Sanità

Oltre 600 segnalazioni di genitori contrari ai dispositivi in aula arrivate all'ufficio del Garante dell'infanzia della Liguria, Francesco Lalla, chiede alle istituzioni e agli educatori di adottare condizioni più favorevoli per limitare l’uso delle mascherine
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GENOVA-Mascherine a scuola, la polemica continua. Il garante dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in una lettera al comitato "Riapriamo la Scuola della Costituzione" e alla "Rete nazionale scuole in presenza" condivide le preoccupazioni sui dispositivi di sicurezza anti-covidi a scuola, e chiede alle istituzioni e agli educatori di adottare condizioni più favorevoli per limitare l'uso delle mascherine

Oltre 600 segnalazioni di genitori contrari ai dispositivi in aula arrivate all'ufficio del Garante Francesco Lalla, che "condivide perplessità e preoccupazioni sugli effetti negativi delle mascherine, che rischiano di provocare disagi sia sotto il profilo psicologico sia nelle relazioni interpersonali fra i minori, e ribadisco il mio appello alle Autorità competenti affinché, soprattutto in questa fase dell’emergenza, siano superate alcune prescrizioni e agli Educatori scolastici affinché adottino le misure necessarie per limitare l’utilizzo di questi dispositivi".

Il Garante ha poi precisato: "Sono convinto, infatti, che un sistema adeguato di areazione delle aule e, dove possibile, l’utilizzo di spazi esterni come cortili o giardini, soprattutto ora che la bella stagione lo consente, siano sufficienti per salvaguardare non solo la salute, ma anche il benessere complessivo degli studenti, come è sancito peraltro dalla Convenzione sui Diritti del Fanciullo. Per quanto riguarda il futuro prossimo sarebbe bene che gli enti e le istituzioni scolastiche ripensino il concetto di spazio dedicato all’infanzia e all’adolescenza promuovendo interventi di edilizia scolastica necessari a migliorare e adeguare gli ambienti e le aule alle esigenze di sicurezza cogliendo le opportunità di finanziamento del Pnrr".

Anche il professor Matteo Bassetti si era schierato contro l'obbligo della mascherina a scuola, dopo che gli altri settori - dai ristoranti ai negozi - hanno detto addio alla norma lo scorso primo maggio. E l'infettivologo non è il solo: a dire "basta mascherine a scuola!". Un'idea condivisa anche dal presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, che oggi ha definito le regole per la fine della pandemia sconclusionate: "I ragazzi fuori da scuola stanno insieme senza mascherina però poi quando si siedono al banco di scuola la calzano ancora fino al 10 giugno, in alcuni uffici la si deve indossare in altri no, ciò avviene anche in alcune compagnie aeree come se il covid scegliesse con chi volare. Manca un mese alla fine della scuola credo che sarebbe un bel segnale di libertà consentire ai ragazzi di andare a scuola senza mascherina", ha rimarcato.

"Queste richieste sono esattamente in linea con quanto arriva dal confronto con il mondo della scuola - ha commentato l'assessore regionale alla Formazione Ilaria Cavo -. In questo scorcio di fine anno scolastico è importante eliminare l'obbligo delle mascherine in classe per ragazzi che una volta fuori si trovano a non averle. La richiesta di togliere l'obbligo della mascherina nelle aule scolastiche verrà portata avanti dal nostro Presidente Giovanni Toti in Conferenza dei Presidenti con la speranza che venga accolta per una scelta di buonsenso".

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L'argomento era stato affrontato proprio pochi giorni fa in Liguria dallo stesso ministro alla Salute Roberto Speranza, che ha risposto alla richiesta del sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso di rimuovere l'obbligo di indossare la mascherina nelle aule scolastiche: "Sono valutazioni che deve fare la nostra comunità scientifica. Non sono mai state scelte politiche, sono scelte tecniche che vanno valutate in quanto tali". 

 

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