Politica

A Genova, il ministro ha commentato le parole del governatore Giovanni Toti sull'inutilità del suo viaggio a Genova perché l'esito delle elezioni comunali con la vittoria del centrodestra sarebbe "ormai scontato"
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GENOVA-Un viaggio che è partito con l'accoglienza di una folla di no-vax armati di fischietti e slogan come "vergogna", "venduto" e "assassino", il ministro della Sanità Roberto Speranza arrivato alla Spezia e come segretario di Articolo Uno per sostenere la candidata sindaca per il centrosinistra, Piera Sommovigo che ha poi continuato la visita a Genova per Ariel Dello Strologo, dove anche li, ad aspettarlo, c'era un gruppo di no vax. 

Il ministro è stato accerchiato da alcune decine di persone che hanno scandito slogan contro le chiusure e la campagna vaccinale. "Vergogna", "venduto" e "assassino" ha gridato la folla, armata di fischietti per coprire l'intervento di Speranza che avrebbe parlato all'esterno di un bar nella centrale Corso Cavour. La situazione non è mai trascesa anche grazie al servizio delle forze dell'ordine. "Nessuna paura, siamo in democrazia e le piazze sono il nostro spazio - ha detto Speranza nel suo intervento -. Vengo qui a testa alta perché ho difeso il mio Paese, il diritto alla salute di migliaia di cittadini e oggi a testa alta sostengo un progetto politico per cambiare questa città. Il primo punto essenziale è rafforzare la sanità pubblica, perché questa passa anche dai nostri comuni".

Anche a Genova un presidio di una trentina di no vax davanti alla sala Cap, a Genova. I manifestanti hanno esposto cartelli contro i vaccini e l'uso del Green pass. "Obbligo vaccinale, obbligo criminale", Speranza, la tua presenza provoca ripugnanza", Speranza restituiscici il nostro lavoro, non siamo ricattabili", "No all'obbligo vaccinale", sono alcuni degli slogan scritti sui cartelli". La manifestazione si svolge in modo pacifico e i manifestanti sono controllati dalle forze dell'ordine

La sua visita è continuata nel capoluogo ligure dove è arrivato per sostenere la candidatura a sindaco di Genova di Ariel Dello Strologo. A Genova, il ministro ha commentato le parole del governatore Giovanni Toti sull'inutilità del suo viaggio a Genova perché l'esito delle elezioni comunali con la vittoria del centrodestra sarebbe "ormai scontato". "Penso che il presidente della Regione Liguria si sbagli - ha detto Speranza -. La partita alle elezioni amministrative a Genova è molto aperta, proviamo ad aprire una pagina nuova per la città".

"Il campo largo progressista costruito a Genova è una coalizione che mette al centro risposte concrete per la vita delle persone, a partire dal lavoro, la difesa dei beni pubblici fondamentali quali la salute, la sanità pubblica, la scuola e naturalmente lo sviluppo sostenibile, una coalizione forte e larga, con un candidato sindaco molto autorevole che può costruire un orizzonte migliore per la città, se Genova sta meglio tutto il Paese sta meglio - sottolinea Speranza -. Il collante di fondo della coalizione larga progressista a Genova dev'essere la difesa dei beni pubblici fondamentali, la difesa della sanità pubblica, della scuola, dell'ambiente, del lavoro. Ariel Dello Strologo è stato molto bravo perché è riuscito a mettere insieme un campo davvero largo, quindi va valorizzato questo lo sforzo che porta tante comunità diverse a stare sotto lo stesso progetto per il rilancio della città - conclude Speranza -. Dobbiamo continuare a lavorare insieme per costruire un'alternativa alla destra, a chi in Europa sta con Le Pen e Orban".

L'argomento si è poi spostato sui vaccini e le scelte politiche attorno le mascherine, che a più di un mese dalla fine dello stato di emergenza risultano ancora obbligatorie in diversi luoghi, rispondendo alla richiesta del sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso di rimuovere l'obbligo di indossare la mascherina nelle aule scolastiche: "Sono valutazioni che deve fare la nostra comunità scientifica. Non sono mai state scelte politiche, sono scelte tecniche che vanno valutate in quanto tali". 

Questione a cui ha risposto nelle ultime ore anche il governatore di Regione Liguria, Giovanni Toti: "Almeno nell'ultimo mese di lezioni, eliminiamo l'obbligo di mascherina a scuola. Come è possibile che gli studenti debbano indossarla in classe, anche mentre sono seduti distanziati nei banchi, e poi possano girare senza nei centri commerciali al chiuso, nell'ora dello shopping? La Liguria è pronta a portare questa richiesta in Conferenza Stato-Regioni. Basta regole stravaganti, fidiamoci degli italiani e dei nostri ragazzi che hanno imparato quando è importante usare i dispositivi di protezione e sono stati spesso più diligenti di tanti adulti - conclude -. Facciamo vincere il buonsenso".

 

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