
Il Comune deve adeguarsi a quanto previsto da Arera (l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) che prevede per il 2028 l'introduzione del calcolo della tari (la tassa sui rifiuti) sulla base della raccolta differenziata fatta dai cittadini. "Dovremo trovare le modalità, come molte altre città italiane, di come può essere calcolata questa riduzione della Tari in un sistema integrato che permette di capire (la quantità di differenziata ndr) sia chi ha il cassonetto bilaterale vicino a casa sia chi non ce l'ha" ha spiegato l'asssessore all'Ambiente e al ciclo dei rifiuti Silvia Pericu a margine del consiglio comunale du Genova. Oggi secondo le analisi oggi in media a Genova ogni nucleo familiare paga circa 508 euro facendo del capoluogo ligure la città con la tari più alta del Nord e la terza in Italia.
Una tari il cui costo è così alto anche per via di una rata annuale di circa 15 milioni di euro che il Comune deve pagare dopo che la Corte dei Conti nel 2020 ha predisposto un piano di rientro dal debito. Questo debito è stato accumulato nel periodo compreso tra il 2014 e il 2017 e derivante dalla chiusura della discarica di Scarpino e dalla conseguente necessità di conferire i rifiuti fuori regione. Questo porta a un rincaro di circa il 22% sulla bolletta finale che arriva ai cittadini.
I cassonetti intelligenti sono costati 30 milioni
La spesa è stata di circa 30 milioni di euro e su 26mila cassonetti presenti in città ne sono stati installati circa 5mila e 400. Sono i cosiddetti "cassonetti intelligenti" iniziati a installare a partire dal 2022 lungo gli assi di media e grande viabilità di Genova. A fare il punto sulla situazione in città è stata l'assessore all'Ambiente Pericu in risposta a un'interrogazione del consigliere di Avs Lorenzo Garzarelli.
I quartieri interessati
Lunga la lista dei quartieri dove sono stati collocati: da Molassana a San Fruttuoso, da Albaro a Nervi passando per Sturla, San Martino, San Teodoro, Sampierdarena, Prè, Oregina, Lagaccio, Maddalena, Molo, Castelletto. "Dal 2022 si è registrato un aumento della differenziata di circa 3% all'anno e oggi ci avviciniamo al 53%. L'assessore Pericu ha però sottolineato che l'avvio del progetto è partito "privo di una sperimentazione e che di conseguenza il progetto non è stato sfruttato nella sua potenzialità. Bisognerà lavorarci per migliorarlo e renderlo possibile". Sono ancora circa 400 i cassonetti da installare tra la Foce e via Sampierdarena. Poi il progetto si fermerà come definito da Amiu.
Ora cosa succede
L'assessore Pericu spiega cosa accadrà adesso: "Useremo le installazioni da fare alla Foce per rivisitare il processo e le modalita delle installazione già fatte sul territorio. Alla Foce faremo un percorso di inclusione e partecipazione con la popolazione per capire quale sarà la posizione migliore dove collocare i cassonetti. Poi cercheremo di rivisitare quanto è stato installato fino a questo momento".
I vecchi cassonetti resteranno al loro posto
E cosa sarà dei vecchi cassonetti? Resteranno quelli vecchi e poi verranno riconsiderate le quantità delle frazioni presenti - spiega ancora l'assessore all'Ambiente. L'obiettivo è quello di ridurre la quantità a disposizione del secco e aumentare invece cassonetti della raccolta differenziata (umido, vetro, carta, plastica ndr)".
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