Porto e trasporti

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Il vicesindaco Terrile: "Siamo ben coscienti che la norma sia sufficientemente generica, dato che non indica neanche data entrata in vigore, le modalità di riscossione, le esenzioni previste che prendano in considerazione anche situazioni particolari"
5 minuti e 17 secondi di lettura
di Andrea Popolano

Commissione a Palazzo Tursi a Genova incentrata sull’addizionale comunale sui diritti di imbarco: la tassa di tre euro decisa dal Comune di Genova sulla quale Primocanale da giorni ha aperto un dibattito. Dopo la dura reazione de cluster portuale al comunicato del Comune dei giorni scorsi oggi le parti, anche se non tutte, si sono parlate.

Tassa sui crocieristi, ora è duello Paroli-Salis

Il vicesindaco Alessandro Terrile spiega che l’iter è ancora in corso e che si stanno valutando nel dettaglio le modalità della misura: "Siamo ben coscienti che la norma sia sufficientemente generica, dato che non indica neanche data entrata in vigore, le modalità di riscossione, le esenzioni previste che prendano in considerazione anche situazioni particolari, come il mondo degli autotrasportatori che si imbarcano per lavoro, oltre ovviamente alle esenzioni già previste come forze dell'ordine, protezione civile, vigili del fuoco, residenti nel Comune di Genova e nelle isole per continuità territoriale”. Previsti nuovi incontri con le parti interessate.

Il Comune spiega la misura

Il vicesindaco ha puntualizzato che per l'attuazione dell'addizionale “è previsto il rinvio a un apposito tavolo tecnico con Adsp e gli operatori portuali".
“Nel bilancio preventivo - ha aggiunto - abbiamo abbassato a 3,5 milioni il gettito previsto per il 2026, contro i 5 milioni, perché teniamo conto di un periodo dedicato al confronto per arrivare a modalità e attuazione condivisa”. Il vicesindaco ha infine ricordato che l'addizionale è già stata introdotta dal Comune di Napoli e Venezia per l’aeroporto, da Palermo e Salerno per il porto. “Sono decenni che i Comuni applicano l'imposta di soggiorno - ha concluso Terrile - questa addizionale può essere una compartecipazione alle spese di gestione della città, dalle infrastrutture alle azioni di mitigazione ambientale e quindi per benefici sulla salute dei cittadini”. 

Ecco chi ha partecipato alla Commissione

In commissione audite diverse associazioni rappresentative delle diverse categorie: da Assarmatori ad Assagenti passando per Stazioni Marittime e l’autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale oltre alle associazioni di cittadini rappresentati dal Comitato San Teodoro, dal Comitato Porto Aperto e dal Comitato rigenerazione Centro Ovest. Invitati ma non presenti anche Confitarma e Confindustria che hanno comunicato che si riconoscono in nota inviata il 4 dicembre. Favorevoli alla misura i comitati che rappresentano i cittadini che spingono soprattutto sulla necessità di garantire la qualità dell'aria per chi abita nei pressi del porto.

Assoutenti: "Noi non convocati"

Assoutenti invece non è stata invitata alla commissione e chiede di essere coinvolta sul tema: "Assoutenti non è contraria a introdurre una tassa sui passeggeri così come succede in altri porti italiani: se fossimo stati interpellati avremmo potuto far presente che sembra assurdo che lo stesso importo di tre euro venga fatto pagare per un passaggio ponte tra Genova e Olbia, che nella bassa stagione è di circa 28 euro, con un aumento di oltre il 10% dei costi, come per un viaggio in crociera di due settimane da oltre 1.000 euro". 

Assagenti contraria alla misura

“La posizione di Assagenti Genova espressa anche nei giorni scorsi è trasparente: nel momento in cui sono in corso investimenti infrastrutturali importanti che hanno come rovescio della medaglia disagi e ritardi operativi, anche solo pensare di imporre unilateralmente addizionali tariffarie sui passeggeri, non è accettabile - spiega Gianluca Croce, presidente di Assagenti -. Non solo si genera un precedente che avrebbe il potere di incidere sull’affidabilità del porto e dei suoi servizi, ma si andrebbe nel contempo a colpire l’unica grande industria in grado di generare ricchezza, occupazione e futuro per la città".

Assarmatori: "Pronti a discuterne con il Comune"

Alberto Rossi, segretario generale di Assarmatori spiega: "E' ovvio che questa tassa deve rientrare in un contesto normativo che possa in qualche modo rispettare quelli che sono i punti cardinali del nostro mondo, abbiamo già le tasse d'ancoraggio, abbiamo la tassa portuale di imbarco e sbarco, l'autorità di sistema portuale non ha introdotto a Genova una tassa passeggeri e lo vuole fare il Comune, non è chiaro chi sarà il soggetto tenuto all'esazione di questa tassa, che è un'attività molto costosa, molto impegnativa anche sotto il profilo delle responsabilità, introdurre una tassa che dovrebbe compensare il costo del traffico indotto dal trasporto marittimo ci sembra un po' antistorico, distonico rispetto a quelle che sono le migliori prassi di altri porti, ci sembra fra l'altro anche disordinato il tema che riguarda la quantificazione, perché la norma parla fino a 3 euro e ovviamente il legislatore comunale pretenderebbe di affidare a questi 3 euro la quantificazione del costo che andrebbe a compensare. Noi come Assarmatori siamo disponibili a sederci con il Comune per affrontare il tema, ma sicuramente non favorevoli all'introduzione di una tassa che vedrebbe le compagnie onerate di un'attività che se non è prevista dalla norma risulta al di fuori di qualsiasi contesto legalizzato, perché nessuno può essere chiamato a effettuare una prestazione a contenuto patrimoniale se non esiste una norma primaria che lo dispone e a prescindere da quelle che possono essere le eccezioni giuridiche è ovvio che in questo contesto va tutto tenuto sempre molto chiaro che i traffici portuali vanno protetti e non vanno osteggiati" conclude Rossi.

L'opposizione contraria alla misura

L'opposizione è contraria alla misura. L’ex assessore ai Porti del Comune di Genova Francesco Maresca chiede la sospensione della misura così come gli altri partiti della minoranza. "Da più parti arriva l’appello alla giunta a fermarsi, la sindaca Salis invece accelera. La nuova tassa sugli imbarchi raccoglie sempre più voci contrarie, anche oggi in commissione sono stati ribaditi i timori della comunità portuale, dei rappresentanti di quella Blue Economy che è la base su cui si fonda la ricchezza di Genova e che già si era espressa con chiarezza anche attraverso i massimi esponenti dell’Autorità di Sistema Portuale - commenta Ilaria Cavo, deputata ligure, presidente del consiglio nazionale di Noi Moderati e capogruppo di NM-Orgoglio Genova in consiglio comunale -. Restiamo convinti che un eventuale provvedimento debbano seguire un'approfondita discussione e un serio confronto con tutte le parti coinvolte". "La sinistra – dichiarano Paola Bordilli e Alessio Bevilacqua della Lega – ha sollevato diversi temi in una logica di contrapposizione e di “conti in tasca” al porto, una posizione che politicamente respingiamo senza se e senza ma. Su questa nuova tassa permangono troppe incertezze: non si conoscono le modalità di riscossione, né vi è chiarezza sulla sua effettiva applicazione. Sembra una scelta unilaterale, costruita per far credere ai genovesi che l’aumento delle imposte riguarderà solo i ‘foresti’. Così però non è".

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