Vai all'articolo sul sito completo

GENOVA - Pomeriggio di fuoco per le strade di Genova.

Nel pomeriggio, verso le 17, sono due gli incidenti che stanno creando disagi alla viabilità genovese. Il primo in via Giovanni Torti, nel quartiere di San Fruttuoso, dove una donna di circa 30 anni è stata investita da un'auto. Sul posto l'automedica del 118, l'ambulanza della Croce Gialla e i militi della Croce Verde di Sestri Ponente.

Pochi minuti dopo, all'incrocio tra corso Europa e via Angelo Scribanti, un'auto si è ribaltata per cause ancora in via di accertamento nella carreggiata che viaggia verso il centro città. Presenti anche in questo caso i poliziotti della locale. Ancora non è chiaro il numero di feriti e l'entità dell'incidente. 

(Notizia in aggiornamento, immagine d'archivio)

ALBENGA - Paura nel savonese, ad Albenga, dove verso l'ora di pranzo una bimba di tre anni è rimasta ustionata dopo che una pentola di acqua bollente è caduta dai fornelli.

L'incidente è avvenuto intorno alle 13. Sul posto la Croce Bianca di Albenga e l'automedica del 118 che, dopo aver prestato le prime cure alla piccola sul posto, l'hanno trasportata in codice rosso all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.

È possibile che la bambina venga poi trasferita all'ospedale pediatrico di Genova Giannina Gaslini. 

GENOVA - Un altro "colpo" dei carabinieri genovesi contro la truffa del "falso nipote".

A seguito di alcune telefonate di anziani che segnalavano tentativi di truffe nei loro confronti, sono state inviate pattuglie in abiti civili nelle zone interessate.

Una pattuglia del nucleo investigativo ha così trovato un possibile truffatore in zona Voltri, seguendolo. L'uomo, italiano di 30 anni, si stava recando effettivamente presso un condominio dove una signora anziana 83enne gli ha consegnato un pacco. I militari sono quindi intervenuti, bloccando l'uomo. 

Il 30enne è stato trovato in possesso di 1650 euro in contanti, più diverso monili in oro. L'anziana era stata chiamata da un fantomatico giudice che la avvisava che il figlio si era reso responsabile di un incidente stradale per cui doveva immediatamente pagare una cauzione.

GENOVA -  "Alberto Scagni, che uccise la sorella Alice lo scorso anno a Genova, non era matto", così in una nota Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. Antoniazzi ha presentato la proposta di legge di modifica sull'infermità e la seminfermità mentale.

"Su Scagni è opportuno che la comunità ligure - dice Antoniozzi - ribalti una narrazione inveritiera, che vede presunti colpevoli tra chi non sarebbe intervenuto preventivamente. Non per fare guerre o crociate ma semplicemente per difendere la verità. Scagni ha ucciso per dinamiche estranee ad ogni patologia e per motivi esclusivamente personali dettati da un odio che ha fatto tanto male" precisa il deputato di Fratelli d'Italia.

Era il primo maggio del 2022 quando Alberto Scagni, all'epoca 42 anni uccise la sorella Alice di 35 anni in via Fabrizi all'ora in cui lei andava a portare il cane fuori. Quasi venti fendenti che non hanno lasciato scampo alla donna.

Già a dicembre il discorso dell'infermità o semi infermità mentale di Scagni fu oggetto di discussione tra periti e consulenti. Secondo Elvezio Pirfo, il perito del giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni, Alberto è semi infermo ma capace di stare in giudizio. Per il consulente della famiglia è totalmente incapace mentre per quello della procura Giacomo Mongodi è pienamente capace (Leggi qui).

A febbraio si sono chiuse le indagini preliminari con il pubblico ministero Paola Crispo che ha contestato l'omicidio premeditato pluriaggravato e il porto abusivo di armi. Subito dopo l'omicidio era stato aperto un secondo fascicolo sulle presunte omissioni e sottovalutazioni degli allarmi lanciati dai familiari (assistiti dall'avvocato Fabio Anselmo): per questo filone sono stati indagati due agenti e una dottoressa. 

Paola Crispo ha contestato l'omicidio premeditato pluriaggravato e il porto abusivo di armi. Scagni, difeso dagli avvocati Elisa Brigandì e Maurizio Mascia, adesso può chiedere di essere interrogato entro 20 giorni prima della richiesta di rinvio a giudizio.

Dopo l'omicidio era stato aperto un secondo fascicolo sulle presunte omissioni e sottovalutazioni degli allarmi lanciati dai familiari (assistiti dall'avvocato Fabio Anselmo). Secondo Pirfo, il perito del giudice per le indagini preliminari, Scagni - sottoposto a perizia psichiatrica - è semi infermo di mente ma capace di stare in giudizio mentre il consulente della procura Giacomo Mongodi lo aveva definito pienamente capace.

 

 

SAVON - È morto all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, in provincia di Savona, uno dei 5 feriti coinvolti in un incidente accaduto sull'autostrada A10, nel tratto gestito da Autofiori, tra i caselli di Albenga e Borghetto Santo Spirito.

Caos autostrade, maxi tamponamento tra Andora e Borghetto - LEGGI QUI 

Si tratta di un uomo di 67 anni originario di Nizza, Francia, che si trovava in auto con la figlia e il fidanzato della giovane. La sua vettura, insieme ad altre 3, è stata urtata in galleria da un furgone che poi si è ribaltato.

Oltre alla vittima sono rimaste ferite altre 4 persone, tutte portate in ospedale al Santa Corona in codice giallo. L'autostrada è rimasta chiusa per alcune ore, con uscita obbligatoria ad Albenga per chi proveniva dalla Francia per permettere i soccorsi e i rilievi da parte della polizia stradale. Il tratto è stato riaperto ma a lungo sul tratto sono rimaste code e rallentamenti.