
Animi accesi in consiglio comunale a Genova. Tutto parte dalla questione legate alle nuove tariffe Amt. La consigliera della Lega Paola Bordilli ha presentato in aula un ordine del giorno che proponeva la sospensione dell’efficacia delle nuove tariffe. A quel punto è nata una vivace discussione relativa alla questione procedurale relativa alla presentazione degli ordini del giorno con il presidente del Consiglio comunale Claudio Villa.
Villa ha quindi ordinato l’espulsione della consigliera Bordilli che però si è rifiutata di uscire dall'aula rossa. A quel punto il presidente del consiglio ha richiesto prima l’intervento degli usceri e poi degli agenti della polizia locale. Visto la situazione il consiglio comunale è stato sospeso. Nel mentre il consigliere della Lega Alessio Bevilacqua ha ritirato la propria firma su tre ordini del giorno presentati, insieme alla collega di partito, facendoli così decare. L'opposizione ha deciso di lasciare l'aula in solidarietà con la consigliera Bordilli.
"Un gesto di buon senso e di normale dialettica politica si è così trasformato in un atto autoritario e sproporzionato, che mina il rispetto delle regole democratiche all’interno dell’aula consiliare - scrive in una nota l'opposizione unita -. La maggioranza, invece di accettare un confronto democratico e trasparente su un tema che tocca direttamente le tasche dei cittadini, ha preferito ricorrere alla forza e all’espulsione di una consigliera, per di più una donna, scelta che riteniamo gravissima e inaccettabile".
L'opposizione ha chiesto "le dimissioni immediate del presidente del Consiglio Comunale Claudio Villa, che ha dimostrato un’incapacità evidente di condurre i lavori del Consiglio con l’equilibrio, il rispetto e l’imparzialità che il suo ruolo richiede".
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