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MILANO - Claudio Scajola presente a Milano per i funerali di Silvio Berlusconi ha ricordato la figura del Cavaliere: "La parte politica l'ho fatta con lui: Abbiamo vissuto una grande fase di espansione, forse la fase più importante della mia vita fu quella della costruzione di una Forza Italia sempre più presente sul territorio. Poi c'è stata tutta la parte governativa".

Scajola ricorda ancora: "Ho tenuto sempre contatti con lui. Era un innovatore nato, aveva un fortissimo concetto delle libertà, sua e degli altri. Le libertà in senso vero. Esseri liberi significa non essere costretti da nessuno fino a quando non si crea disturbo agli altri. Chi lo definiva 'il Caimano' non lo conosceva perché Berlusconi era una persona buona, molto buona e non era un vendicativo".

E sulle polemiche legate al funerale di stato e al lutto nazionale il sindaco di Imperia ed ex ministro spiega: "Berlusconi non può esser paragonato a un qualsiasi altro presidente del Consiglio: È stato per 30 anni protagonista della vita politica italiana, c'era chi era con lui e chi contro di lui. Il fatto che oggi sia una giornata che sia un lutto nazionale si deve soltanto alla valutazione soggettiva di un uomo che nel bene e nel male è stato al centro della politica nazionale" conclude Scajola.

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MILANO - Giovanni Toti presente a Milano per i funerali di Silvio Berlusconi ha ricordato la figura del Cavaliere: "Oggi viviamo un momento di spaesamento, Silvio Berlusconi ha lasciato un vuoto nel nostro Paese. La seconda Repubblica è iniziata con la sua discesa in campo e oggi si chiude un’epoca".

Il governatore ligure aggiunge citando l'arcivescovo Delpini che durante la funziona religiosa ha detto: “'Silvio Berlusconi è stato un imprenditore, un politico. È stato un uomo e ora incontra Dio'. Con queste parole l’arcivescovo di Milano Delpini ha chiuso l’omelia per i funerali di Stato del Presidente Berlusconi. Parole che ci ricordano la caducità della vita. Mi piace leggere anche un altro significato nelle parole dell’arcivescovo: la storia terrena di un uomo, con i suoi successi, i suoi errori, gli amici e i nemici, le sue idee, si consegna all’eternità. Così, finalmente spersonalizzata, spero che la storia di Berlusconi possa diventare un patrimonio comune della nostra Repubblica".

Toti poi sottolinea l'importanza del pensiero politico di Berlusconi: C'è "un concetto che lo ha sempre guidato, anche nei momenti di contrasto più duri: la politica si fa per fare e non per bloccare, per costruire e non per distruggere, guardando il futuro e non nascondendosi nel passato. E anche quando si scende in campo, si scende per vincere, non per far perdere l’avversario. Una lezione che sarebbe preziosa per la nostra politica e le polemiche meschine di questi giorni ci ricordano quanti avrebbero bisogno di impararla. Ciao Presidente” conclude Toti

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GENOVA - Come si suol dire, Silvio Berlusconi fa rumore e riesce a far parlare di sé, anche non essendoci più. Durante il consiglio regionale della Liguria è scoppiata la bagarre, quando il presidente del consiglio Gian Marco Medusei ha chiesto un minuto di silenzio per ricordare il cavaliere. Di fronte a questa alcuni esponenti della minoranza hanno abbandonato l'aula e non sono entrati appositamente. In tutta risposta la giunta e i consiglieri regionali di maggioranza hanno lasciato il consiglio, disertandolo. Di conseguenza, come in un ping pong, l'opposizione ha deciso di occupare l'aula fino alle 14, orario di chiusura dei lavori.

Così, mentre gli scranni degli assessori e della maggioranza erano deserti, la minoranza occupava in segno di protesta, come quando l'occupazione da parte degli studenti, durante le assemblee. E dopo questo episodio, si è susseguito un botta e risposta tra maggioranza e minoranza, a colpi di conferenze stampa.

"Non si tratta di una questione politica ma istituzionale che riguarda l'intero Paese con una totale mancanza di rispetto verso le istituzioni che in 13 anni di consiglio regionale non avevo mai visto". Tutta la maggioranza si è unita alle parole di Marco Scajola, assessore ai rapporti con il Consiglio regionale. "Oggi il clima in aula ricordava gli anni di piombo, quando il ruolo politico che alimentava la violenza prevaleva sul confronto democratico e civile" attacca Scajola.

Scajola ha attaccato frontalmente l'opposizione accusandola di aver riportato in consiglio gli anni di piombo e di aver calpestato la democrazia e il ruolo delle istituzioni. Alle parole di Scajola hanno fatto eco quelle molto dure di Angelo Vaccarezza che ha parlato di comunismo e di soccorso rosso accusando il Pd di essere intimidito e assoggettata alla estrema sinistra.

Immediata la reazione delle opposizioni con il capogruppo Luca Garibaldi del Partito democratico che ha detto che la minoranza "è stata zittita e questa vicenda "rompe qualsiasi rapporto di collaborazione tra maggioranza e opposizione".

Tra chi ha lasciato l'aula durante il minuto di silenzio c'è Gianni Pastorino capogruppo di Linea Condivisa che ha parlato di una scelta personale dettata da come Berlusconi ha trattato le istituzioni nel corso degli anni. Anni di piombo? Io li ho vissuti, era un'altra cosa".

Infine Fabio Tosi del M5s parla di attacco alla democrazia e annuncia che al prossimo consiglio regionale di martedì 20 giugno "la minoranza occuperà l'Aula in segno di protesta".

Armando Sanna, vicepresidente del Consiglio regionale ha parlato di "un atto grave e che crea danno a tutte le persone che al di fuori di qui chiedono risposte alla politica" (leggi qui). Mentre il governatore Giovanni Toti replica: "È mancato il decoro delle istituzioni e questo è qualcosa di francamente inaccettabile" (leggi qui). 

Nel frattempo il Paese si prepara a dare l'ultimo saluto all'ex premier, a poche ore dai funerali di stato che si terranno nella cattedrale del duomo di Milano.