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GENOVA - Sono stati i fuochi d'artificio a illuminare il Porto Antico di Genova. Il via ai lavori per la realizzazione della nuova diga foranea che consentirà allo scalo portuale genovese di accogliere le nuove navi più grandi di ultima generazione e aumentare i traffici sono partiti con la prima gettata di ghiaia. In una serata di festa tra musica e spettacolo il Porto Antico si è illuminato a festa per celebrare l'opera che da più parti è stata riconosciuta come la principale tra quelle strategiche finanziate in parte dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).

Nuova diga di Genova, il cantiere è partito. Signorini: "Pronta a novembre del 2026" - Clicca qui

L'obiettivo, come precisato durante la cerimonia della posa della prima pietra dal presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, arrivare ad avere pronta la nuova diga foranea nel novembre del 2026. La diretta della posa della prima pietra così come la festa serale sono state trasmesse in diretta su Primocanale. 

Una serata iniziata con lo spettacolo dell'Art Performance seguita dalle musiche e dal concerto dell’Orchestra del Conservatorio. Poi il gran finale con i fuochi d'artificio.   

GENOVA - Pietro Salini, Ceo di We Build, capofila del consorzio che costruirà la diga, ha definito il progetto di Genova un sogno: "È il sogno di un paese che pensa al futuro, pensa ai nostri figli ma anche a come essere competitivo e a come realizzare le cose che ci servono, quelle che non siamo riusciti a realizzare in passato. Il nostro è un Paese che è cresciuto poco nell'ultimo ventennio, per diverse ragioni: tempo, burocrazia, fondi. Poi vediamo paesi che 30 anni fa erano nulla, nazioni che prima avevano piccoli porti con pescherecci e oggi sono metropoli straordinarie.

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"In una democrazia è un po' più difficile fare quello che hanno fatto loro, ma questa giornata è il prodotto di un iter felice, molti Governi hanno aiutato Genova ad arrivare a questa giornata. Abbiamo una struttura che ha 100 anni qui a Genova, per questo oggi abbiamo bisogno di realizzare questi cambiamenti in tempi brevissimi".

"La fine nel 2026? Certo che ce la faremo, ce la metteremo tutta per ripetere quel miracolo che è stato fatto con il ponte San Giorgio. Come ci siamo riusciti? Ce l'abbiamo messa tutta, ma non solo noi, tutti. Ognuno voleva contribuire a suo modo, anche i genovesi, semplici cittadini, che ogni mattina portavano il cappuccino agli operai".

"Quello di oggi non è solo l'occasione per premere un bottone. Da domani mattina si lavora: abbiamo di fronte una sfida importante, questa diga è fatta in condizioni particolari e quindi diventa una sfida. Ma non è tanto la sfida di Webuild o del Governo o del consorzio, ma è quella di tutti".

GENOVA - Paolo Emilio Signorini, presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale: "Mi colpisce la storia della grande Repubblica di Genova che ci fa andare indietro di mille anni in cui questa città ha avuto momenti incredibilmente importanti. Ci sono stati personaggi che si sono assunti decisioni sfidanti, importanti e anche pericolose che hanno fatto sì che oggi siamo qui a parlare di come fare a permettere al porto di continuare a essere determinante". Il presidente Signorini ripercorre le tappe storiche recenti del porto di Genova con i lavori dell'attuale diga risalenti a 100 anni prima. Poi mostra come il gigantismo delle navi ha cambiato la storia navale e per questo che Genova ha voluto la nuova diga.

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"Dobbiamo garantire un futuro al nostro mare, ai trasporti, alle merci - spiega ancora Signorini -. E' una scommessa fondata anche per la quantità di mole di traffico di merci che i dati mostrano. Il corridoio Reno-Alpino vede otto porti cruciali: sette sono del Nord Europa, uno solo è del Mediterraneo ed è Genova. L'Europa dice che il porto necessità di miglioramenti delle aree portuali sia lato terra che marittimo. La diga è necessaria. Sono fondamentali anche le altre opere collegate. Questo ci permette di dire che alla fine degli anni '20 inizio '30 assisteremo alla più grande rivoluzione trasportistica avvenuta in Europa negli ultimi 150 anni. Quest'opera è stata sostenuta trasversalmente da tutte le forze politiche. E' un'opera pluriennale e rientra in una delle 10 opere prioritarie inserite nel Pnrr. Non si fa solo la diga ma sono necessari investimenti di accessibilità viaria, ferroviaria e di mitigazione ambientale. L'obiettivo è arrivare a novembre del 2026 con l'opera pronta, e contiamo di arrivarci" conclude Signorini.

GENOVA - Il sindaco di Genova Marco Bucci: "Il sogno è che Genova si allarga sul mare. Avremmo più territorio dove potremmo mettere aziende, attività e nuova occupazione. La diga ci permetterà di avere circa 3 milioni di metri quadrati in più. Oggi è un giorno storico, l'altro sarà quando sarà pronta. Genova diventa attrattiva perché ci sono cittadini, imprenditori, amministratori che vogliono andare avanti e questa unione attira investimenti pubblici e privati. Il sindaco di una città è preoccupato di tutto, ma è una preoccupazione positiva.

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"Questo vuol dire cercare di occuparsi dei problemi prima che diventino una tragedia o un problema grave. So che abbiamo le risorse, le persone e le strutture per far sì che questi problemi vengano vinti. Non c'è progetto che non ha avuto momento critici ma poi sono stati sempre superati".