di contrasti: a selezionarle il professore di storia dell'arte contemporanea dell'Università di Genova Leo Lecci, insieme a Luca Leoncini e ad Anna Manzitti.
"Abbiamo deciso di inserire dei capolavori d'arte contemporanea al posto dei capolavori d'arte antica assenti, perché si sono trasferiti in occasione della mostra due piani sotto. Questa è la prima volta che viene riproposta con opere storiche e soprattutto a Palazzo Reale"
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IL COMMENTO
Grazie dei consigli, caro Principe
Il Pd ha i voti e i giovani forti, ma restano i “parrucconi”